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Gli operai dimenticati: Il Licenziamento Collettivo alla Time srl...

di Anonimo
2 minuti

Portiamo alla pubblica opinione la nostra testimonianza, in quanto lavoratori, padri di famiglia e uomini di cui, ad oggi, nessuno ha avuto cura di occuparsi.
Abbiamo lavorato, fin dalla sua nascita, presso la TIME OFFICE SRL di Mosciano Sant’Angelo (TE), poi divenuta GRUPPO INDUSTRIALE TIME SRL; azienda nota per la produzione di mobili per ufficio, cucine e camerette.
Abbiamo visto l’azienda diventare grande e, noi crescere con la stessa, non solo in termini di età, ma anche di professionalità e dignità del lavoro.

L’azienda, ad un certo punto, è arrivata a contare circa 70 unità, tra maestranze ed amministrativi, con commesse in tutta Italia ed anche all’estero.
Ma si sa, la crisi ha attanagliato tutti.
Prima di tutto le vite delle persone.
Ecco che dal Novembre 2014, a seguito delle vicende societarie, abbiamo subito, tutti, il dolore del licenziamento collettivo.
Il licenziamento collettivo, infatti, non è solo la perdita del lavoro, della dignità di uomo e lavoratore, ma è anche la difficoltà di affrontare con serenità il presente (senza poter pensare al futuro).
Ci ritroviamo oggi, a distanza di tre anni da quel Novembre, a non avere ancora presente, né tantomeno futuro.

E’ in procinto, per molti, la scadenza della mobilità (per alcuni è già scaduta), senza la quale non avremo neanche quel sussidio minimo da riportare alle nostre famiglie.
Tutto questo perché ancora non comprendiamo bene cosa sia successo: se la nostra azienda è stata ammessa o meno nella procedura di concordato preventivo, come richiesto.
Nessuno ci dice nulla.
Forse neanche le sigle sindacali.

Chiediamo rispetto per il lavoro che, comunque, abbiamo dato negli anni.
Chiediamo che ci venga corrisposto quanto ci spetta perché abbiamo una famiglia, abbiamo una vita, abbiamo lavorato onestamente e le vicende giudiziarie non possono avere come sole vittime gli operai.
Chiediamo rispetto per quei lavoratori che, addirittura, sono, nel frattempo, andati in pensione e non hanno potuto usufruire del TFR, come anche per quei lavoratori invalidi che, ad oggi, ancora attendono risposte sulla loro situazione personale, non solo economica.
Ecco perché chiediamo aiuto e solidarietà alla pubblica opinione, perché si interessi di una vicenda che, tra le tante simili situazioni lavorative figlie della crisi industriale ed economica degli ultimi anni, è passata in sordina, seppur riguardante la vita di circa 70 persone coinvolte.

Quello che chiediamo è solo e semplicemente il rispetto dei nostri diritti, in termini economici e non solo.Nello stesso modo in cui i lavoratori hanno rispettato l’azienda con la puntualità del lavoro e delle loro fatiche.

Lettera Firmata

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Commenti

ok, ma nessuno vi impedisce di dare una coop o una srl e andare avanti....

Caro anonimo, devono darci il nostro T F R STOP!!!!

CARO MAURIZIO SE NON VE LO DANNO IL TFR LO SCALATE DALL'AFFITTO E CONTINUATE A LAVORARE...SE SIETE BRAVI NON DOVREBBERO ESSERCI PROBLEMI...O SI??