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Il corrosivo: Pineto: rimozioni o estorsioni?

di Elso Simone Serpentini
8 minuti

Signor Robert Verrocchio, sindaco di Pineto,

credo che lei sappia (o forse no) che i cittadini temporanei estivi del Comune da lei amministrato hanno l’obbligo serotino di trovarsi un parcheggio libero nelle aree interne, dovendosi lasciare sgombra l’ex nazionale per la lodevole isola pedonale serale e perciò, quando hanno trovato un posto sicuro e regolare, lasciano l’auto anche per giorni, se non si debbono spostare di necessità sulle quattro ruote, potendosi servire solo della bicicletta o delle proprie gambe. Credo che lei sappia anche (o forse no) che capita (è umano) che per qualche giorno non vadano giornalmente a controllare se l’auto sia ancora al suo posto, per accertarsi che non l’abbiano rubata o che non sia successo qualche cosa di particolarmente grave. Se lei dovesse dire che questo comportamento è “irregolare”… mi fermerei qui. Tutto quello che mi accingo a raccontare e a dire non avrebbe senso… avrebbe ragione lei… Altrimenti prosegua la lettura del mio racconto e quel che pensa, se lo riterrà opportuno, me lo dirà lei.

Vado in una di queste sere di luglio nel luogo dove ho lasciato parcheggiata la mia auto, regolarmente Robert Verrocchiosulle strisce bianche, e ho la spiacevole sorpresa di non trovarla più. Subito penso che l’abbiano rubata, anche se non capisco a chi possa interessare un’utilitaria vecchia di più di quindici anni. Mi sto recando dai carabinieri per denunciare il furto, quando noto che a terra le strisce bianche paiono verniciate di fresco. Immagino che l’auto sia stata rimossa e mi metto alla ricerca dei cartelli, pensando che qualcuno possa essere rimasto appeso da qualche parte. Ci sono. Uno è attaccato con lo scotch ad un albero che si trova cento metri prima del posto dove avevo parcheggiato l’auto e un altro appeso ad un altro albero che si trova cento metri dopo. Avvertono che la sosta era vietata (con rimozione forzata) a partire dalle 22 del 12 luglio alle 8 del 13 luglio. Nel luogo dove si trovava la mia auto (ed altre), antistante un parco recintato con una cancellata, perciò senza alberi, non ci sono (e forse non ci sono stati) cartelli d’avviso, messi chissà quanto tempo prima (ma non certamente due giorni prima, il giorno in cui ho parcheggiato). Una cortese vigilessa mi dice che lei non sa se la mia auto sia stata rimossa né può cercare di saperlo, essendo impegnatissima nella rimozione forzata di auto parcheggiate nelle zone dove stanno per svolgersi gli eventi della notte bianca dello sport. Mi consiglia di andare ad accertarmi di persona presso l’officina incaricata delle rimozioni, a Borgo Santa Maria, distante un paio di chilometri da Pineto e non raggiungibile a piedi. Mi procuro un accompagnatore e vado.
Attendo che una signora davanti a me paghi il suo obolo per la restituzione dell’auto (cento euro) e sottoscriva il verbale di riconsegna, poi chiedo di poter fare altrettanto. Il titolare dell’officina mi dice che lui la mia auto non ce l’ha, mi consiglia di andare a vedere presso un’altra officina convenzionata con il Comune di Pineto, avvertendomi però che, se la trovo là, non posso ritirare l’auto, perché questa seconda officina non è autorizzata al rilascio del verbale di riconsegna senza la presenza di un vigile. Vado nella seconda officina, distante un chilometro, difficile da trovare perché sperduta nella campagna e senza insegna esterna, e al telefono, (il cui numero è mi è stato gentilmente fornito dal titolare della prima officina) il titolare mi spiega come fare per trovarlo. Ma, quando mi trovo davanti al suo cancello, che trovo chiuso, non risponde più al telefono. Dopo un quarto d’ora risponde e dice che arriverà tra un quarto d’ora, perché sta venendo con un’altra auto rimossa. Arriva e, per fortuna, arriva poco dopo anche una vigilessa, anch’ella molto gentile e disponibile, che al telefono avevo pregato di venire per consentirmi di sottoscrivere il verbale di restituzione, non essendo autorizzato a farlo il titolare della seconda officina. Ha mantenuto la parola ed è venuta, pur essendo impegnatissima giù in paese nella rimozione forzata di altre vetture.

 La chiamano più volte al telefono e al baracchino di servizio mentre espleta le pratiche per la restituzione dell’auto. Pago al titolare dell’officina i cento euro per la rimozione, con relativa ricevuta, la vigilessa mi consegna il verbale di contravvenzione, illeggibile per la pioggia che ci è caduta sopra, e il bollettino per pagare la multa di 41 euro (scontata a 28 se pago entro dieci giorni). Tornato a Pineto, scopro che il centro è irraggiungibile: tutte le entrate sono bloccate per la notte bianca dello sport. Dopo aver girato a lungo, parcheggio al di là della nazionale nuova, oltre il parcheggio di 260 posti gratuiti tutti occupati, sul bordo di una strada che si inoltra nella campagna, accanto ad altre vetture che si vanno ammucchiando, a due chilometri di distanza. Raggiungo il centro a piedi. Tornerò, sempre a piedi, a recuperare l’auto il mattino successivo, di buon’ora per riuscire a trovare posto prima che tutti i parcheggi siano occupati come accade sempre la domenica.

