Il folgore del forgore. Il fragore della luce di una lampana e di quel telefonino che diventa l'unico compagno di viaggio. Teramo ospita la diaspora dei viaggiatori dei documenti sotto il porticato dello scientifico di viale Bovio, ex Comi. Inutile la pulizia in estate e inutile attendere controlli da parte dell'Ente Provincia. Tutto è stato occupato e senza responsabilità degli occupanti. In qualche parte dovranno anche dormire e in una notte di vento forte quelle mura rappresentano la sicurezza da rami in caduta, polvere e sporcizia. Chi dovrebbe tutelare questo spaccato di umanità con un centro di accoglienza notturna?
Commenta
Commenti
Dovrebbero interessarsi le istituzioni e le politiche sociali,il volontariato ! é vergognoso che in una cittadina non vi siano alloggi ,ne spazi per le persone di passaggio ,ne per gli stessi immigranti lasciati ai margini sociali.
Manca il senso Civico,e magari un'eventuale presa di posizione concreta nell'avanzamento di progetti sociali ,evitando che proliferi disagio e degrado culturale.
Un centro di accoglienza non esiste come non esiste più nulla in questa città e allora tutto si fa all aperto
Anche la chiesa rimane indifferente? Possibile non possieda uno stabile dove collocare provvisoriamente questi disperati? A fronte di un' amministrazione insensibile ed incapace...
"Non interessa a nessuno"
Sinceramente? NO!