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Asl: Liste di attesa lunghe? Esiste il diritto di andare dal privato al costo del ticket

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Un articolo molto interessante a commento e soluzione di un problema della Sanità Nazionale.
Le lunghe liste di attesa.

Scrive Valeria Zeppilli " ...un decreto legislativo del 1998, precisamente il numero 124, detta delle direttive ben precise in materia di liste d'attesa.In particolare, il comma 10 dell'articolo 3 sancisce che le Regioni sono tenute a disciplinare i criteri secondo i quali i direttori generali delle aziende unità sanitarie locali e ospedaliere devono determinare i tempi massimi che possono intercorrere tra la data in cui una prestazione viene richiesta e quella in cui la stessa è erogata. Il medesimo articolo 3 prevede, peraltro, la possibilità per l'assistito di chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria nel caso in cui l'attesa si prolunghi oltre il predetto limite massimo.Addirittura, ma solo in subordine, deve ritenersi possibile ricorrere anche a prestazioni interamente private come tutela rispetto all'inadempienza dell'amministratore.In entrambi i casi, la differenza di costi è posta a carico dell'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell'azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione. Il cittadino si fa carico, invece, del solo costo del ticket.".

 

Come cercano di ovviare a tale dovere le asl locali?
Bloccando le liste d'attesa.
Scrive ancora Valeria Zeppilli " 

Molte ASL stanno ricorrendo ad un illegittimo escamotage: quello di bloccare le liste d'attesa, non accettando le prenotazioni dei cittadini che vengono poste nella condizione di "attesa di entrare nella lista di attesa".Se, quindi, ci si trova di fronte a una lista d'attesa bloccata, è chiaro che si è dinanzi ad una situazione in cui l'azienda sanitaria non è in grado di ottemperare al suo dovere di garantire un'adeguata tempestività delle prestazioni da rendere. Si tratta, in altre parole, di uno dei casi che danno diritto ad usufruire delle prestazioni in regime intramoenia o, in subordine, in regime privato pagando il solo costo del ticket e ponendo la differenza a carico della ASL."

Ecco a voi un fac simile della domanda.
 

Oggetto: istanza per usufruire di prestazioni in regime di attività libero-professionale

Io sottoscritto ___________ nato a ___________ il _____________ e residente in _______________ via ___________________ n. __ (C.F.: _____________________)

Premesso che

- in data _________ il medico dott. _________ mi ha prescritto il seguente accertamento _______;

- in data __________, dopo aver tentato di prenotare il predetto accertamento, mi è stata comunicata l'impossibilità di procedere alla prenotazione prima del _________;

- il predetto accertamento è tuttavia urgente e non può essere differito così a lungo;

- in forza del d.lgs. n. 124/1998 è mio diritto conoscere i tempi massimi intercorrenti tra la richiesta di prestazioni e la loro erogazione e usufruire, nel caso di impossibilità di rispettare i predetti tempi, di attività libero-professionali in regime intramoenia.

Tutto ciò premesso,

chiedo

che la prestazione da me richiesta sia resa in regime di attività libero-professionale intramuraria con onere a carico del servizio sanitario nazionale e che mi venga fornita tempestiva comunicazione in merito, avvisando che in difetto, la predetta prestazione verrà effettuata privatamente con successiva richiesta di rimborso a carico di codesta azienda.

Luogo, data

Firma

Allegati:

Copia richiesta di prestazione

Copia comunicazione CUP

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Commenti

Se fosse così cadrebbe tutto il sistema clientelare della sanità e soprattutto verrebbe attuato realmente il percorso formativo dei "giovani" medici.
I Tutor nelle aziende pubbliche (soprattutto in Abruzzo) sono Tutor di sé stessi cioè del proprio portafoglio

basterebbe ad esempio far funzionare sala raggi/tac/risonanza 24 ore al giorno e non 8 ore....