Sarà la rivolta dei sindaci abruzzesi a fermare la proposta dell'aumento delle tasse portato al summit del centro destra dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio?Il tam tam sui vari gruppi social, istituzionali e non, ha trovato diverse adesioni bipartisan con alcune clamorose unioni che potrebbero portare a un lento ma inesorabile scollamento della maggioranza. I sindacati sono pronti a una unione che richiamerebbe la Federazione CGIL, CISL, UIL del 3 luglio 1972. Fu la prima volta dalla scissione della CGIL Unitaria che le tre confederazioni ritrovarono ufficialmente l'unità agendo come un corpo unico. L'Ugl Salute attende di conoscere i numeri reali.
L'aumento dell'addizione Irpef per il ceto medio, ( redditi sopra i 28 mila euro) dovrebbe passare da 1,73% a 3,33%. Calcoli alla mano intorno agli 80 euro al mese, per mille euro all'anno.
Sembrerebbe che il Presidente Marsilio non abbia compreso che per molte famiglie abruzzesi, 80 euro al mese di aumento sono un vero e proprio spartiacque ad ulteriori sacrifici con una coperta sempre più corta.
La campana stonata riguarderebbe il fatto che non ci sarebbe un miglioramento dei servizi sanitari ma il pagamento dei debiti.
Sul piede di guerra, in forte contrasto, la Lega di Salvini che avrebbe lasciato la riunione opponendosi alle varie ipotesi di un salasso esponenziale; in molti attendono il commento del Presidente della Commissione Sanità, il teramano Paolo Gatti.
Silvio Paolucci ha ricordato le promesse in campagna elettorale di Marsilio che non avrebbe permesso il rincaro delle tasse e apre a una lettura socio sanitaria per l'aumento di persone che rinuncerebbero a curarsi per ragioni economiche. I dati di PAolucci richiamano le attuali 120 mila ex utenti asl. Sandro Mariani, presidente della commissione Vigilanza promette una dura opposizione con alcune clamorose rivelazioni sul centro destra con prospettive economiche tenute riservate che porterebbero alla rottura tra Fratelli D'Italia e una nutrita frangia del centro destra di Governo. Marsilio ha molta fretta per portare all'azzeramento del deficit entro l'11 Aprile, giornata di conti romani. Avanti tutta perchè Indietro non si torna ma i mugugni dei consiglieri regionali che dovranno spiegare il cambio di rotta tra la campagna elettorale e la verità nel loro territorio elettorale ha raggiunto picchi verbali da cartellino rosso.

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