Hanno vinto anche innanzi alla Corte d'Appello dell'Aquila i pediatri teramani, riuscendo a farsi riconoscere dai giudici almeno quei due milioni di euro che la Asl di Teramo non aveva mai versato loro. La Asl di Teramo è stata condannata per aver unilateralmente ridotto i compensi maturati dai pediatri per numerose prestazioni erogate ai piccoli pazienti. Riduzione iniziata addirittura nel 2008. I pediatri erano chiamati a svolgere l'attività di assistenza medica, garantendo tutte le prestazioni previste dall'accordo integrativo regionale nonostante la Asl avesse ridotto di oltre la metà i relativi compensi. Si trattava per esempio delle indennità per i libretti pediatrici e per la reperibilità telefonica, tutte prestazioni aggiuntive rese dai medici, utili ai pazienti ed apprezzate dai genitori. I pediatri hanno quindi fatto causa alla Asl chiedendo al giudice il riconoscimento dei compensi maturati per il lavoro svolto e le prestazioni erogate a favore dei pazienti in applicazione dalla contrattazione collettiva. Compensi spariti o drasticamente ridimensionati a fronte di prestazioni sempre erogate, nonostante tutto. Per anni infatti i pediatri hanno continuato a garantire ai piccoli pazienti tutte le cure di cui necessitavano. Dopo una lunga battaglia legale, la Corte d'Appello dell'Aquila ha confermato le sentenze del tribunale di Teramo, condannando Circonvallazione Ragusa a pagare tutte le differenze retributive maturate dai numerosi pediatri in tutti questi anni per circa 2 milioni di euro. I pediatri sono stati tutti difesi dallo studio legale Crocetta di Chieti
PAOLA PELUSO
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soldi soldi soldi. paghiamo sempre noi sudditi, compreso il cattivo servizio. un grande grazie agli amministratori.