Salta al contenuto principale

Perchè le donne non denunciano gli uomini? Violenza su violenza.

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Perchè le donne non denunciano gli uomini? Violenza su violenza. 
Il ricatto economico; la paura del presente senza un sostentamento economico, il giudizio sociale; il silenzio delle Istituzioni.
https://www.youtube.com/watch?v=Nc7MnXNRBeM

Delta Defence di Teramo, attraverso al rete di Abrex. ha attivato il progetto Libera Donna. L’iniziativa ha l’obiettivo di offrire alle donne che subiscono violenza una serie di servizi di assistenza gratuiti.

Professionisti in campo contro la violenza di genere, un fondo a disposizione delle donne per accedere ad una serie di servizi gratuiti che vanno dall’assistenza legale, all’assistenza psicologica ad altre tipologie di supporto.

Questo in estrema sintesi l’obiettivo del progetto Libera Donna presentato in mattinata, a Chieti, nella sala conferenza della start up Abruzzese Abrex Srl che vede la partnership tra il circuito di credito commerciale e l’associazione Delta Defence.

L’inizio di un percorso work in progress che tenderà al massimo coinvolgimento di istituzioni, aziende ed associazioni. A breve sarà attivato un numero verde di assistenza per le donne che subiscono abusi ed una piattaforma on line, attraverso la quale, in anonimato, richiedere supporto legale e psicologico.

“Questo ti di progettualità – ha detto l’amministratore delegato di Abrex Srl Sara Cicchelli – interpreta al meglio la nostra visione di un’economia che va ad incidere in maniera positiva sulla realtà, un’economia che non è solo profitto. Abbiamo costituito un fondo attraverso il quale assistere le donne in difficoltà, con una lista di qualificati professionisti già a disposizione per fornire tutto l’aiuto necessario. Un’idea nata da una chiacchierata con la presidente dell’associazione Delta Defence e che diventa oggi concreta”.

“Si pensa che le donne vittime di violenza vengano da un contesto socio economico disagiato, non è solo così, c’è un mondo sommerso, trasversale, dove chi subisce violenza ha paura a denunciare e subisce, ancora ogni un senso di vergogna e non accettazione – dice Katia Di Sabatino – presidente dell’associazione Delta Defence. Il progetto Libera Donna, vuole essere un mattone importante per la costruzione di un muro per una protezione a 360 gradi, fatto di convegni, approfondimenti, campagne di sensibilizzazione, accoglienza. Attività che ci vedono impegnati da anni per dare supporto a chi si sente abbandonata a se stessa. La solitudine è il comun denominatore che va combattuto, senza retorica e sensazionalismi”.

Gli ultimi dati diffusi a livello nazionale, che rispecchiamo anche la realtà abruzzese, parlano di casi di violenza sulle donne in aumento, quasi triplicati e una reticenza a denunciare che riguarda soprattutto una fascia di età più avanzata, quella delle under 50.

Per maggiori informazioni:Katia Di Sabatino Presidente Ass. Delta Defence – 392 6011076

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Sto per dire una cosa molto poco " politically correct" ed apparentemente spietata. Mi riferisco a quel tipo di maltrattamento perpetrato nel tempo...in famiglia, o in una relazione importante. La vittima non si ribella e non chiede aiuto o non denuncia, perché ( purtroppo) è "complice" del carnefice e crede di meritare tutto quello che le viene fatto di male sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. Non è casuale il motivo per cui una donna " sceglie" quel tipo di uomo. È una donna con scarsa...se non assente autostima, che,probabilmente, da bambina ha imparato un modello di amore tossico e svalutante e, se non ha fatto un lungo e doloroso percorso di recupero di sé, inevitabilmente incontrerà e si legherà a uomini che confermano tragicamente quella che lei sente essere la sua identità. Il problema è quindi nell'incontro maledetto tra due persone" malate", con ruoli differenti. Anche se, ovviamente, uno è quello attivo e l'altro è quello passivo. Intercettare queste situazioni è davvero difficile, anche perché, come diceva giustamente la Dott.ssa, sono occulte e trasversali dal punto di vista socio- culturale. A volte, lo dico per esperienza diretta, alcuni sportelli di aiuto o commissariati dedicati, hanno un approccio, nel tentativo di aiutare con tutti i mezzi possibili, la donna che si rivolge loro, un po' "aggressivo", che confonde ulteriormente la donna abusata, in quanto per lei in quel momento la sua unica sicurezza è proprio quell'uomo...e non si può togliergliela così, come niente fosse.
È difficile e molto penoso aiutare, in questo senso....perché la vittima si sente stordita ed è portata a fuggire dai "salvatori", pur di ritrovare un po' di sicurezza nel suo carnefice. Paradossalmente, è la gradualità e la delicatezza dell'intervento, che, alla lunga, liberano la vittima. Ma sono consapevole che on certi casi, purtroppo, il tempo non c'è....

Ma avete visto mai il programma Amore Criminale?? Tante donne denunciano.....ma poi non si fa niente.....Non vengono protette come dovrebbero......