Tante lettere.
Infinite.
Gli impiegati comunali che fanno l'impossibile e forse anche qualcosa in più per l'umano colletto bianco.
Eppure, alla fine, mancano i soldi.
Leggiamo " Da gennaio 2017 un affitto di 512€ mensili. Siamo una famiglia sgomberata nel dicembre 2016. Per l'autonoma sistemazione lo Stato, la Regione o il Comune chissà! Dovrebbero assicurarci un contributo pari a 200€ per ogni appartenente al nucleo familiare. Le Istruzioni hanno erogato i fondi stanziati ogni 2 (due) mesi posticipati. Quindi, anticipiamo noi. Poi, non paghi dei ritardi, le suddette Istituzioni a oggi hanno pagato solamente 1 (uno) di mese sempre posticipato. Siamo in attesa dell'altro mese che ovviamente abbiamo già anticipato al padrone di casa. Perché tutto questo? La risposta di un
addetto del Comune ( quando ancora rispondevano al telefono) è stata questa:
"Quando la Protezione Civile ci invierà i soldi vi pagheremo". Oggi, il telefono comunale squilla a vuoto... Ah, dimenticavo. Non mi firmo perché già mi son sentito dire dietro le spalle se ci fossimo arricchiti abbastanza con i soldi del terremoto. Bella società, quella teramana!".
Poi, ancora " Ti prego dicci che a fine mese ci pagano. Noi non abbiamo i soldi per anticipare ancora del denaro ai padroni di casa".
Ogni fine mese.
Ogni maledetto fine mese.
Le rispsote del comune di Teramo?
Le stesse di ogni comune nel cratere sismico.
Le pratiche sono pronte ma la Protezione Civile Nazionale non ha inviato i soldi.
Tutti parlano di Ricostruzione e di Civiltà.
La verità è nella vita quotidiana.
Le macerie sono ancora nei comuni colpiti dal terremoto e tutto ha il sapore della beffa.
Cosa c'è di civile in quel disordine etico e morale?
Scrive il nostro amico Camillo in visita con la famiglia a Campotosto " Devastazione assoluta ... abbandonati a loro stessi ... il 24 agosto sarà 1 anno ... dal 18 gennaio nevicata più terremoto sono passati 6 mesi... dove sono le istituzioni? Chi risponde di questo scempio?".
La verità?
Le Istituzioni non esistono più da molto ma molto tempo.
Sono sepolte sotto quelle macerie e sotto i ritardi dei pagamenti.
La soluzione?
La protesta di tutti i residenti nel cratere sismico.
Uniti contro la calamità più grande.
Il nostro passivo silenzio.
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Commenti
Anche io sono sgomenta ma non possiamo sempre stare in silenzio!!!!