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Una direttiva europea a protezione dei nostri dati sensibili e politici...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

"Vogliamo non solo rispettare la legge, ma anche andare oltre i nostri obblighi per costruire nuove e migliori esperienze di privacy per tutti su Facebook", evidenzia Facebook, che inviterà i suoi "amici" di rivedere le informazioni del proprio profilo e "se una persona ha scelto di condividere informazioni politiche, religiose e sulla situazione sentimentale sul proprio profilo, le chiederemo di scegliere se vuole continuare a condividerle e lasciarci usare queste informazioni". 

Inoltre, Facebook, si legge su Il Giornale...."  chiederà agli utenti di accettare la normativa sui dati e le condizioni d'uso aggiornate, il cui contenuto sarà uguale a livello globale. I cittadini dell'Unione Europea inizieranno a vedere le richieste nel corso di questa settimana, così da prendere visione del nuovo regolamento prima del 25 maggio, quando il Gdpr entrerà in vigore.
Il regolamento generale sulla protezioni dei dati dell'Unione Europea (Gdpr) mira a fornire agli utenti un maggiore controllo sul modo in cui le loro informazioni personali verranno archiviate e utilizzate online, assicurando multe molto salate, che potranno arrivare fino al 4% del fatturato globale delle imprese che violeranno le regole.Con l'adeguamento alla nuova norma sulla privacy, Facebook fornirà una tutela particolare per i giovanissimi, indipendentemente da dove vivono, che permetterà una maggior protezione dei loro profili. I ragazzi di età compresa tra i 13 e i 15 anni vedranno una versione meno personalizzata del social, con la possibilità di compiere azioni limitate. Infatti, le opzioni di condivisione dei messaggi non conterranno la voce "pubblico" e per vedere inserzioni sulla base dei dati dei partner e includere nel profilo informazioni politiche o religiose avranno bisogno del consenso dei genitori o di un tutore.Facebook ha messo anche una soglia di età per concedere l'iscrizione, che è pari ai 13 anni di età, anche se i ragazzi più giovani hanno, in passato, già saputo aggirare le limitazioni imposte dai social".

Filippo Lucci, Presidente Nazionale del Corecom è da sempre in prima  linea in questa battaglia di civiltà punto zero.
https://www.youtube.com/watch?v=1l6f32_cqIQ

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Commenti

ok, ma non lo ordina il medico mettere i dati su facebook e altri.....