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Teramo: L'incredibile disavventura di un professionista al tempo dei tamponi da Coronavirus

di Anonimo
3 minuti

Gentilissima redazione, chi vi scrive è un cittadino del comune di Teramo.
Risultato positivo lo scorso 16 marzo con sintomi lievi ed un leggero affanno durato 3-4 giorni. Ovviamente non nego la grande paura, avendo due bimbi piccoli...il terrore di un peggioramento mi ha accompagnato almeno per i primi 7 giorni...poi i sintomi sono andati a scomparire e all'incirca al 12 esimo giorno ero completamente in forma...fino ad all'ora sono rimasto in isolamento in stanza da solo...ma non vi scrivo per raccontarvi della mia covid19 che mi ha trattato tutto sommato bene, e sarà una fortuna che non dimenticherò facilmente, ma del dopo.

Credevo che al termine dei miei 14 giorni sarebbero venuti a farmi i famosi tamponi di controllo, ma mi stavo illudendo e molto. Il SIESP invia richiesta alla medicina legale il 31 Marzo( termine della sorveglianza) , comprendendo le difficoltà dell'emergenza ho atteso qualche giorno una chiamata, ...ho atteso ancora...ma l'ottavo giorno ho iniziato a chiamare , mandare pec, ma nessuna risposta. Ho continuato i giorni seguenti e finalmente sono riuscito a parlare con uno dell'ufficio preposto che ha preso nota del mio nome...ma credo in maniera del tutto fittizia . Ho fatto il primo tampone grazie a un contatto personale... e non tramite la medicina legale...una tristezza enorme!
Il secondo tampone? Richiesta inviata il 13 aprile ancora sto aspettando una chiamata...ma niente...sono dovuto ricorrere alla stessa modalità della prima volta...fortunatamente entrambi i tamponi sono negativi... e nel frattempo sono passati 35 giorni dal mio tampone positivo.

Vi chiederete perchè sto polemizzando? Semplicemente perchè faccio un lavoro essenziale, anzi in questo momento indispensabile. Sono un infermiere e lavoro sul territorio con prestazioni domiciliari. Ho dovuto abbandonare decine di pazienti al loro destino, con una asl attualmente non operativa e un servizio ADI destinato solo alle urgenze. Persone anziane che per un prelievo o una medicazione sono state costrette a recarsi in ospedale (ricordiamoci che è stato il piu grande focolaio della provincia di Teramo). Ovviamente essendo io un libero professionista non ho la asl a garantire il mio reinserimento con tamponi di controllo e certificati di guarigione...ma ho dovuto seguire l iter del territorio. Da precisare che in tutti i messaggi mail e whatsapp ho sempre fatto presente le mie ragioni professionali...

Adesso direte voi...finalmente hai risolto il tutto? Sembra proprio di no. Oggi aspettavo il certificato via mail, così come mi avevano anticipato, ma ricevo solo i risultati dei tre tamponi (il primo positivo del 17 marzo e i 2 negativi di controllo) . Ho chiamato il SIESP chiedendo del certificato che mi garantirebbe una giustificazione in caso di fermo delle forze dell'ordine, e sapete cosa mi hanno detto? Per il certificato bisognerà aspettare ancora dei giorni perchè devono ancora fare un modello unico . INCREDIBILE!!!

Ho chiesto se uscendo con i risultati dei tamponi posso stare tranquillo o se rischio comunque 12 anni di carcere... ma non ho ricevuto risposte...

SONO DAVVERO DISPERATO, DELUSO, E PROFONDAMENTE ARRABBIATO CON LE ISTITUZIONI CHE A DISTANZA DI DUE MESI ANCORA NON SONO IN GRADO DI GESTIRE QUESTE SITUAZIONI.

Grazie per l'attenzione

Lettera Firmata
 

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Commenti

dott.Borrelli, Acvv.Conte e rutti.gli altri personaggi televisivi che fanno parte del.vostro staff.mi auguro che vogliate provare ad avere vergogna,dopo.le bugie che da oltre due.mesi ci raccontate.
Questa testimonianza è una,delle tante che in Italia,non.vengono divulgate anzi.tenute nascoste.
Ci avete detto e seguitate a dirci,che i positivi non gravi verrebbero curari e seguiti.a casa dalle varie Asl.provinciali.
Tutto questo non.è assolutamente vero secondo i racconti e lamentele continue raccolte dagli organi di informazione e non sino.io a,dirlo
Fortunatamente sto bene,con.i quasi miei 72-anni,sono un soggetto ad alto rischio di contagio

e mi chiedo quindi come fare per starmene
tranquillo senza essere contagiato e cercare di VIVERE questo.periodo della mia vita che mi rimane.
Come dice un vecchio nostro proverbio"AIUTATATE CHE DIE T' AIUTE

È semplicemente pazzesco quello che è accaduto. Solidarietà a questo infermiere, la burocrazia può creare situazioni di stallo davvero assurde e mi chiedo se siamo davvero, noi cittadini comuni, nei pensieri di certi dirigenti e di certi responsabili... il problema è tutto lì, e parlo da ex dirigente (sia pure come facente funzioni) di un ufficio pubblico per quattro anni e come dipendente pubblico da 24.

Regione Abruzzo. Asl di Teramo x .. dove siete ??

Carlo, ti dico io come fare per vivere tranquillo i giorni che ti rimangono :
VACCINATI!!!