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Le lacrime di una mamma nella Teramo indifferente...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ero con Valerio. Un mio caro amico con il quale ho condiviso diverse partite a calcetto nella Pietracamela che aveva anche un campo per correre dietro a un pallone. 
Piazza Martiri. L'immagine di Leonardo  "Budda" Paolini, diventa subito vivida per una donna e il suo sorriso amaro. L'occhiale in mano, le occhiaie nel cuore, il sonno della disperazione e quelle lacrime a scendere prima di ogni parola, di un altro passo. "Non riesco a piangere mio figlio".
Leonardo è morto nel 2007. Dieci anni fa. La storia è sempre la stessa che si ripete da mesi anzi da oltre un anno.
Il cimitero con i suoi padiglioni chiusi per l'inagibilità.
La responsabilità? La burocrazia che non comprende il significato di un luogo sacro,del rapporto con il dolore, dell'empatia che si ripete pulendo una tomba, portando un fiore, lasciando un fiore accanto ad un altro defunto che non si conosce ma che senti aver bisogno di una carezza.
Altra testimonianza che si ripete a distanza di un'altra madre. Quei pannelli di legno che vietano anche la vista del proprio caro e quel dolore di una visita impedita, vietata, violentata. 
La mamma di Leonardo sarebbe da prendere in braccio come tutte le mamme per renderla più leggera.
Quel supplizio che si sente rimane la gravità che nessuno può spiegare.
Solo una madre e un papà con il proprio figlio.
L'abbraccio che vale un saluto, vi garantisco, è stato carico di spasimo dolente.
E noi, in silenzio, voltiamo  sempre pagina.
Colpa nostra.

leggi anche https://iduepunti.it/25-08-2017/cimitero-di-teramo-quando-e-vietato-portare-un-fiore-alla-propria-figlia

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Commenti

Sempre più anime di bestie immonde, quelle che in questa città vietano ad una mamma di poter almeno sfiorare con un bacio la foto della lapide del proprio caro. Bestie occupatevi dei vostri troni.. Non avete più un popolo .. Il cuore non lo avete mai avuto...

Sindaco e amministrazione insensibili

Il grado di civiltà di una società si vede prima di tutto dai cimiteri.
Dolore, civiltà, empatia? Sono termini sconosciuti ai burocrati e alla burocrazia.
È necessario un nuovo Umanesimo.

Tutta la mia comprensione per il dolore che prova quotidianamente questa mamma che credo si chiami Paola,nel non poter piangere sulla tomba del proprio figlio.Un abbraccio fortissimo

ma cosa glie ne frega ai nostri pseudo-politici del cimitero...loro fanno gli aperistreet : Teramo città ideale per ubriaconi e nullafacenti.

Adesso spero sia chiaro che ,uno dei motivi per cui il Sindaco Brucchi non si si presenterà alle elezioni regionali o alle politiche possa essere anche questo.
La mia domanda è questa: "In quanti lo voterebbero?"

Aggiungerei alla mia precedente domanda sul Sindaco Brucchi:"chi lo voterebbe?ma soprattutto ,in quanti lo voterebbero?"

Purtroppo,sono tante le mamme che dallo scorso ottobre non possono piangere e deporre un fiore sulle tombe dei propri figli al Cimitero di Teramo, ed una di queste mamme, e' una persona a me carissima.