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Teramo tocca 74 positivi. In attesa centinaia di tamponi e ritardano quelli scolastici...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

L'unico vero vincitore nella seconda ondata della pandemia da covid 19 è l'Izs.
Lavoro incessante e altamente professionale che non andrebbe mai dimenticato.
Il resto è il frutto delle decisioni mai prese.
Come si fa ad aprire le scuole che rimangono ad oggi i luoghi più sicuri se di continuo si registrano episodi di sconclusionata movida, raduni e passatempi senza mascherina?
Come si fa a mettere in dubbio la serietà delle palestre se nel frattempo i nostri ragazzi viaggiano come bestiame su molti mezzi pubblici?
Le scuole a queste condizioni di assenza di controlli, di organizzazione, di metodo, di mezzi non andavano riaperte o almeno, a doppi turni tra presenza e remoto in modo da far respirare il trasporto degli studenti.
Il sindaco D'Alberto?
Gli altri sindaci?
Dovranno dimostrare pugno duro e massima fermezza. Quelle piazze di alcolismo e spaccio andranno chiuse. Ora, stasera e non a singhiozzo.

Il comunicato. 

Cresce il numero dei contagi, scende l’età delle persone positive domiciliate (45 anni di media).

Per la tenuta della rete ospedaliera regionale, l’Ospedale Covid di Pescara, costato 11 milioni, venga messo subito a servizio di tutto il territorio della Regione Abruzzo.

Amici, anche oggi il numero dei contagi ha fatto registrare, in termini assoluti, una crescita molto significativa sia nella nostra Regione (159) che nell’ambito del territorio della nostra ASL (55).

Per quanto riguarda la nostra Città, l’incremento delle ultime settimane è proporzionalmente in linea con l’evoluzione epidemiologica generale e si manifesta in tutte le sue specificità e criticità rispetto alla prima fase.

Sulla base dei dati che abbiamo ricostruito e rielaborato come Amministrazione comunale, fra i nostri residenti, alla data odierna registriamo 74 casi positivi riscontrati, di cui 10 ricoverati (4 presso l’Ospedale Mazzini, 6 nella struttura RSA Bellocchio) e 64 in isolamento domiciliare sotto la sorveglianza attiva del SIESP che sta ricostruendo, con oggettiva difficoltà, i contatti stretti dei giorni precedenti di ciascuno di essi. Ad oggi il numero dei guariti della seconda fase emergenziale è pari a 7 persone.

Da un’analisi svolta con i nostri uffici, che ringrazio, emerge che l’età media dei casi positivi domiciliati è decisamente più bassa rispetto alla prima fase ed è pari a 45 anni.

In particolare, nella fascia tra i 20 e i 50 anni è ricompreso più del 63% dei soggetti positivi (il 25% dei casi fra i 30 e i 40 anni);

Tra i casi domiciliati, la percentuale dei casi ricompresi tra 0 a 20 anni è la stessa di quelli relativa alla fascia tra 70 e 90 anni (11%), evidenziando ancor di più la diversa distribuzione attuale del contagio.

Come più volte detto, questa fase si caratterizza per un abbassamento dell’età anagrafica dei cittadini contagiati, con il duplice effetto di rendere ancor più complessa l’azione di argine nei confronti della diffusione del virus e di spingere tutta la nostra comunità, soprattutto nelle fasce più giovani, all’innalzamento della soglia di attenzione e al puntuale rispetto di tutte le regole di sicurezza e prevenzione della salute di ciascuno di noi e della intera collettività, con l’intento principe di preservare la continuità dell’attività scolastica, in presenza e in sicurezza.

La situazione dell’Ospedale di Teramo, che ha un settore destinato all’emergenza in corso, come dichiarato dallo stesso primario, è in sofferenza; si sta cercando di aumentare i posti-letto covid, ma la situazione preoccupa perché si sta andando verso l’esaurimento; l’eventuale aumento dei casi richiederà una revisione ulteriore dello spazio e probabilmente una ulteriore struttura Covid.

Ho chiesto, come Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci, una programmazione emergenziale chiara, che chiarisca definitivamente quale funzione debba svolgere l’ospedale Covid di Pescara, realizzato in tempi record, costato 11 milioni di euro, e indicato come la soluzione dell’eventuale nuova ondata della pandemia; un ospedale che, utilizzando risorse destinate ad altri territori della Regione, avrebbe dovuto essere la struttura in grado di dare una risposta adeguata ad un numero di malati che giustificava le ingenti risorse impiegate e che però al momento non risponde a tutto ciò.

Voglio ribadire che questo tempo emergenziale ci impone di evitare rivendicazioni campanilistiche, perché la situazione che “tutti” stiamo vivendo chiede di mettere in campo solidarietà istituzionale e sanitaria senza veti, con una necessaria assunzione di responsabilità assoluta da parte di ciascuno di noi.

Anche dopo l’approvazione dell’ultimo DPCM di ieri, ribadiamo che non esiste regola, norma o controllo che reggano o funzionino senza la consapevolezza e il buon senso che devono guidare le azioni di ciascuno di noi, a partire dai nostri ragazzi.

Ancora una volta, Insieme, ce la faremo!

Gianguido D'Alberto

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