Ci mancava il pericolo radioattivo in Abruzzo.
In fondo noi abruzzesi abbiamo creduto al Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti. Siamo polli.
Nessun pericolo?
Non esiste sicurezza zero altrimenti non ci sarebbero stati i tanti incidenti nucleari.
La storia.
21 agosto 1945, 4º livello INES, (Los Alamos, Nuovo Messico, USA)
Harry K. Daghlian Jr., un tecnico incaricato a lavorare nel settore Omega del Los Alamos National Laboratory, provoca involontariamente una massa critica lasciando cadere uno dei blocchetti di Carburo di tungsteno che stava impilando vicino ad una sfera di Plutonio. Nonostante i due materiali vengano separati immediatamente, Daghlian viene esposto ad una dose letale di radiazione e muore qualche giorno più tardi il 15 settembre.[1]
- 21 maggio 1946, 4º livello INES, (Los Alamos, Nuovo Messico, USA)
Durante una dimostrazione scientifica alla presenza di diversi scienziati, il fisico Louis Slotin avvicina due semisfere di berillio che racchiudono una sfera di plutonio, generando quindi involontariamente una massa critica a causa della precedente rimozione del meccanismo di separazione delle due semisfere composto da una molla. Nonostante Slotin avesse separato immediatamente le due semisfere gli osservatori riferirono di aver percepito un'ondata di calore e di aver osservato un lieve bagliore causato dalla ionizzazione dell'aria circostante, e non come alcuni ritengono dall'Effetto Čerenkov che si verifica soltanto in mezzi più densi dell'aria. A causa della sua prossimità alle due semisfere Slotin assorbì però una dose letale di radiazioni e morì il 30 maggio dello stesso anno, mentre gli spettatori verranno esposti ad una dose di 1,7 Gray. Questo episodio fu successivamente anche riportato nel film „Fat Man and Little Boy“[1].
La sfera di Plutonio utilizzata era la stessa del precedente incidente di Daghlian e venne soprannominata "Demon Core".
- 12 dicembre 1952 5º livello INES (Chalk River, Canada)
Si tratta del primo incidente che ha interessato un reattore nucleare. L'evento interessò il cosiddetto reattore NRX presso i Chalk River Laboratories nei pressi di Ottawa. Durante alcuni test a causa delle incomprensioni tra il personale addetto al reattori furono inviati dati errati presso la sezione di controllo del reattore che causarono il parziale meltdown nucleare del reattore. A causa del successivo surriscaldamento del refrigerante del reattore vi fu una esplosione che provocò la fuoriuscita di liquido refrigerante contaminato che fu fatto confluire in una cava abbandonata per evitare la contaminazione del fiume Ottawa. Tra il personale inviato sul posto per partecipare alle operazioni di bonifica vi fu anche il futuro presidente Jimmy Carter, all'epoca tecnico della marina.[2]
- 1957, 5º livello INES, Windscale (Gran Bretagna)
Nella centrale nucleare di Windscale (l'odierna Sellafield) si assistette alla combustione lenta della grafite del reattore senza che i tecnici se ne rendessero conto, se non dopo un paio di giorni. A causa di ciò vi fu una fuga abbastanza consistente di radioattività, benché parecchio minore di Černobyl'. Attraverso la ciminiera della centrale, infatti, i fumi finirono in atmosfera e si dovettero prendere misure precauzionali per la popolazione inglese. In seguito all'incidente, comunque, ci si prodigò per la progettazione di misure di sicurezza più efficaci in Gran Bretagna.
Nell'impianto di Majak, in una zona degli Urali dell'URSS, si verificò nel 1957 un incidente del 6º livello della scala INES. È il terzo incidente nucleare più grave della storia dopo quelli di Černobyl'e di Fukushima. Di questo incidente si conosce poco per il fatto di aver interessato un sito militare segreto. Infatti in realtà l'incidente non coinvolse una centrale nucleare ma piuttosto un deposito di materiali radioattivi di un sito militare. Il rilascio di radioattività nell'ambiente costrinse l'autorità a interdire l'area circostante che fortunatamente non era molto popolata.
La fusione del reattore in seguito ad un difetto di raffreddamento causò una massiccia contaminazione della caverna nella quale era collocato il reattore. Non si registrò alcuna contaminazione ne tra gli addetti della centrale ne tantomeno all'esterno dell'impianto.
Ulteriore incidente nucleare a Windscale.
- 1979, 5º livello INES, Three Mile Island (Pennsylvania, USA)
L'incidente di Three Mile Island che si verificò nella omonima centrale situata nei pressi dell'abitato di Harrisburg causò un rilascio di radioattività nell'ambiente a seguito dello scarico all'esterno di un eccesso di vapore che aveva saturato il circuito primario. In seguito al surriscaldamento del reattore vi fu una fuga di radionuclidi gassosi quali lo Xeno e vapori di Iodio. La popolazione della città poco distante che contava 140.000 persone venne evacuata per precauzione e secondo le stime ufficiali non vi furono conseguenze sanitarie. Tuttavia, il parziale meltdown nucleare a causa del surriscaldamento dello stesso rese inutilizzabile il reattore, con conseguenti gravi danni finanziari per i proprietari della centrale.
- 1980, 4º livello INES, Saint-Laurent-Nouan (Francia)
L'incidente fu causato dalla fusione di un canale del carburante del reattore. Non vi fu tuttavia rilascio di radiazione al di fuori dell'impianto.
