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Ultras della Juventus arrestati. Complicità anche a Pescara e L'Aquila....

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un'indagine complessa e articolata che il procuratore aggiunto Patrizia Caputo e il magistrato Chiara Maina, hanno condotto per profilare una vera e propria organizzazione di tipo militare.
Sei in carcere, quattro ai domiciliari e due con obbligo di dimora - 
I gruppi di Ultras coinvolti a vario titolo sono dei  Drughi, di "Tradizione - Antichi valori", dei Viking. del "Nucleo 1985" e di "Quelli di via Filadelfia".
Leggiamo " Secondo gli inquirenti, grazie alla complicità di alcune ricevitorie, i capi dei più importanti gruppi ultras della Juventus distribuivano illegalmente biglietti per entrare allo stadio. I leader della curva avrebbero anche strutturato una "capillare strategia criminale" per ricattare la società bianconera.

Durante l'indagine sarebbero emersi "incontrovertibili elementi probatori" nei confronti degli arrestati, responsabili di una "precisa strategia estorsiva" nei confronti della Juventus. In sostanza, la decisione della società bianconera al termine del campionato 2017-18 di togliere una serie di privilegi ai gruppi ultrà ha scatenato la reazione dei leader storici delle varie sigle, che si sono dati da fare con ogni mezzo per riavere quei vantaggi che erano stati loro tolti e per affermare la loro posizione di forza nei confronti della società.

Dall'indagine è emerso inoltre che uno dei principali gruppi del tifo bianconero, i Drughi, riusciva a recuperare centinaia di biglietti per le partite allo Stadium con una "capillare attività" in tutta Italia, grazie alla compiacenza di alcuni titolari di agenzie e negozi abilitati alla vendita dei tagliandi delle partite della Juve.
Oltre ai leader delle varie sigle, sono infatti coinvolte nell'inchiesta anche altre 37 persone, tutte iscritte nel registro degli indagati: si tratta dei referenti dei gruppi nelle varie città italiane e dei rappresentanti di un'altra sigla di ultrà, il "Nab" (Nucleo armato bianconero). Le perquisizioni sono in corso non solo in diverse città del Piemonte (Alessandria, Asti, Biella) ma anche a Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L'Aquila, Firenze, Mantova, Monza e Bergamo".

Le accuse sono, a vario titolo, associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. In corso perquisizioni in diverse città. ((fonte Ansa))

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