Scrive Anna Maria " Come la chiamereste voi una scuola ,che nel primo giorno della prima media ,non vi fa trovare nemmeno il banco per il figlio disabile? "
Succede anche nelle migliori famiglie.
Non comprendiamo tutto questo clamore anche del nostro titolo e articolo.
In fondo che vuole la mamma di Nicola affetto da autismo secondario, se per coincidenza tutti i bambini al loro primo giorno di scuola avevano il banco e la sedia a disposizione e Nicola, il nostro Nicola, no?
In fondo, pensate che questa madre era in attesa di essere chiamata dalla scuola e dalla propria equipe per stabilire il piano didattico e l'assistenza del figlio.
Il Piano didattico?
Piano, piano.
La mia scuola avrebbe fatto una festa di benvenuto a Nicola, preparando la classe e costruendo l'empatia.
Quel banco non è solo un banco ma è un atto mancante.
Che cosa scriveva il sindaco D'Alberto " Ricordando il motto di Don Lorenzo Milani, «I care», abbiate a cuore la gioia degli altri, tendete la mano a chi è più in difficoltà perché nessuno resti indietro e solo. Nella scoperta dell’altro non cercate mai il diverso perché la diversità e la normalità non esistono, esiste solo la straordinaria specialità che ciascuno di voi, nessuno escluso, porta con sé perché sia donata reciprocamente nella miracolosa scoperta del vivere insieme".
Appunto.
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