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Il corrosivo: la pavimentazione del Corso: la Grande Schifezza

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

Sulla storia della pavimentazione del Corso principale di Teramo (detto “di sopra”) e dell’altro (detto “di sotto) relativamente alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento, mi sono soffermato la settimana scorsa, ricostruendone a grandi linee le tormentate vicende, a dimostrazione che il rifacimento è sempre stato contrassegnato da ritardi, polemiche ed omissioni. Anche sulla scelta del materiale da usare, come si è visto, ci furono sempre grandi perplessità: mattonelle di asfalto, pietra di Pesaro, pietra di cava locale… Nel corso del Novecento i diversi rifacimenti hanno conosciuto le stesse polemiche, gli stessi ritardi e le stesse ambivalenti perplessità nella scelta dei materiali. Le polemiche, antiche e più recenti, riguardarono anche i capitolati d’appalto, i rapporti tra l‘ente appaltante (il Municipio) e gli appaltatori, o sub appaltatori, tra i progettisti e i direttori dei lavori, a volte coincidenti a volte no. Dunque, tutto quello che sta accadendo oggi è già accaduto, senza sostanziali difformità.

Non voglio però soffermarmi su questi aspetti, né tentare di cogliere differenze che sembrano più legate al momento storico attuale che ad una reale difformità di usi e comportamenti. No, non voglio occuparmi di appalti, capitolati, questioni legali e giuridiche, voglio rimanere sul piano strettamente estetico. Il corso principale di una città, quello che gli spagnoli chiamano “calle mayor”, è il salotto buono della città, quello che dà il tono, rappresenta uno stile, è l’abito buono che si indossa nei giorni di festa, quello a cui si tiene di più e quello per il quale si è disposti a spendere di più. Quale e come sia, è il nucleo fondamentale della storia di una città, anche quando, come a Teramo, la parte in cui si trova è, sul piano storico, definita “terra nova”, perché una volta il centro storico si fermava al vallo che si trovava dove oggi si trova Piazza Martiri della Libertà. Ma sono passati i secoli e anche la “terra nova” è diventata “antiqua” e perciò ha acquistato una valenza storica, che solo chi è ignorante della storia della propria città anche se la governa, può negare, come a suo tempo mi pare di ricordare che negò. Dunque, il Corso di Teramo, oggi Corso San Giorgio, era e doveva essere il fiore all’occhiello dei teramani.

E invece? È inutile che qualcuno si affanni a dire: i lavori non sono ancora finiti, non si può giudicare, aspettiamo prima che siano finiti. Anche della facciata del nuovo Cinema Teatro Comunale si capì subito che cosa era, ancor prima che fosse finita: una Schifezza. Una Grande Schifezza, con le maiuscole. Questo è pure la nuova pavimentazione del Corso. Non ho alcuna autorevolezza per esprimere giudizi legali o tecnici, per dire se i lavori di pavimentazione siano o no eseguiti a regola d’arte, ma credo di aver letto abbastanza libri di estetica e di avere un sufficiente livello di gusto estetico per dire che il Corso, così come lo stanno rifacendo, è una Grande Schifezza. Già quando apparve la tavola grafica del progetto, ebbi perplessità e non poche, e, come si sa, l’Autocad e il Photoshop imbelliscono anche le cose più brutte, ma quella tavola era già di per sé una bruttura e, trasformata in realtà definitiva, in opera realizzata, si sta rivelando per una Grande Schifezza. Non mi importa che il progetto sia di un architetto che è stato anche capo di architetti, che il direttore dei lavori coincida con il progettista e quindi certamente non avrà consentito difformità rispetto al suo progetto, non mi importa il suo curriculum, non mi importa che abbia vinto un concorso.

Il progetto è una Grande Schifezza e il lavoro si sta rivelando per una Grande Schifezza. A nessuna delle esigenze stilistiche che si presentavano al progettista nel progettare la nuova pavimentazione è stata data una corretta e giusta soluzione. La foto a corredo ( pr. Fabio Panichi) questo scritto è assai eloquente: osserviamola bene. Che continuità stilistica c’è tra il vecchio basolamento della piazza e l’inizio del Corso, il tratto compreso tra i due portici? Che continuità stilistica c’è tra le lastre usate per pavimentare il Corso e il pavimento che si trova su ciascuno dei due portici, con i quali si trova a confinare direttamente, non essendo previsto un marciapiede che faccia da sbalzo e separazione? Quale attinenza stilistica tra queste lastre brutte, scivolose, già sporche e forse mai più lustrabili e la storia di Teramo?

