Una tradizione tutta teramana.
Prendi una piazza. Un progetto. Il cielo stellato sotto di noi con quelle mattonelle bianche che rappresentano un simbolo di gravità e attrazione.
Prendi il sindaco Chiodi, il BRucchi bis e i primi due anni di D'Alberto.
Traccia una linea e si troverà il comune denominatore.
Un grosso tappeto o due vasi per nascondere l'incuria e l'abbandono del salotto di Città Capoluogo.
Quando la giusta e dignitosa manutenzione?
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I risultati della "Decrescita felice"
Fantastico!
Falcò prova a vedere che hanno combinato nel tratto di strada da Villa Pavone a Piano D'Accio. Hanno letteralmente massacrato le scarpate e la banchina riempindo le zanelle e i tombini rami penzoloni e canne triturate accanto al manto stradale che manco una strada di Bagdad. Però......dicono......che hanno tagliato l'erba. Vergognatevi.
Le teste degli amministratori che si sono succeduti a Sperandio, da Gianni il bello al facondo gentile passando per il rude forzista, dovrebbero con i loro sodali, pagare di tasca propria il ripristino essendo per incuria o incompetenza, direttame te responsabili.
Mai così tanto degrado.
Vero signor Bonaventura?