Salta al contenuto principale
|

Vandali all'Istituto Ravasco di Teramo. Sul posto la Polizia Municipale e i Vigili del Fuoco...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Uno scandalo. Il solito scandalo di Teramo Città senza cultura.
I  vandali che possono fare nella città senza modelli, ciò che l'educazione e la vita ha segnato nelle loro memorie.
Vandali che si permettono di offendere la storia in un edificio che rese di vera dignità scientifica il capoluogo di provincia.
Il video https://www.youtube.com/watch?v=Zg8XExXpIX8&feature=youtu.be

Scrive Fabrizio Primoli" Mura nate come Casa di salute “Villa Maria”, prima clinica privata della Città e in piena attività nei primi decenni del novecento, «modernissimo Istituto medico-chirurgico, in vista dei più bei monti d’Abruzzo e fornito di perfettissimi mezzi scientifici», come recitavano le pubblicità del tempo, e diretto dal Dott. Beniamino De Nigris Urbani. Ceduta nel 1928 la struttura alla Congregazione di carità, poi tramutata nell’ente Ospedali e istituti riuniti, questo edificio, nato per «erogare a prezzi modici», ma con altissima qualità, prestazioni quali «chirurgia, medicina, raggi X, cure elettriche, cure per le malattie dell’orecchio, del naso e della bocca, analisi chimiche, microscopiche e batteriologiche», divenne quindi sede del Brefotrofio provinciale, trasferito tuttavia, nel dicembre 1955, nella nuova sede di Via Armando Diaz.
La struttura, ormai svuotata, tornò ad avere nuova vita divenendo quindi sede del Collegio femminile “Carolina Ventili”, diretto dalle suore della congregazione delle Figlie dei sacri cuori di Gesù e Maria, affiliata alla struttura generale degli istituti di educazione (Istituto Ravasco) voluti da Eugenia Maria Ravasco nel 1868, venendo dunque a costituire parte integrante delle opere pie inserite all'interno della Fondazione “Pasquale Ventilj”. Con la soppressione dell'ente Ospedali e istituti riuniti e la nascita delle ULSS, il Collegio fu chiuso e l’immobile di Viale Cavour entrò a far parte del patrimonio della ASL, che ne è proprietaria ancora oggi e che lo ha utilizzato, in epoca assai prossima a noi, come RSA e comunità protetta sino alla sua definitiva chiusura, nel corso del 2008.   Da quel momento, il fabbricato che per oltre un secolo, a vario titolo, ha curato, accolto e aiutato tanti teramani e tanti forestieri  è dismesso e in stato di abbandono".

 

Siamo entrati e abbiamo trovato porte sfondate finestre rotte resti di cibo e presenza umana a terra….barbarie varie…il pronto intervento della polizia municipale ha permesso la chiusura dello stabile e la provvisoria messa in sicurezza di un cartellone pubblicitario da parte dei vigili del fuoco di Teramo.
Il resto?
La mancanza di rispetto per la nostra storia è offendere noi stessi…

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Complimenti alla ASL...