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Lutto. Non c'è più la nostra Principessa Sorriso...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Vi è mai capitato di scrivere con le lacrime di commozione?
Una volta era evidente perchè bagnavano la carta e l'inchiostro simpatico creava un gioco di ombre ovattate.
Li chiamavano i silenzi del dolore e i poeti erano ammaliati dalle maglie della disperazione.
Lo spleen che vive dentro di noi e quella serenità che ho conosciuto nel 2014.
La Principessa Sorriso che mi gustava di fossette durante la fisioterapia.
Vi ricordate la sua storia?
https://iduepunti.it/la-voce/14_maggio_2014/venerd%C3%AC-la-principessa-sorriso-avr%C3%A0-il-suo-montascalesi-chiama-civilt%C3%A0
Le convenzioni parlano di cordoglio, di condoglianze, di manifesta vicinanza.
Una stanza che ti chiude l'orizzonte. 
Il pensiero corre veloce e rapido alla madre, alla sorella, al padre, alla famiglia, agli amici, a me.
Il legame con una persona si crea per estasi, magia, empatia.
Non c'è una spiegazione alla sofferenza e all'attenzione verso il prossimo.
Oggi,  lei, non c'è più e non riesco a trovare pace perchè sento che la mancanza non è colmabile.
L'esempio di una piccola eroina che aveva trovato il modo di essere più veloce della sua malattia. 
Poesia.
L'inutilità che mi pervade rende china la testa.
Difficilmente troverò quel sorriso nel mio breve cammino su questa terra. 
Ti voglio bene...Greta...

 

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