Le domande che si possono fare sull’episodio, signor sindaco, se le può fare da sé, senza che ci sia bisogno che gliele ponga io. Ma qualcuna ci tengo a farla ugualmente:

1. E’ corretto (dico corretto, non legale) che in un comune che vive di turismo estivo si provveda a rinfrescare la segnaletica orizzontale nel mese di luglio? E con un avviso certamente brevissimo mediante un’apposizione approssimativa di cartelli agli automobilisti che hanno parcheggiato le loro auto in regolari stalli gratuiti? E’ corretta (non dico legale) la rimozione? (la mia, come da verbale – è l’unica cosa che si riesce a leggere - rimossa dopo appena un’ora e 53 minuti dall’inizio del termine dell’improvviso divieto di sosta).

2. E’ corretto affidare la rimozione ad officine non autorizzate al rilascio dei verbali di riconsegna delle auto rimosse?

3. E’ corretto (perché legale lo è) attaccarsi a queste piccinerie e a queste furbizie per rimpinguare i propri esangui bilanci comunali a danno dei turisti che hanno scelto il suo paese per le loro villeggiature, contribuendo allo sviluppo dell’economia locale?

Concludo segnalando ed elogiando la grande cortesia delle sue vigilesse, la correttezza formale dei titolari delle due officine (che però non possono restare chiuse quando devono restituire le auto essendo gli unici operatori impegnati in altre rimozioni), e del suo assessore comunale al commercio, una gentilissima signora che alle mie rimostranze garbate ha risposto con altrettanto garbate scuse (anche a suo nome) riconoscendole in parte più che giustificate. Dico però che le scuse non sono sufficienti e a nome degli altri cittadini temporanei del suo comune esprimo la mia protesta per quella che a me e agli altri è parsa… come dire? una scorrettezza… una furbata… un sequestro con riscatto… un’estorsione…

Elso Simone Serpentini

P.S. La notte bianca dello sport che ha falcidiato i turisti di Pineto con un numero impressionante di rimozioni di auto la sera del 15 luglio e ha impedito di dormire fino alle 6 del mattino non aveva nulla a che fare con lo sport. Io ho visto lungo la strada ex nazionale poche esibizioni sportive (quasi nessuna), ma stand gastronomici (i soliti, con vendite di birra e arrosticini), sfilate di moda, concerti musicali con volume sparato a palla e danza del ventre, tutti eventi che di sportivo, mi permetta, non hanno nulla). Tra i commenti di alcuni turisti estorti il più comune era: “A Pineto non ci verremo più”. Del fatto che a Pineto usufruire della rete internet wifi-free sia praticamente impossibile e usare quella offerta a pagamento dai vari gestori lo sia altrettanto per la debolezza dei segnali anche telefonici sui cellulari (tanto che per parlare bisogna uscire dalle abitazioni), parleremo un’altra volta. Si è dato mai da fare in proposito presso le compagnie telefoniche?

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Commenti

È pacifico che in circostanze del genere si incontra un una decuplicata severità da parte della polizia municipale: è pertanto necessario centuplicare le attenzioni per prevenire multe e/o rimozioni. Quello che sembra intollerabile è LA SPORCIZIA CHE SI ACCUMULA A SEGUITO DI QUESTE MANIFESTAZIONI!!! IL GIORNO DOPO LA MANIFESTAZIONE LA PINETA SEMBRAVA UNA DISCARICA A CIELO APERTO ... ED ERA DOMENICA!

Finalmente il pensiero di tanti, espresso in maniera chiara e sagace, grazie. Le feste sono per i pinetesi, noi turisti andremmo altrove se cercassimo divertimento e rumore.

Tanta severità stagionale ma vi sono eccezioni: autobus di servizio ad un resort locale lasciato in sosta, di traverso, sulle strisce blu per una settimana, provvedimenti? Multipla bianca sempre in divieto di sosta in Piazza Cellini, mai multata. Ciclovia adriatica, orgoglio della costa abruzzese 8 almeno nelle conferenze stampa) finisce da qualche anno dentro un bar che spara musica ad alto volume nel cuore del parco del Cerrano.....Sembra di vivere in un luogo dove vige La personalità del Diritto, ma vallo a raccontare a questi politici cosa significa!

Peccato per pineto una bellissima cittadina violentata da questi inetti e provinciali pseudo politici. Per favore ridateci il nostro paesello ridente e tranquillo dove si poteva dormire passeggiare e riposare. Io come molti siamo costretti a limitare al minimo la nostra permanenza e dire che siamo quelli che spendono soldi non l orda di dannati che invadono mordi e fuggi le sere caotiche e godereccie .

CULTURA & TURISMO TRAINANTE
Così facendo il Sindaco fa venir voglia al turista l'innata voglia di tornare a casa.
Stessa cosa vale per la bella Roseto dove vige il parcheggio "inospitale"davanti le porte di casa specie nelle vie interne dove il marciapiede è di soli 50 cm......poi l'indifferenza dei Vigili alle suppliche dei turisti fa il resto; per LORO le porte inaccessibili non è problema! non sono passi carrabili anche se le bici dei turisti hanno le ruote !
Basterebbe che il pregiato Sig.Sindaco emanasse una semplice Ordinanza per far "RIFLETTERE" quei molti automobilisti strafottenti e prepotenti.
Com'è triste Venezia
Aznavour

Siamo perfettamente in linea un paese che fa cassa solo con le multe, servizi ZERO, ZERO DIVERTIMENTO, SCONSIGLIO A TUTTI DI NON ANDARE IN QUESTO PAESE

NON ANDATE A PINETO

La prenda "sportivamente"

Sono contento che solo un piccolissimo numero di turisti non rispettano le regole mentre le altre corretti si godono questa bellissima città

Vi invito a mettere in atto i vostri proclami e a boicottare Pineto come meta turistica cosi che possiamo godercela in estate come in inverno e senza la vostra (s)gradita presenza.

"Io sono un giornalista e con due righe la distruggo" ..iIl Mostro", Luigi Zampa, 1977