La Regione Abruzzo riesce solo a depotenziare i servizi pubblici. Con la odierna richiesta di accesso agli atti, riportata integralmente qui di seguito, la scrivente Organizzazione Sindacale, nell'interessarsi dell'avvenuto saccheggio di costose risorse strumentali regionali destinate ad un servizio pubblico di primaria importanza (programma di azione per le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola), vale a dire destinato, esso servizio, a tutelare l'ambiente attuando utili restrizioni limitative, nella pratica agricola, dell'uso dei fertilizzanti ed ammendanti contenenti azoto, è intenzionata ad acquisire aspetti probatori significativi a dimostrazione dell'esistenza di un disegno, specie all'interno del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, finalizzato a portare nutrimento al depotenziamento progressivo dell’apparato “istituzionale”, attraverso: - l'impoverimento delle funzioni da esercitarsi; -le “epurazioni” all'interno dell'apparato burocratico -con conseguenti sacrifici di professionalità di altissimo profilo-; -l'azzeramento delle risorse strumentali necessarie per lo svolgimento delle funzioni; - l'assenza di controlli. A corollario, gli insegnamenti provenienti dalla vicenda di cui si parla, che, dapprima, in sede di riorganizzazione del Dipartimento, ha visto un sostanziale indebolimento dei servizi pubblici da somministrare e delle funzioni esercitabili; poi, favorire l'esodo del corpo impiegatizio, ovvero trasferire coattivamente, scriteriatamente ed illegalmente, in altre sedi e per altri compiti, moltissimi impiegati; infine, togliere le risorse strumentali -apparecchiature scientifiche-, necessarie per lo svolgimento dei compiti. Ovviamente, il tutto passa inosservato grazie ad un sistema di controllo confuso e distratto. La UIL FPL osserva che, da un po' di tempo a questa parte, la Regione Abruzzo, anziché destinare le risorse necessarie ad assicurare, ed anzi, a potenziare i servizi pubblici di competenza, in ordine a materie e prestazioni primarie per la vita dei cittadini, di fatto, in maniera indolore, cerca di attuare un disegno di depotenziamento del servizio pubblico a favore di soggetti terzi, senza curarsi del fatto che tali beni e servizi investono la sfera dei diritti individuali e collettivi e che sono tesi a soddisfare bisogni primari e insopprimibili, indipendentemente dalle possibilità economiche soggettive. La UIL FPL ritiene che siffatto meccanismo, se conclamato, pregiudicherebbe, contemporaneamente, l'universalità dei servizi e centinaia e centinaia di posti di lavoro, riducendo, tra l'altro, esperienze sociali e professionalità altissime a logiche di mera redditività imprenditoriale; Apparentemente, sembra non cambiare molto per la popolazione e per i lavoratori del pubblico impiego, ma non è così, e non ci riferiamo solo al problema qui in disamina, ma al disegno complessivo di privatizzazione dei servizi pubblici da attuarsi attraverso una nuova spirale di depotenziamento progressivo degli apparati istituzionali. Per La SEGRETERIA REGIONALE UIL FPL Alfiero Di Giammartino
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