Salta al contenuto principale
|

Elementi radioattivi nei rifiuti dell'asl di Teramo. Chi paga?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Abbiamo studiato il dpr numero 254/03 allegato 1 http://www.sistriforum.com/t1314-dpr-254-03-rifiuti-sanitari . Una linea guida dei rifiuti sanitari che se non ben riciclati, suddivisi, isolati,potrebbe comportare essendo di natura ospedaliera, la presenza di una fonte radioattiva.
Nello stabilimento di Casoni, nei rifiuti provenienti dell'asl. di Teramo, secondo i documenti rinvenuti da Nicole, ci sarebbe la presenza di iodio 131.

"( Lo iodio-131 (131I), noto in medicina nucleare come radioiodio (anche se si conoscono molti altri isotopi radioattivi di questo elemento), è un radioisotopo importante dello iodio. La sua emivita di decadimento radioattivo è di circa 8 giorni. I suoi utilizzi sono principalmente nell'ambito medico e farmaceutico. Gioca un ruolo anche come un pericolo radioattivo tra i maggiori tra quelli presenti nei prodotti della fissione nucleare (scorie radioattive) e costituisce uno dei principali fattori di rischio per la salute risultante dalle esplosioni nucleari endo-atmosferiche negli anni cinquanta, oltre che dall'inquinamento atmosferico risultante dal disastro di Černobyl'. Questo perché lo iodio-131 è uno dei prodotti principali della fissione dell'uranio, del plutonio e indirettamente del torio, ammontando a circa il 3% del totale dei prodotti di fissione).>

Un aggravio di spesa notevole per le casse dell'asl di Teramo, senza sottolineare la mancanza di sicurezza e il non rispetto del protocollo.
Indovinate chi pagherà?


 

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Sig. Falconi, è un problema antico e che affligge tutta la Regione. Ricordo tuttavia un suo articolo sul Cirsu, in cui lei ironizzava sui sanitari presso il Polo di Grasciano. Io ed il mio staff siamo a Sua disposizione, quando vuole conoscere la problematica, possiamo farLe un preventivo. Buon lavoro