Leggere il comunicato stampa del vice presidente della giunta regionale ( tutto scritto piccolo) Giovanni Lolli, ci fa comprendere i motivi che hanno indotto il Governo Nazionale a ritenere l'Abruzzo una terra di nessuno senza geografia, storia, geologia e tutte le altre materie da scibile umano.
L'argomento è il gasdotto di Sulmona nella zona della faglia sismica più silente e lunga d'Europa. Un suicidio assistito.
Una condanna a morte.
Lolli definisce tutto uno sbaglio da riparare...
Un errore che faremo di tutto per correggere seguendo le strade che la legge ci permette di percorrere". Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, commentando la decisione del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla realizzazione, a Sulmona, della centrale gas di decompressione della Snam. Lolli era presente ieri in seduta del Consiglio dei ministri in rappresentanza della Regione Abruzzo. "Anche in quella sede - spiega il Vicepresidente - ho confermato la netta contrarietà della Regione sulla realizzazione della centrale di decompressione. Siamo stati sempre contrari ad una soluzione del genere e lo abbiamo ribadito anche davanti al Governo quando ha deciso di avocare a sé la decisione finale sulla centrale per superare il blocco che si è creato all'interno della Conferenza del servizi". La posizione della Regione "non è mai stata una posizione strumentale", al contrario "abbiamo sempre motivato il nostro dissenso". In questo senso, davanti al Governo, il vicepresidente Lolli ha sottolineato che "la realizzazione della centrale di decompressione va a compromettere un territorio di alto valore naturalistico e ambientale, tra i più importanti a livello regionale. Non solo - ha ribadito Lolli davanti al presidente del Consiglio Gentiloni e ai Ministri - stiamo parlando di un'area ad alta fragilità sismica, sottoposta da parte dell'Ingv a particolari azioni di monitoraggio e controllo proprio per la specificità sismica. Quanto accaduto in Austria qualche giorno fa dovrebbe far capire quanto sia pericoloso realizzare un'opera del genere in Valle Peligna". Subito dopo la decisione del Consiglio dei ministri, il presidente della Giunta regionale "ha dato mandato - spiega Lolli - all'Avvocatura regionale di esaminare con attenzione tutti gli atti in modo da predisporre il ricorso davanti al Tar"
Le azioni sono altre e sono dettate dalla presenza fisica, morale ed etica davanti al portone di Montecitorio.
Tutta la Giunta.
Tutto il consiglio regionale.
Tutto l'Abruzzo fatto di cuore e testa.
Non è un errore ma è attentato di Stato, un golpe contro la sicurezza dei cittadini.
Il famose senso di golpe.
Non servono comunicati stampa ma uomini politici.
Quelli veri.
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Commenti
Mi agita solo a sentirlo parlare con il suo gesticolare ansiogeno.
Immagino la statura in assise istituzionali....