Inutile raccontarvi del Cirsu, il polo tecnologico di Grasciano.
Una cloaca fallita tra pubblico e privato con milioni di euro di debiti, inquinamento da percolato, operai licenziati, discarica non bonificata, emissioni odorigene, incendi e un costante pericolo sanitario. Eppure?
Si legge dall'orgoglioso stato social dell'ass. all'Ambiente della Regione Abruzzo, Mario Mazzocca " Il 2017 è l'anno in cui l'Abruzzo chiude il nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti, adeguato per una migliore e corretta gestione integrata degli stessi e con l'ambizione di favorire una migliore sostenibilità economica ed ambientale dell’intero sistema, a vantaggio della qualità della vita.
L'esperienza dei comuni virtuosi nella nostra Regione è cresciuta. La fotografia scattata al 31.12.2016 ci consegna 144 Comuni Ricicloni che superano il 65% di raccolta differenziata (il 47% del totale dei comuni abruzzesi), di cui 41 sono anche comuni Rifiuti Free (il 29% dei Comuni Ricicloni, il 14% del totale dei comuni abruzzesi). Altra nota positiva sono i 4 consorzi che si posizionano anch'essi al di sopra del 65% di raccolta differenziata e sono: Consorzio Chietino, CIRSU, Ecolan e Segen".
In un Paese Civile, tutti i rifiuti stoccati da anni all'interno di Cirsu, sarebbero trasportati a casa Mazzocca per le prossime generazioni future come simulacro di un imbarazzo senza fine.
Siamo in Italia e un Premio non si nega a nessuno.
Luciano D'Alfonso, per esempio, sarà premiato per l'eleganza e i modi con cui ha trattato senza scusarsi l'inviata delle Iene, Nadia Toffa o la consigliera regionale, Sara Marcozzi.
Uomo dell'anno per eleganza e stile come i rifiuti del Cirsu.
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Mazzocca vergognati.
E dopo questa figura di m....., rimettiti.