Nello scorso mese di aprile la FIOM CGIL di Teramo ha nuovamente sollevato la
problematica legata alla gestione dell’appalto manutenzioni delle strutture sanitarie di
Teramo, Atri e Giulianova, gestito dalla MODUS FM, chiedendo alla ASL di farsi carico
della soluzione della vicenda.
Per tutta risposta la ASL, tramite il Direttore Amministrativo, oltre ad aver minimizzato
(considerando accettabile un mese di ritardo nel pagamento degli stipendi) ha
consigliato ai dipendenti, in caso di problemi, di rivolgersi direttamente alla ASL.
Proprio in quest’ottica oggi è stata inviata una nuova richiesta di incontro alla ASL per
poter affrontare, insieme a MODUS ed al Consorzio Nazionale dei Servizi (la struttura
nazionale che si è aggiudicata l’appalto poi “girato” a MODUS FM), le questioni che
rimangono aperte.
Si è verificato, infatti, che parte dello stipendio di marzo, sia stato erogato direttamente
dal C.N.S. che si è surrogata alla MODUS, in crisi di liquidità, e medesima soluzione si
dovrebbe adottare per lo stipendio di aprile ad oggi non ancora pagato.
Tutto ciò, oltre a dipingere una quadro ben più preoccupante di quanto la ASL volesse
far credere, sta causando diversi problemi ai lavoratori nell’immediato e apre inquietanti
interrogativi per il futuro.
Da un lato, infatti, i lavoratori devono ancora percepire da MODUS il saldo relativo ad
assegni familiari e rimborsi dello scorso mese di marzo , pagato –per ragioni fiscali e
contributive– solo parzialmente dal Consorzio, così come accadrà per la retribuzione di
aprile che, con le stesse modalità, dovrebbe venire erogata nei prossimi giorni. E tale
soluzione, sebbene dia un po’ di respiro ai lavoratori che almeno riescono a prendere
parte degli stipendi, determina comunque ulteriori difficoltà: saranno infatti emessi, per
il 2019, due CUD ed i lavoratori si ritroveranno, con la dichiarazione dei redditi del
prossimo anno, a dover conguagliare bonus fiscali ed imposte.
Per quel che riguarda il futuro, invece, è assolutamente indispensabile che la ASL si
faccia carico di trovare una soluzione, condivisa con Organizzazioni Sindacali e
lavoratori, per gestire un’eventuale uscita di MODUS dall’appalto.
Se non dovesse riuscire a superare le attuali difficoltà, infatti, il C.N.S. potrebbe
sostituirla con un’altra azienda consorziata ed in quel caso non è affatto chiaro cosa
accadrebbe al personale impiegato: verrebbero tutti riassorbiti e con quale modalità?
Chi si farebbe carico delle competenze maturate fino ad oggi come TFR e previdenza
integrativa? Cosa accadrebbe ai 30 lavoratori impiegati nell’appalto da MODUS tramite
un contratto di staff leasing con un’agenzia di lavoro interinale? Quale sarebbe la
gestione di questi lavoratori e dei loro contratti?
Ed oltre trovare a risposte a queste domande, ci si dovrebbe interrogare anche sulla
gestione pratica e sui tempi di un passaggio di questa natura: si rischierebbe di lasciare
ospedali e strutture sanitarie senza manutenzione idraulica, elettrica ed edile? E per
quanto tempo?
Confidiamo quindi che la ASL assuma vera consapevolezza della portata del problema e
convochi quanto prima tutte le parti interessate.
Il Segretario Provinciale
FIOM CGIL Teramo
Mirco D’Ignazio
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