Scrive Fabio Panichi " Villa Comunale di Teramo.
nel silenzio del suo abbandono è crollato a causa della pioggia un albero secolare. Per fortuna è crollato verso il lago e non verso la scuola elementare Michelessi.
Radici enormi, scardinate dalla furia dell’acqua.
Chi toglierà questo enorme relitto adesso?
Immagino nessuno, se non il tempo.".
Caro Fabio, amiche e amici,
Poteva morire un bambino, un anziano, noi, voi, un'anatra, il ricordo di un cigno di un piano verde, della manutenzione che non esiste come non esiste la cura verso il prossimo. La Villa Comunale è degli spacciatori, degli ubriachi, della mancanza di controlli, dell'assenza di sentimento, dell'offesa alla pubblica civiltà.
Chi siamo diventati? Io mi dimetto. Voi?
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Ma cosa aspettate ad effettuare radicali potature su tutto il verde in villa?
Ah...ho capito..Deve scapparci il morto!!!!!!
ok., ma che facciamo?? ...li tagliamo tutti.....
Il giorno di carnevale del 1990 tirava un vento fortissimo. Abitavo di fronte al cancello della Villa che dà su viale Bovio e osservavo un grande albero dalla chioma immensa dove ogni sera si rifugiavano migliaia di uccelli tra un baccano assordante e tenerissimo... L'albero era scosso dal vento, ma mai avrei immaginato... Mi ero voltata un attimo verso l'interno della casa, e quando sono tornata a guardare fuori l'albero non c'era più...