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I Medici scrivono all'Avv. Giordano...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Gent.mo avvocato Domenico Giordano lei parla di “vicenda privata “ma utilizza la cassa di risonanza di certi programmi del servizio pubblico. Le scriviamo questa lettera a quattro mani .Siamo i dott Paolo  Trentini e Silvio Basile segretario provinciale e presidente regionale del  Sindacato Medici Italiani (SMI ). Paolo pochi  giorni orsono ha conteggiato i suoi 35 anni di laurea ,ma la sua carta di identità non gli consente di annoverarsi al “gruppo dei due,tre ragazzetti” con i quali , insieme ad una collega con 27 anni di laurea collabora in perfetta sinergia presso la USCA di Teramo.
 Personalmente potremmo  anche tacere, comprendiamo perfettamente il suo dolore, ma nella nostra veste di rappresentanti dei medici e molti, molti anni di servizio sulle spalle sempre nella medicina territoriale , abbiamo il dovere di farLe notare  che Lei certamente, non pienamente consapevole, con la sua frase denigratoria e lesiva offende con valenza molteplice:
-offende il sistema universitario italiano che forma e abilita professionisti e personale sanitario,
-offende e denigra il sistema sanitario  regionale e nello specifico quella aziendale di Teramo ,certamente , come è naturale che sia di questi tempi  , in affanno,
-offende e denigra  nella dignità della persona i professionisti nel sillogismo giovani = inesperti/incapaci. 
 Un collega veterano però può esprimere giudizi di valore. Noi vediamo tutti i giorni  e possiamo constatare  la loro dedizione  premura e abnegazione.
Ultimo,ma più importante è il danno che arreca  a tutti gli innumerevoli pazienti e a tutti quelli attualmente in isolamento domiciliare che percepiscono la sua pubblica accusa ,proveniente da un qualificato professionista, quale è . 
Le sue parole  disseminano insidiosamente la sfiducia nel sistema sanitario e nei confronti degli operatori cominciando dai più giovani. Inoltre , in prima persona ,siamo impegnati,a trasferire le pratiche e parte del nostro bagaglio di esperienze ai giovani colleghi ,e le possiamo garantire del loro  elevato livello di preparazione e di competenze. Diciamo queste cose consapevoli come con la perdita della fiducia dei cittadini nei confronti dei medici e nel sistema sanitario pubblico , si alimentano le  paure  e le divisioni che uccidono più del COVID 19.
Ci creda siamo tutti impegnati in prima fila in questa guerra che sta mietendo troppe vittime, anche tra noi,.
La salute pubblica ha bisogno del sostegno e della fiducia dei cittadini per poter andare avanti.
Lo SMI esprime cordoglio per la perdita di sua madre e condivide il suo dolore.

Silvio Basile                                               Paolo Trentini
presidente regionale                                 segretario provinciale
  SMI Abruzzo                                               SMI Teramo

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Commenti

Cari medici le USCA non funzionano e sono un fallimento totale.
Magari non è colpa vostra d'accordo, siamo in Italia e il colpevole è sempre qualcun altro vero?
E comunque i vostri anni di laurea certamente non vi hanno fatto fare bella figura finora visti i risultati della assistenza domiciliare per i positivi covid19.
Iniziate a fare i medici, non i burocrati che scrivono letterine, e forse le cose miglioreranno.

