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Dieci domande al sindaco Mastromauro sulla scuola Edmondo De Amicis

1 minuto

Domane che sanno di sicurezza, storia, etica e morale amministrative.
Siamo sicuri che il sindaco di Giulianova, Francesco Mastromauro, troverà il tempo delle risposte. 
 

1. Quali sono i contenuti della relazione dei tecnici della Procura della Repubblica Ingegner Antonello Salvatori ed Architetto Margherita Aledda?

A parte la vulnerabilità sismica (indice raggiunto con i lavori 0,84 a fronte di un indice di legge minimo pari ad 1), comunque non adeguata ai minimi di legge, ritiene che la scuola De Amicis risponda a tutti i criteri di sicurezza?

3. Se si il Comune ha ottenuto tutte le certificazioni di prevenzioni incendi?

4. Se si le uscite di sicurezza sono tutte idonee?

5. Le scale interne alla scuola sono sicure e rispondono a tutti i requisiti di sicurezza?

6. Perchè non ci sono scale antincendio esterne?

7. Gli infissi e le vetrate dell'edificio rispondono alle norme di sicurezza nazionali e UNI?

8. Perchè sono state lasciate, per quasi un anno, le impalcature sulle facciate della scuola, con un elevato costo di noleggio e l'aumento del rischio di ingresso di estranei, oltre alla minore illuminazione naturale all'interno della scuola?

9. Cosa si intende fare per la presenza di piccioni che nidificano e stazionano sulle pareti e sul tetto della scuola e, con le loro feci, imbrattano davanzali, finestre, cortili e marciapiedi?

10. Cosa intende fare per il locale palestra, che mostra segni di infiltrazioni di acqua piovana e un forte odore di muffa?

Ma, soprattutto, da sindaco e da uomo, si sente di rassicurare genitori, studenti e personale scolastico, sull'idoneità e la sicurezza dell'edificio? Ci pensi bene, signor sindaco, prima di rispondere...

La Redazione de I Due Punti

Foto Il Centro

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Commenti

Premetto che non sono dalla parte del sindaco e che i miei figli non vanno in quella scuola, io ci sono stato una volta sola, ques'anno per le elezioni.
Purtroppo é una scuola fatta nei primi del '900 forse anche prima, quando necessitá, normative e didattiche erano ben diverse.
Ora, io sono sicuro che voi conoscete giá le risposte ai quesiti che ponete al sindaco e sapete anche che dopo il "se si" ci va la virgola.
Peró perché invece della polemica volta solo a creare bagarre non proponiamo qualcosa di diverso e innovativo? Il comune ha acceso un mutuo e preso dei fondi per la ristrutturazione sia di quella scuola che della scuola di Colleranesco e, dopo i lavori, comunque entrambi gli edifici presenteranno delle carenze perché obsoleti.
Non era meglio buttarli giú e ricostruirli da zero con tecniche nuove, adatti ai bisogni della nuova scuola? La scuola é un edificio di funzione pubblica e per questo deve essere funzionale, la De Amicis con i suoi soffitti alti, i suoi impianti, le vetrate, le scalinate etc. non é un edificio adatto alla scuola di oggi e del domani. Lo stesso dicasi per Colleranesco, la cui realtá periferica andrebbe intagrata e dotata di servizi che adesso non ha. Per quanto riguarda la storia dell'edificio, bé non é che abbia questi caratteri architettonici cosí importanti, e se non funziona da scuola, non puó funzionare da nient'altro. Queste sono le scelte che un sindaco e la cittadinanaza devono avere il coraggio di fare per il bene dei loro figli e di quelli che verranno. Basta guardare solo ai problemi di ieri e di oggi, manca la visione del futuro e domani fra 2 -5 - 10 anni il problema si ripropone ma non si puó risolvere perché ancora stiamo pagando il mutuo per tappare i vecchi buchi.

Posso aggiungerne un'altra? Se, come credo, troveranno riscontro le conclusioni raggiunte dai Consulenti della Procura, con che coraggio avete mandato i nostri figli e tutto il personale scolastico dentro quell'edificio da settembre ad oggi? Ah, già che ci sono, i costi delle impalcature li paghiamo noi cittadini, non è ora di terminare i lavori visto che potevano benissimo essere fatti durante le festività natalizie? Ma si... tanto tutti questi sprechi ce li possiamo permettere!

Temo, purtroppo, che il primo cittadino giuliese, come al solito, non rispondera? Se, come sembra, la perizia della Procura, contiene dati preoccupanti sulla sicurezza della scuola, perchè non chiuderla in attesa di ulteriori riscontri? E se la controperizia del super tecnico (che comunque andrebbe comparata con quella dei tecnici della procura) confermasse la pericolosità dell'edificio? Avremmo portato i nostri figli, per mesi, in un edificio pericoloso!
Esiste il cosidetto "principio di precauzione " che la dottrina ritiene, in maniera concorde, che esplichi la sua azione nel diritto amministrativo in virtù del richiamo ai principi dell’ordinamento comunitario ex art. 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241, disciplinante il procedimento amministrativo.
Il principio di precauzione è posto alla base, insieme agli altri principi di matrice comunitaria, dell’esercizio delle funzioni autoritative della P.A.
Se è vero che in virtù del principio di buon andamento dell’amministrazione ex art. 97 Cost., l’assunzione di decisioni da parte della P.A. o l’avvio di attività e iniziative deve essere fondata su una preliminare valutazione dei dati scientifici di conoscenza e dei presupposti normativi – valutazione che di regola avviene nella fase preparatoria del procedimento – la portata innovativa del principio di precauzione si riflette essenzialmente sulla valutazione degli effetti di una decisione di agire o non agire in presenza di un rischio meramente sospettato, e sulla provvisorietà di tale valutazione in ragione del mutare delle conoscenze scientifiche.
Pertanto il Sindaco, anche nella sua veste di ufficiale di Governo, preso atto della relazione che evidenzia gravi elementi di pericolosità, poteva, e doveva, ed è ancora in tempo, porre in atto tutte le azioni, compresa la chiusura della scuola, atte a scongiurare possibili eventi che attentino alla pubblica incolumità. Non basta dare incarico ad altro tecnico per una ulteriore perizia, probabilmente tesa a confutare quella della Procura, ma per il già citato principio di cauzione bisogna agire subito per eliminare il pericolo presunto (tanto più se la minaccia viene evidenziata da un organo quale la Procura della Repubblica). Se dovesse accadere qualcosa ai nostri figli, caro Sindaco, lei sarebbe penalmente responsabile, ma ancora di più responsabile umanamente, e lo stesso dicasi del Dirigente scolastico che, ad oggi, è ancora penalmente e civilmente responsabile della sicurezza negli ambienti della scuola. Ricordo, inoltre, che un coefficiente di vulnerabilità sismica di 0,80 è al di sotto della legge (e ancora più bassi sono i coefficienti delle scuole dell'infanzia giuliesi, tutte regolarmente aperte), e come stabilito dalla Corte di Cassazione con sentenza numero 00190, depositata l'8 gennaio 2018, gli edifici scolastici con indice di vulnerabilità inferiore ad 1 VANNO CHIUSI! (si veda http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2018/01/cassazione-chiudere-le…). Aspettiamo che accada la tragedia come a San Giuliano di Puglia?