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Italia-Inghilterra, 17 enne abruzzese trascorre 17 giorni in quarantena per un errore del tampone...

8 minuti

Dopo 14 mesi trascorsi in quasi totale assenza di di contatto umano, Dad e quant’altro, io e mio marito abbiamo deciso di far fare a nostra figlia  un viaggio in Inghilterra a inizio estate, giusto per parlare un po’ la lingua inglese, considerato che frequenta il liceo classico Cambridge e la scuola non è riuscita ad organizzare nulla a causa del virus.
Finalmente è arrivato il giorno tanto atteso della partenza, tanti preparativi, una lista redatta 20 giorni prima per non dimenticare nulla in valigia, tanta euforia per la partenza, la sua prima esperienza da sola a 17 anni, con un gruppo che lei non conosceva e con la possibilità di fare tante nuove amicizie con ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia.
Abbiamo scelto la famiglia proprio per farle vivere intensamente questa esperienza, calandosi nel loro stile di vita.

Roma-Milano in aereo da sola, quindi a Milano si unisce finalmente al gruppo con il quale avrebbe trascorso 21 meravigliosi giorni.
Arrivati a Londra tutto il gruppo viene trasferito in un college per fare i sette giorni di quarantena che il governo inglese ha stabilito per chi arriva dall’estero. Tutto sommato è una quarantena allegra, i ragazzi si organizzano per passare il tempo, fanno attività, guardano le partite dell’Italia, fanno escursioni nei boschi intorno al college, hanno la possibilità di conoscersi meglio in vista della vacanza studio vera e propria.
Trascorsi i sette giorni,  vengono trasferiti nelle famiglie e mia figlia capita in stanza con Noemi, una ragazza di Padova con la quale si trova molto bene. L’accoglienza in famiglia è straordinaria, due coniugi con quattro figli di tutte le età, la casa è un ex albergo dismesso, con la zona giorno molto spaziosa e le camere graziose anche se piccole. 

La mattina frequentano le lezioni con il resto del gruppo in una scuola di Torquay, non molto distante da casa , il pomeriggio dedicato a varie attività ed escursioni.
Tutti ragazzi, una volta entrati in Inghilterra, hanno effettuato come da regolamento governativo dei tamponi al secondo al quinto e poi all’ottavo giorno.
Purtroppo arriva la mail con la cattiva notizia. Di tutto il gruppo, solo mia figlia risulta positiva al tampone molecolare dell’ottavo giorno.
La cosa ci stordisce, non riusciamo a capire come sia possibile, eravamo tranquilli, lei aveva avuto il COVID nel mese di maggio e aveva finito la sua quarantena di 21 giorni il 28 maggio.
Mia figlia fa immediatamente un antigenico di riscontro che ovviamente risulta negativo, ma ci imponiamo con la società che ha organizzato il viaggio e che gestisce i ragazzi di farle fare immediatamente anche un tampone molecolare, il risultato del quale arriva purtroppo dopo sei lunghi giorni.

Risulta di nuovo negativa, esattamente come pensavamo, ma il governo inglese non sente ragioni. Sei risultata positiva al primo tampone? Devi finire la quarantena anche se è stato un errore.
Oggi il grande giorno.
La tua ingiusta quarantena è finita, finalmente puoi uscire di nuovo, la cosa triste amore mio è che hai soltanto due giorni per recuperare qualcosa, la vacanza è finita.

Su 21 giorni in Inghilterra, 17 li hai dovuti fare di quarantena, anche se non hai avuto di nuovo il covid , anche se avevi già fatto in Italia i tuoi 21 giorni perché positiva, il destino si è scatenato contro di te.
Tesoro mio, ho pianto di nascosto, senza farmi sentire da te al telefono, dovevo darti forza quando non riuscivi a parlare perché la tua voce era rotta dal pianto. Ti sei sentita anche tanto in colpa perché la tua amica Noemi, nonostante lei sia risultata negativa al suo tampone, è stata messa in quarantena con te, nella stessa stanza 3 × 2 di un dormitorio, con la madre completamente impotente e tanto arrabbiata perché la figlia è stata costretta a vivere 10 giorni con una ragazza risultata positiva quando ci sarebbe stata la possibilità di mettervi in stanze separate. La cosa assurda è che in questa storia triste è stata coinvolta anche una ragazza spagnola, Emma di 15 anni, che faceva parte di un altro gruppo studio e che era con mia figlia e Noemi in famiglia.

