L'Amministratore unico dell'Ater è un architetto.
Armando Rampini.
Racconta di aver vissuto direttamente il terremoto de L'Aquila.
Racconta di comprendere la sensazione di abbandono e desolazione che si può vivere lontani dalle proprie abitazioni.
Ammette alcune valutazioni e scelte sbagliate come la chiusura dilazionata nella settimana dell'ufficio delle relazioni con il pubblico.
Sarà sempre aperto e a disposizione per ogni domanda.
Un ottimo punto di partenza.
Ieri nell'incontro nella sede di via Roma a Teramo, dieci inquilini ater sfollati, in rappresentanza di dieci edifici sgomberati, hanno raccontato e posto domande incalzanti sula data del rientro, sui soldi per gli hotel, sull'autonoma sistemazione.
Il commissario unico è stato sincero e diretto.
Per alcune abitazioni in classe E, si prospettano più di due anni.
Tradotto mai prima dei quattro anni.
La reazione?
Rassegnazione e rabbia.
Contro le mancate manutenzioni e lo stato di degrado di alcune zone ater.
Tutto verbalizzato.
Tutto segnato.
Tutto rinviato al prossimo calendarizzato appuntamento.
Noi seguiremo ogni passo anche quelle tardive messe in sicurezza.
Fino a quando l'ultimo sfollato di Teramo non rientrerà a vivere nel capoluogo.
Una promessa.
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