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L'IncoeRenzi. Referendum o non Referendum. Si voterà nel 2018...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Bastava leggere l'editoriale domenicale.
Il sermone del giorno di festa del giornale di stato.

La predica del fondatore de La Repubblica, Eugenio Scalfari.
Un'invocazione alle non dimissioni.
Al non commettere l'errore di abbandonare il carro democratico europeo, un ruolo, secondo Scalfari, sempre più importante e di rilievo.
Il caso vuole che a Ventotene, il Presidente Renzi, organizzi un incontro con i due leader europei, Hollande e Merkel.
Un omaggio al manifesto di Spinelli, Rossi e Colorni, scritto nel 1941.
" ....la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale".

Una gita fuori porta per chiudere la parola data, in faccia agli italiani.
La distrazione europea.
Nel frattempo si conferma il rallentamento dell'economia ma secondo il buon  Renzi nulla impedirà al Pil di raggiungere un positivo più 1% nel secondo semestre.
L'Incoerenza di Renzi è figlia di una comunicazione sbagliata, vuota, senza la minima cura empatica con i propri elettori.
L'INcoerenzi ha annunciato che comunque si voterà nel 2018, smentendo se stesso e la sua manifesta sicurezza.
Un politico bipolare che diventa pericoloso per la storia italiana e la sua Costituzione.
Il Movimento Cinque Stelle ringrazia nelle piazze e gode degli assist continui della politica renziana.
Gli elettori del Pd?
Quali elettori?
Quelli che dovrebbero scendere nelle strade per difendere l'indifendibile?
Quelli che abbracceranno la protesta di D'Alema, che troverà la sua rivincita nel referendum e altre storie?
Nella migliore delle ipotesi non andranno a votare, per il resto, quando una persona non rispetta la parola data, è semplicemente un bugiardo. 
Fate Vobis. 
 

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Commenti

Lo hai vestito da giullare, con grande rispetto per i giullari; e una naso da Pinocchio? Parli di elettori PD, ti assicuro che tantissimi si vergognano da morire , e se le cose non cambieranno, i loro voti andranno ai pentastellati.
Ricordo Renzi, quando alle primarie del PD parlava delle pensioni al di sopra dei 3.000 euro: "un privilegio su cui occorrerà intervenire a vantaggio delle pensioni minime." E poi sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori: "non è in discussione perchè i problemi del lavoro sono altri". Fino alla chiosa del sospirato annuncio: "mai più inciuci". Vinse le primarie e diventò segretario del PD. Si affrettò a rassicurare Letta, presidente del consiglio per volere di Napolitano, con un sincero: "stai tranquillo..." Poi Napolitano cambiò idea e ci mise poco per convincere Renzi a defenestrare "l'amico Enrico" e sedersi sull'ambita poltrona. Per fare cosa? Per continuare a inciuciare con Berlusconi, Alfano e Verdini. Per tagliare le tasse ai ricchi e considerare un diritto acquisito le pensioni d'oro. Per cancellare l'art. 18 e quello che era il diritto di lavoratrici e lavoratori di non essere ingiustamente licenziati, per non aver offerto la gnocca o il culo e in ogni caso senza una giustificazione plausibile. Adesso ci propina una riforma costituzionale che accoppiata alla riforma elettorale potrebbe mettere a rischio le basi stesse della nostra democrazia. Perchè? "È una riforma voluta da Napolitano"...parola di Renzi. Il "re Giorgio", che dopo la morte di Berlinguer suicidò il PCI e la sinistra italiana, ne ha fatta di strada in un'Italia più democristiana di un monocolore di Andreotti. Eugenio Scalfari, con Repubblica è stato uno dei più duri e indefessi critici dei governi berlusconiani, che di danni ne ha annunciati tanti ma non è riuscito a portarne a termine molti. Adesso l'esimio giornalista è un sostenitore di Renzi che invece, oltre a chiacchierare molto, è riuscito anche nelle porcate mancate da Berlusconi.
Ancora credete che i petastellati possano risolvere i problemi .... credete veramente che poche migliaia di euro risparmiate dai loro stipendi possano risollevare l'imprenditoria .... ma vi rendete conto che un milione di euro sono meno di un caffè nel bilancio dello stato? Renzi possiamo criticarlo quanto vogliamo però l'art. 18 non era sempre difesa di un lavoratore oppresso ma nella quasi totalità dei casi di un nullafacente difeso dai sindacati .... lavorate e non lamentatevi soltanto .... per non parlare poi delle riforme costituzionali: sarebbe bello parlarne nel merito oggettivamente e non soltanto di "re Giorgio", delle promesse di dimissioni disattese o di altro inutilmente importante per il Paese .... parliamo della riforma delle provincie è stata fatta o no? quella del Senato? la Legge elettorale? .... e pensate che alle primarie non ho votato per Renzi, però devo riconoscere che ha fatto più lui in pochi anni che gli altri (D'Alema e Berlusconi compresi) dal 1992 ad oggi .... RIFLETTETE ...