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Caso FranchettI: Accuse molto gravi del Cai al gestore del rifugio sul Gran Sasso

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un comunicato dai toni forti e dalle accuse precise quelle del Presidente Commissione Centrale Rifugi e Opere alpine, Giacomo Benedetti e di Daniele Funicelli – Presidente Sezione di Roma.
Si legge " Il giorno 2 settembre 2017 il Rifugio Franchetti ha chiuso con circa un mese di anticipo. Sui mezzi di comunicazione e i social tale notizia ha avuto molto rilievo stante l’importanza strategica per il turismo nel Gran Sasso d’Italia della struttura di proprietà del Club Alpino Italiano di Roma. Poiché sono state riportate molte inesattezze è imprescindibile precisare i fatti.Il giorno 2 settembre 2017 il Rifugio Franchetti ha ricevuto la visita degli ispettori del lavoro i quali hanno dichiarato che “dai controlli effettuati attraverso i sistemi informatici è risultato che per nessuno dei sopraccitati lavoratori è stata effettuata la prevista comunicazione di assunzione né è stata data prova di attivazione di prestazione occasionale accessoria. Pertanto constatata l’irregolare occupazione dei lavoratori elencati nella sez.1 del presente verbale, si è disposto l’immediato allontanamento degli stessi dal luogo di lavoro”.

Pertanto la chiusura anticipata del Rifugio Franchetti non è dipesa, come erroneamente riportato, dalla mancanza della licenza d’esercizio che non sarebbe stata rilasciata a causa dell’incuria e inefficienza del Comune di Pietracamela. Quest’ultima circostanza è palesemente una “fake news”. Infatti nessuna licenza è stata mai richiesta da parte del gestore del Rifugio al Comune, aggiungendo la necessità di chiarire oltre al profilo in materia di lavoro anche quello fiscale. L’unica richiesta protocollata e prontamente evasa dal Comune è stata la domanda di agibilità presentata dal Club Alpino Italiano di Roma il 16.09.2016.Alla luce di quanto sopra è evidente che l’anticipata chiusura non è in alcun modo ascrivibile all’azione del Comune o ad una responsabilità della Sezione di Roma del CAI, ma da una determinazione del titolare della gestione del predetto Rifugio il quale a seguito della visita degli ispettori del lavoro del 02.09.2017, ha deciso di chiudere la struttura prima del termine della stagione estiva.Questi i fatti pro veritate".

La palla anzi il piccone passa a Luca Mazzoleni gestore o forse ex futuro gestore, del Rifugio Franchetti. 

Fonte:http://www.cai.it/index.php?id=31&tx_ttnews%5Btt_news%5D=2861&cHash=e64f3e588abc6e16dfde

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Commenti

Annamo bene, Annamo.....

Ma ddo' annamo così?

Non so dove sia la veritá e sinceramente non me ne frega un cazzo. É una stori a triste come tante, i buchi e i dubbi sono troppi per stare a discutere. Mi chiedo solo: ma gli ispettori del lavoro, che non si vedono mai sui cantieri dove gli operai girano senza protezioni, nelle fabbriche dei cinesi, ma anche di molti italiani dove la "626", le regole e i salari sono ad interpretazione, nei ristoranti e negli hotel dove spesso lavorano ragazzi in nero e sottopagati, ma fino su al franchetti li hanno spediti? Ma sono arrivati in giacca e cravatta con le scarpe di suola? Hanno dovuto comprarsi l'attrezzatura da montagna a loro spese per un accertamento? C'é un gruppo di ispettori alpini del lavoro?

@Maurizio. Inizialmente avevo pensato la stessa cosa riguardo gli ispettori. Ad una lettura più attenta ho visto che il controllo è documentale (informatico).

La tristezza di questa notizia (se la realtà è questa) coinvolge, per chi ama la montagna, soprattutto l'aspetto emotivo. Mai penserebbe che la violazione di regole o leggi possano avvenire in questo tipo di attivitá, qui, sul Gran Sasso.
Viene violata la lealtà della montagna e del montanaro.
Viene violata la fiducia che si ripone nelle persone che operano in montagna.
Viene violata la bellezza che si respira a certe quote, dei paesaggi e delle persone.
Viene violata la consuetudine che oltre una certa quota ci si fida di tutti, ci si saluta tutti, ci si aiuta tutti, sempre con il sorriso. Anche se stanchi.
Ma soprattutto ci fa rotolare in basso e ci riporta alla triste realtà attuale dove la violazione sistematica di regole e di rapporti tra persone sta portando questo paese verso il baratro.
Simbolicamente lo vedo come una chiusura della nostra montagna.
Ci mancava solo questo.
Con tristezza.

Maurizio mi permetto di di dissentire su quanto dici, l'ispettore del lavoro non deve essere per forza quello che descrivi tu, tutti noi nella vita lavorativa siamo costretti ad indossare un certo tipo di abito ma, nel privato possiamo fare è vestire come vogliamo, chi ti dice che uno o due ispettori del lavoro non abbiano la passione per la montagna ed abbiano messo un giorno il vestito da hobby per andare a fare il loro lavoro?
Purtroppo e sottolineo purtroppo posti come Pietracamela e dintorni seppur con il lodevole lavoro dei CC e dei CCCFS nasconde tante magagne....
Non mi dilungo ulteriormente.....
Deve finire la storia che perché è un posto turistico tutto e lecito.

In effetti, condividendo il msg di Maurizio, con tutti i casini al livello del mare , sti ispettori si sono messi in cammino per ispezionare il Franchetti!!!
A prescindere se ci sono o meno delle irregoralita', e' comunque molto curiosa sta ispezione.....Avrei voluto vederli gli ispettori arrampicarsi.....????

Caro Maurizio, gli ispettori del lavoro fortunatamente hanno fatto quello che dovevano per una volta, quindi sarebbe opportuno attaccare chi per guadagno ha messo le tante persone che amano la nostra montagna in una situazione disagiante (i.e. il gestore del rifugio se quello che é scritto nella lettera sarà accertato) e non all'italica maniera chi fortunatamente controlla perché non avvengano illeciti.

OK ragazzi, il mio post voleva essere ironico: nell'immaginario collettivo e umoristico mi aspetto due figuri stazzonati in completo da centro commerciale, magari spiegazzato e macchiato, che vagano per i sentieri montani... mi fa troppo ridere.. poi sono sicuro che siano tutto il contrario, magari esperti e attrezzati molto piú di me e di voi..
A Pino posso dire che il controllo é si documentale, ma per verificare quante persone ci lavorano in nero o assunte, devono andare sul posto e verificare di persona, e vanno sempre in due per verbalizzare le infrazioni.
Sono d'accordo con te quando mi dici che senti la violazione dello spirito della montagna, ma purtroppo proprio al ristorante bar Prati di Tivo a ottobre dell'anno scorso ho subito il peggior trattamento della mia vita in un ristorante ed ero anche con amici di Pisa... Ma potrei raccontare diversi aneddoti sulle disavventure ai Prati e su tutta la montagna teramana. Secondo me una delle piú belle d'Italia, ma quella che é messa peggio di tutte. Dal Gran Sasso alla Laga ai Monti Gemelli. Non c'é nulla che funziona e questa storia del Franchetti ne é la dimostrazione.

Si Maurizio, in merito alle disavventure o disservizi, purtroppo i tanto amati Prati di Tivo (aggiungerei molte località "turistiche"abruzzesi, sia marine che montane) potrebbero essere presi quale esempio negativo nei corsi di Marketing Turistico su come NON si fa turismo.
I risultati ci danno tristemente ragione.
Un caro saluto.