L'incidente di Černobyl' si verificò in una centrale nucleare nei pressi della cittadina di Pripyat e comportò la fusione del combustibile, l'esplosione e lo scoperchiamento del reattore, la fuga in aria di combustibile polverizzato, scorie radioattive e vari materiali radioattivi. In parte l'incidente fu provocato da alcune caratteristiche problematiche del reattore ma in gran parte è da imputarsi ad un errore umano, dal momento che i tecnici esclusero manualmente tutti i sistemi di sicurezza. La conseguenza dello scoperchiamento del reattore e della fuga in atmosfera di isotopi radioattivi fu una vasta contaminazione ambientale. Il rapporto ufficiale[3] redatto da agenzie dell'ONU (OMS, UNSCEAR, IAEA e altre) stila un bilancio di 65 morti accertati con sicurezza più altri 4 000 morti presunti (che non sarà possibile associare direttamente al disastro) per tumori e leucemie su un arco di 80 anni. Secondo Greenpeace invece, i decessi direttamente o indirettamente imputabili a Černobyl'sarebbero fino all'ordine dei 6.000.000 di 100.000 individui nei successivi 70 anni per tutti i tumori[4].
L'incidente di Goiânia causò la morte di 4 persone, mentre 6 ricevettero dosi radioattive di alcuni Gray. È uno fra gli incidenti nucleari più gravi della storia, essendo stati raggiunti livelli di radiazione all'esterno di un impianto nucleare che furono superati solo dagli incidenti di Černobyl', Majak e Fukushima Dai-ichi. L'incidente fu causato da un apparecchio di radioterapia abbandonato in un ospedale che fu recuperato da alcuni ferrivecchi per rivenderne il metallo. Il cesio-137, prodotto attivo dell'apparecchio, fu disperso nell'ambiente attirando numerosi curiosi a causa dalla luce blu prodotta dalla ionizzazione dell'aria circostante. Oltre alle 4 persone morte nel giro di 75 giorni, 249 persone furono contaminate, di cui 49 dovettero essere ospitalizzate, e 21 furono trasferite in terapia intensiva. Fu necessario rimuovere 3 500 m³ di scorie radioattive per decontaminare il sito nel quale fu disperso il Cesio.[5][6] Uno studio epidemiologico realizzato nel 2006 ha studiato le conseguenze di questo incidente sull'incidenza del cancro fra la popolazione che fu a contatto con il materiale radioattivo, ma nessun aumento statisticamente significativo dell'incidenza di cancro è stata registrata.
Incidente che causò la sovraesposizione radiologica dei lavoratori dell'impianto di fabbricazione di combustibile nucleare in seguito ad un evento critico.
Causò gravi effetti sulla salute di un lavoratore di un impianto radiologico commerciale in seguito a un'elevata dose di radiazioni assorbite.
Nell'Abruzzo dell'Italia Centrale con tutte le faglie attive, dopo i terremoti del 2016 e 2017, la nevicata storica, le frane,gli incendi, la siccità ci mancava il pericolo radioattivo.
A proposito di terremoto.
Leggete.
2011, 7º livello INES[7][8], Fukushima (Giappone)
A seguito del grave terremoto dell'11 marzo 2011, l'unità 1 della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, dopo circa 24 ore dall'evento, durante una ulteriore scossa di terremoto, ha registrato una esplosione con fuoriuscita di fumo bianco, presumibilmente idrogeno rilasciato dal liquido di raffreddamento in condizioni di alta temperatura e pressione, con conseguente dispersione di materiale irradiato all'esterno e crollo del tetto di un edificio di servizio, non ospitante il reattore. Il 13 marzo si è verificata una analoga esplosione all'unità 3. Nella mattina del 15 marzo, dopo numerosi allarmi riguardanti la mancata ricopertura delle barre del reattore dell'unità 2, si è verificata una esplosione che ad una prima indagine potrebbe aver danneggiato il rivestimento esterno del nucleo, rimasto intatto nelle unità 1 e 3. Anche le 4 unità della centrale di Fukushima Dai-ni, situata a 11 km dall'altra, e che erano in funzione al momento del sisma, sono state spente automaticamente dai sistemi di sicurezza, ma il malfunzionamento degli impianti di raffreddamento dei reattori ha provocato una situazione di allarme, di grado inferiore in quanto senza rilascio di radioattività all'esterno degli impianti".
Augusto De Sanctis, Forum H2o, Stazione Ornitologica, ha spiegato il tragitto delle sostanze radioattive dalla Russia, alla Francia ai laboratori del Gran Sasso.
Il Cerio 144.
Nessuno ha pensato alla minaccia dell' Isis?
Nessuno ha pensato al terrorismo?
Pericolo zero?
Possiamo avere dei dubbi?
Pericolo zero?
Possiamo essere preoccupati?
Si tratta in fondo di vite umane, di ambiente rovinato per generazioni su generazioni.
Grazie, ma preferiamo vivere e non sopravvivere.
...e non finisce qui...
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Commenti
Povero Gran Sasso..ripieno di merda!
Vi basta?
È sufficiente a farvi muovere il sedere e scendere in piazza almeno stavolta?
Forse dovevi scrivere che c'era il rischio di mangiare arrostelle radioattive... saresti stato più convincente in "teramese" style.
Questo e' un bel modo di fare giornalismo, lo definirei come minimo terrorismo mediatico. Si parla senza sapere di cosa si stia parlando e a sproposito. Cosa c'entrano gli incidenti nelle centrali nucleari con Uranio e Plutonio con quello che avverra' nei Laboratori. Informati prima di pubblicare baggianate.
Visto il silenzio totale dei nostri locali politici, ricordatevi di questo menefreghismo al prossimo giro di elezioni.