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UniTe: La tratta degli esseri umani: azioni integrate di contrasto e tutela delle vittime

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Caro Procuratore Antonio  Guerriero,ghghg
Grazie.
Grazie per aver dato la possibilità a Teramo di poter diventare un laboratorio di Giustizia e di aver inteso come fattore di collaborazione tra Procure abruzzesi, l'adozione di un protocollo sulle  Linee guida per l’approccio alle potenziali vittime di tratta e grave sfruttamento.
Grazie per aver invitato valenti magistrati e operatori della legalità.
Grazie, a chi di cuore, ha ricordato la figura della d.ssa Pasqualone, uccisa dal suo Stalker e aver introdotto l'omicidio di genere per un rapido paragone con la tratta dei nuovi schiavi.
Donne e bambini costretti alla prostituzione.
Traffico di organi e di uomini.
Grazie per la presenza del vice presidente del CSM, Giovanni Legnini e l'annuncio di voler istituire in ogni Procura un pool anti stalker.
Grazie per il Presidente della Procura Anti Mafia, Franco Roberti.
Il suo libro " Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti", diviene la sintesi del senso dello Stato.ggffggf
"Erano passati pochi giorni dagli attentati terroristici di Parigi del 13 novembre 2015, quando ricevetti la telefonata di un vecchio amico: "Franco, dovrei partire con la mia famiglia per una vacanza. Che dici? Annullo tutto? Dobbiamo avere paura?". È stato dopo quella conversazione che ho deciso di scrivere questo libro. La preoccupazione del mio amico era la stessa, come dimostrano tutti i sondaggi, della maggioranza degli italiani che, di fronte alla barbarie terrorista o alla forza di intimidazione della criminalità organizzata, sempre più spesso rispondono con la paura. Che tende a trasformarsi in razzismo, xenofobia, se non addirittura in collaborazione, magari involontaria, con i mafiosi. Proprio per questo diventa una priorità spiegare perché è necessario non avere paura: continuare a uscire, viaggiare, frequentare cinema e concerti significa lottare contro i terroristi, il cui unico obiettivo è privarci delle nostre libertà. Così come denunciare chi chiede il pizzo, le imprese che alterano la libera concorrenza, i mafiosi che truccano gare d'appalto e concorsi pubblici, fidandosi dello Stato che è in grado di garantire sicurezza e protezione, significa liberarsi dalle catene con cui la criminalità organizzata tenta di imprigionare, ogni giorno, le nostre vite. Ma perché i cittadini possano fidarsi delle istituzioni, è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che tutti dicano la verità. La politica, che deve adottare parole e leggi chiare. La giustizia, che ha il dovere di assicurare provvedimenti seri in tempi certi. La società civile, che deve marcare chiaramente, senza ambiguità, la linea d'ombra tra legalità e illegalità. Per affrontare efficacemente la sfida epocale alle mafie e al terrorismo non basta il pur necessario contrasto investigativo-giudiziario, come se si trattasse di una semplice questione di ordine pubblico, bensì occorre rimuovere le cause politiche, economiche e sociali che ne hanno favorito lo sviluppo: mafia e terrorismo fungono da agenzia di servizi delle povertà, svolgendo una funzione sostitutiva rispetto alle lacune dello Stato. E hanno in comune il piano criminale di privarci delle nostre libertà e usare il terrore come strumento per moltiplicare le loro ricchezze. Ma la consapevolezza del pericolo mortale che corriamo non deve spaventarci. Perché la verità è il contrario della paura.»

Grazie per la sua Procura che la rappresenta come le sue battaglie contro la camorra.
Grazie per l'attualità anti mafia del procuratore David Mancini.
Grazie per coltivare il futuro con quei ragazzi che ascoltavo i pm Luca Sciarretta, ( i suoi dieci anni ad Agrigento, procura competente su Lampedusa) Stefano Giovagnoni, Silvia Scamurra.
Grazie ai magistrati presenti in aula e alle tante storie che potrebbero raccontare.
Grazie al Gip Domenico Canosa.
Grazie a tutte le forze dell'ordine.
Grazie alla Polizia Giudiziaria.
Ratio Legis art.109 Costituzione.

La possibilità di disporre della polizia giudiziaria per l'autorità giudiziaria (inquirente) è importante per consentire a questa di svolgere la propria attività di indagine.

Grazie per On The Road.
Grazie a tutte le associazioni che operano sulla strada.
Il cuore dei diritti.

Grazie al sentore del giudice per antonomasia, Giovanni Falcone e al suoi libro citato "Cose di cosa nostra".
(
La penna è quella della giornalista francese Marcelle Padovani, ma la voce narrante è quella di Giovanni Falcone. Le venti interviste diventano materiale per dettagliate narrazioni in prima persona che si articolano in sei capitoli, disposti come altrettanti cerchi concentrici attorno al cuore del problema-mafia: lo Stato. Un'analisi che parte dalla violenza, dai messaggi e messaggeri, per arrivare agli innumerevoli intrecci tra vita siciliana e mafia, all'organizzazione in quanto tale, al profitto - sua vera ragion d'essere - e, infine, alla sua essenza: il potere. Una testimonianza resa da Falcone dopo aver lasciato Palermo nel 1991.)

La sintesi del convegno?
Nelle parole del presidente Roberti.
Per combattere la tratta di schiavi, c'è bisogno di cooperazione con gli Stati dove il fenomeno si
sviluppa altrimenti non ci sarebbero gli effettivi strumenti legislativi.
Ricordatevi che se le donne sono ridotte alla prostituzione, i bambini alla prostituzione, se esiste il traffico degli organi è perchè c'è la domanda.
Siamo noi la domanda?

Grazie al Rettore Luciano D'Amico.
 

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