Anche lei nonostante il contatto di una sola cena è stata messa in quarantena in questo dormitorio, in una stanza completamente da sola, abbandonata a se stessa. Ci chiediamo perché Emma, la ragazza spagnola, abbia dovuto seguire la stessa sorte di mia figlia e di Noemi, quando invece la famiglia ospitante non ha fatto nessuna quarantena. 

A parte il pianto e la disperazione dei primi giorni, le ragazze hanno passato il tempo a guardare il soffitto della stanza, a guardare il loro telefonino esattamente come facevano in Italia nel loro tempo libero, a mangiare il solito panino e la solita pizza che venivano portate loro a pranzo e a cena. La loro stanza non è mai stata pulita per tutta la quarantena, la moquettes che utilizzano gli inglesi è un grande accumulo di polvere e sporcizia. Anche quando hanno chiesto un aspirapolvere per fare le pulizie in maniera autonoma questa è stata loro negata. Per non parlare degli asciugamani… Ne avevo messi un paio in valigia giusto per sicurezza in quanto in famiglia le sarebbero state dati, li ha dovuti lavare con un piccolo sapone di marsiglia che per fortuna le avevo messo in un angolino del bagaglio.

Insomma un’esperienza dura, forte, disperazione mi sta a tristezza, senza il conforto di un abbraccio di un familiare, in un paese che non è il tuo, con delle abitudini che non sono le tue. Tesoro mio sei stata forte, sono fiera di te, tornerai più cresciuta di prima… Adesso goditi questi due ultimi giorni di vacanza che ti sono rimasti, non serve che vai a lezione, non ha senso dopo aver perso tutte le lezioni precedenti, fate il giro della città, andate a mangiare quello che volete, cercate di stare serene e di divertirvi un po’. 

Presto ci riabbracceremo e questa triste storia diventerà un ricordo.
L’amarezza però rimane perché non ti è stata data la possibilità di cancellare l’esito di quel maledetto tampone errato, hai dovuto pagare ugualmente scontando la tua quarantena. Qualcuno potrà risarcirci non tanto per il danno economico ma per quello morale? Non lo so, ma non è giusto. 
Me la prendo con quel maledetto laboratorio e con il grafico che ci hanno inviato per dimostrare che quattro geni su quattro erano positivi al test.

Dove sarà stato l’errore? 
I reagenti fallati oppure semplicemente un errore umano? Chissà…
Che cosa ha fatto l’agenzia che ha organizzato questo viaggio profumatamente pagato per alleviare il tuo sconforto? E chi ha deciso di mettere in quarantena la povera Emma e di non fare la stessa cosa con la famiglia ospitante e poi ancora chi ha deciso di mettere Noemi nella  tua stessa stanza nonostante la sua acclarata negatività? Domenica torni a casa, aspetto di riabbracciarti e poi cercheremo di fare chiarezza su questa vicenda e su tutte le responsabilità sia del laboratorio inglese sia di chi doveva assicurati una quarantena dignitosa.

Nella settimana precedente lo stesso errore si è verificato con una ragazza di Monza, falsa positiva, costretta alla quarantena nonostante un test negativo fatto subito dopo.
Nello stesso periodo a una tua amica in viaggio in Grecia è accaduta la medesima cosa, a lei per fortuna è stata data la possibilità di fare immediatamente un molecolare di riscontro che ha cancellato l’errore ed è potuta rientrare in Italia.
Sono molto delusa e arrabbiata e credo che gli inglesi ci hanno fatto un grande favore quando hanno deciso di uscire dall’Europa.

Lettera Firmata

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Commenti

Che storia interessante…

Forse non risulta ancora chiaro che purtroppo la realtà quotidiana con le sue variabili aumentate a dismisura in seguito alla pandemia da COVID 19 non può essere persa di vista neanche per un attimo.

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"Sono molto delusa e arrabbiata e credo che gli inglesi ci hanno fatto un grande favore quando hanno deciso di uscire dall’Europa."
Dispiace per la brutta avventura. Il mondo é stato sempre complicato, ma adesso sembra quasi impossibile controllare tutto, troppe variabili. Mi chiedo perché si continua a indirizzare gente verso un paese ostile all´Europa nonché razzista e arrogante con gli stranieri di ogni dove; per fare un´esperienza full immersion in un paese madrelingua inglese? In piena pandemia? Posticipare il tutto sarebbe stato saggio. Passata la buriana suggerisco alcune alternative ex: Malta, Canada, Gibilterra, Australia, Nuova Zelanda, etc...