Lo stesso posizionamento delle lastre appare di gusto assai dubbio per il multiforme e variopinto ytyytgiustappuntarsi delle stesse nelle varie zone e in corrispondenza degli sbocchi sul Corso delle vie traverse. Qui, altro che arredo urbano, siamo nell’orrido urbano. La Grande Schifezza, appunto. Di cui ci vergogneremo per anni, con noi stessi e con chiunque verrà a visitare la nostra città. L’esecrando progetto e il miserabile posizionamento delle lastre, dopo essersi meritati una clamorosa bocciatura stilistica, affronteranno un difficile esame di maturità, quando, passati gli anni, le lastre cominceranno a rompersi, a spostarsi, a traballare (alcune già lo fanno), le fughe si staccheranno saranno sempre più sporche e si vedrà l’effetto dei loro posizionamenti in tempi diversi.
Sarà assai ardua l’opera di rabberciamento, periodica, che ogni pavimentazione ha dovuto subire nel corso della storia perché nulla è eterno, nemmeno il lastricato delle vie dell’Inferno. È già una Grande Schifezza adesso, figuriamoci che cosa diventerà in capo a pochi anni.

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Commenti

Professor Serpentini,
condivido perfettamente le Sue osservazioni ed aggiungerei all'aspetto estetico sul quale Lei si è' soffermato,anche un aspetto tecnico,quello relativo al problema del materiale particolarmente assorbente,che alla SCHIFEZZA da Lei menzionata, comporterà' una costante e costosissima manutenzione per tutti i teramani,ammesso che questa manutenzione verra' fatta.E come diceva il grande TOTO' :"È IO PAGO......."

Questa volta ha ragione il Professore.....una Grande Schifezza!
Un corso "marino " , forse scopiazzato da qualche progetto di località balneare....moderna! Non ha nulla del contesto teramano...nulla!
Forse così orribile per rivitalizzare il corso " di sotto" ?
Forse per mandare gli ultimi irriducibili frequentatori a passeggio al Centro Gran Sasso ?
Mistero....

Vi invito ad andare a vedere la nuova chiesa di Colleatterrato Basso, opera dello stesso novello GENIO dell'Architettura che ha progettato la pavimentazione del corso. Andate, andate... vedrete un nuovo esempio di architettura industrial/ecclesiastica! Un capannone camuffato da chiesa! Buona vsione

non è male, aspettiamo fine lavori, non facciamo tutti i sapientoni....

caro Prof. condivido pienamente quello che hai scritto, è veramente una Grande Schifezza anzi per dirla alla Fantozzi "una merdaccia totale".
Ma d'altronde da Brucchi a dai suoi compagni di merende ( o meglio di aperistreet ) cosa ci potevamo aspettare ?
purtroppo con l'avvento di Chiodi è iniziata la distruzione di Teramo e Brucchi ha proseguito " l'opera ".
Oddio bisogna dire che anche Sperandio ci mise del suo, ma a confronto dei suoi successori è come paragonare un bambino che sporca il tavolo con la marmellata ad Attila.

Rispondo ad ANONIMO.
Non sono sapientoni coloro i quali si permettono di sollevare critiche sul risultato estetico della pavimentazione del Corso San Giorgio,critiche per altro ben dettagliate caro anonimo,tre tipologie di materiale nel punto di congiunzione fra piazza martiri ed il corso , ed i due portici ,per non parlare dopo del resto...........
Come vede anonimo non bisogna attendere la fine dei lavori,considerato che ora mai quasi l'ottanta per cento dei lavori sono stati eseguiti,NON CREDE?

A proposito dei portici ed in particolare quelli dell'ex Banco di Napoli,vorrei fare una considerazione .
Ma questa miope amministrazione,in questa occasione non poteva anche pensare di risolvere anche il problema della PERICOLOSISSIMA pavimentazione dei portici dell'ex Banco di Napoli,la cui superficie levigata e lucida in marmo,è' particolarmente scivolosa in caso di pioggia ,specie se calpestata con scarpe con la suola di cuoio?

Carlo a proposito di sapentoni....

Sarajevo 1992
Teramo 2017

Tranquilli ....la pomposità dell'inaugurazione da parte del Sindaco (lottozero docet), ancora una volta, magicamente .....farà passare inosservate pecche e critiche.