Cari Dirigenti asl.
Cari Dirigenti dell'Asl di Teramo.
Cari Dirigenti dell'Asl di Teramo a partire dal Manager Fagnano, al Direttore Amministrativo Di Giosia, alla Direttrice Sanitaria Mattucci.
Fuori ci sono 40 gradi.
Fuori c'è l'Estate.
In estate fa caldo.
Vi giuro non è un pettegolezzo.
Andate con la vostra calma da colletti bianchi verso la vostra aria condizionata e spegnetela.
Aspettate.
Attendete pochi minuti.
Il tempo di una delibera sbagliata.
Ecco, le prime gocce di sudore, poi la bocca s'impasta, gli occhi lacrimano, la stanza s'infuoca, manca l'aria, la lucidità, le forze.
Ecco l'effetto e ora moltiplicatelo per una malattia invalidante tipo la broncopolmonite o la pleurite.
Il Risultato?
L'inciviltà dell'ospedale Mazzini che si scontra contro i privilegi del fresco di chi amministra, dirige, comanda e dovrebbe dare il buon esempio.
Una situazione che affonda le proprie radici nel passato e che vede il presente specchio fedele della povertà istituzionale.
Il Diritto alla Salute è una delle pagine più belle della nostra Carta Costituzionale.
Scritta con l'inchiostro simpatico, vero?
Mi ha sorpreso per forza, cultura e umiltà, il marito di una paziente.
Al telefono si sentiva la sua rabbia sociale e l'imbarazzo di cittadino.
Sarebbe bastato un termometro a chi lavora di ispezione per somministare 1 litro di aria fresca.
Il marito guarda la moglie.
Nella buona e cattiva sorte.
Non la lascia un attimo.
Ha deciso di continuare a stare al quinto piano nel reparto di Medicina donne, in religioso silenzio.
Ha deciso di sudare con la moglie, asciugandola, aiutandola nel respiro, consolandola e poi, un giorno, dopo la guarigione della sua eterna promessa, si recherà nell'ufficio del Primo Dirigente dell'Asl di Teramo per spegnere la sua aria condizionata.
La nostra aria condizionata.
Noi saremo con lui, fino alla fine.
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