Chiedo scusa se intervengo di nuovo, ma la lettera delle rappresentanza dei medici di base merita un commento.
Il tempo dei capri espiatori non è né qui né ora, né mai. Sicuramente non è il tempo di porre sotto accusa i medici che di responsabilità, nella mala organizzazione della risposta all'emergenza, peraltro, non ne hanno molte. Ma è tempo di riconoscere che COVID-19 non è una maledizione divina, ma una malattia che, in questo momento, ha un andamento epidemico e che presto, auspicabilmente, anche grazie all'introduzione dei vaccini, assumerà in modo pressoché inevitabile carattere endemico. In altre parole, il virus SARS-COV 2 è qui e, quasi certamente, ci resterà. L'emergenza in atto andava e andrebbe gestita molto meglio di quanto non abbia fatto in primis il governo italiano e, a ruota, i tanti, troppi burocrati incompetenti cui la politica ha affidato la gestione del Servizio Sanitario Nazionale. I medici dovrebbero essere i primi a riconoscere questa realtà per il bene dei loro pazienti e della loro professione.
È ora di smetterla con la retorica dell'eroismo di maniera, delle certezze aristoteliche e delle misure "alla cinese più o meno". I medici hanno scelto e giurato di difendere al meglio delle loro capacità e possibilità la salute dei loro pazienti e sicuramente lo stanno facendo. È anche il lavoro per cui sono pagati dalla comunità. Sono esseri umani e, come tali, non hanno il dono della infallibilità del Divino. Lo riconoscano loro per primi. Tutti saranno loro grati e la fiducia, nei loro confronti, aumenterà e di molto. Nessuno, però, può ignorare che un regime giuridico incivile prevede la perseguibilità penale dei loro errori professionali e questo, comprensibilmente, non solo non aiuta di certo la trasparenza, ma li spinge a mettersi, inevitabilmente e comprensibilmente, sulla difensiva!
Oggi, sarebbe assolutamente sbagliato, anzi criminale, iniziare il solito lavacro purificatore della caccia penale dei singoli, invece di prendere atto che la situazione è frutto delle inconcepibili fallanze del sistema Italia sia del governo sia della gestione di questa epidemia. Un sistema che a 8 (otto) mesi dalla prima diagnosi di COVID-19 - avvenuta, comunque con un inconcepibile ritardo, rispetto all'introduzione del virus in Italia - funziona ancora in uno stato emergenziale, non essendo stato capace di organizzarsi per l'assolutamente prevedibile e scontato aumento dei casi all'incipit della stagione autunnale.
Non si tratta di "processare" i medici nel presente, ma si tratta di chiedere loro organizzarsi per il futuro, auspicabilmente molto remoto, in cui sicuramente si verificheranno altre epidemie. Come individui e come classe hanno il dovere di analizzare in modo freddo e professionalmente consapevole gli errori del passato e del presente, per poter pensare e organizzare il futuro. Solo loro possono farlo. Solo loro hanno le competenze per poterlo fare. È una necessità assoluta che non è funzione solo del benessere dei nostri figli e dei nostri nipoti. Si tratta anche di organizzarsi per il bene dei poveri vecchi del Paese per gestire al meglio i casi di COVID-19 che insorgeranno, inevitabilmente, quando, vaccino o non vaccino, l'infezione da SARS-COV 2 diventerà endemica. Sempre che, ovviamente, la nobile politica che ci governa non ritenga che far risparmiare l'INPS faccia aggio sulla vita dei cittadini, ancorché pensionati….

Un plauso va ai medici di famiglia sempre in frontiera. Mi dispiace per i gravi lutti famigliari dell avv giordano ma la situazione che si è creata sta mettendo in evidenza tutte le lacune di un sistema sanitario che va cambiato

Si ma è una risposta burocratica a difesa della categoria non entra nel merito né del caso né delle inefficienze innumerevoli.E soprattutto se sino medici dovrebbero dire che una polmonite per quanto grave non porta la saturazione da 97 a 77 in un giorno.Invece ce la porta dopo giorni e giorni lasciati ad aggravarsi e sotto a 80 poi c è spesso intubazione da cui non è facile venir fuori.

Dott. Caporale noto che ha letto il mio intervento successivo al suo nel precedente articolo "Il medico di famiglia risponde all'avv. Giordano".

Sinceramente poche chiacchiere e caporale quello che fanno i medici io non lo saprei fare, Brucchi ci ha messo pure la faccia.
Sareste voi capaci di fare meglio...?
Accomodatevi!!

Gentile E.T. non mi sono spiegato bene, mi scuso! Ho detto che ha fallito il governo nazionale che ha anche leso la Costituzione nel non assumere la piena responsabilità della gestione dell'epidemia. La sua incapacità nell'una risposta adeguata. Inoltre, ho detto che il SSN così com'è non ha funzionato a dovere e va cambiato, soprattutto per quanto attiene la sanità pubblica e la medicina di base. I medici - ed anche i veterinari - lo devono ammettere e diventare i protagonisti del cambiamento. Quanto al fare meglio, beh, credo di avere una professionalità specifica non esattamente trascurabile, ma la professionalità in Italia ormai non interessa nessuno, sicuramente non questo governo (commissariamenti e nomine docent!)