Sono oltre 500 i nomi dei politici abruzzesi che avrebbero avuto un "aiutino" scusate, uno sconticino nei tributi da dover versare allo Stato.
Il Sogetgate sta investendo rapidamente tutto l'Abruzzo non risparmiando destra, sinistra, centro o meglio, ciò che rimane della destra, della sinistra e del centro.
Monaco e Di Ludovico, vertici Soget,sono in fase dimissionaria e quei nomi diventano portatori di alte e pericolose crisi politiche.
Si legge da un ansa del 9 Luglio " Gaetano Monaco e Domenico Ludovico, rispettivamente direttore generale e responsabile settore esecutivo della Soget, indagati in concorso per abuso d'ufficio e falso, sono accusati di abuso d'ufficio per avere indebitamente provocato dei vantaggi patrimoniali al consigliere regionale Lorenzo Sospiri e all'assessore regionale Mario Mazzocca. I beneficiari sono indagati per abuso d'ufficio e il solo Mazzocca anche per corruzione. Dalla richiesta di adozione della misura cautelare di sospensione dall'ufficio, presentata dai pm Gennaro Varone, Annarita Mantini e Mirvana Di Serio, emerge in particolare che, con ingiunzioni del 21 novembre 2013 e del 29 maggio 2014, "la Soget procedeva a due pignoramenti dei compensi dovuti dalla Regione Abruzzo al consigliere Lorenzo Sospiri, per l'esazione di un primo credito pari a 2.473 euro e ad un secondo credito pari ad euro 10.931, per sanzioni al Codice della strada e tributi comunali". Successivamente, "in violazione delle norme di legge che obbligavano la Soget al servizio di riscossione e d'accordo con Sospiri che sollecitava tali provvedimenti illeciti, il solo Monaco disponeva la revoca del primo pignoramento in data 2 dicembre 2013, mentre lo stesso Monaco, d'accordo con Ludovico, disponeva la revoca del secondo pignoramento". Secondo l'accusa Monaco e Ludovico, per giustificare tali provvedimenti, "assentivano immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri, in violazione dei presupposti di legge (per evidente insussistenza delle condizioni di difficoltà del debitore) e persino in mancanza di istanza proveniente dall'interessato, con l'unico scopo di consentire a Sospiri di non pagare alcunché". L'altro episodio al centro dell'inchiesta riguarda il debito dell'assessore Mazzocca nei confronti dell'Aca, la società acquedottistica per conto della quale la Soget è concessionaria del servizio di riscossione delle tariffe del servizio idrico integrato. Secondo l'accusa Monaco, in un'e-mail del 10 gennaio 2014, avrebbe "segnalato la necessità di attivare procedure esecutive nei confronti di Mazzocca ed altri soggetti". Il funzionario Patrizia Marinelli, quattro mesi dopo, ha chiesto "l'iscrizione di ipoteca legale per un debito di Mazzocca pari ad euro 22.300, per debiti extratributari insoluti". In seguito, però, con provvedimento del 15 luglio 2014, Monaco e Ludovico avrebbero disposto, "il primo ufficiosamente e il secondo formalmente, per mere ragioni di favoritismo, la cancellazione dell'ipoteca, con la falsa motivazione di definizione del debito". Monaco e Ludovico, inoltre, avrebbero disposto, "ancora indebitamente, la sospensione della prosecuzione delle procedure esecutive finalizzate alla riscossione del credito, abusando del proprio ufficio e consentendo a Mazzocca di restare inadempiente". Il reato di corruzione si prefigurerebbe in quanto Mazzocca, al tempo sindaco di Caramanico Terme (Pescara), in cambio dei vantaggi economici, avrebbe "indotto alla deliberazione di giunta con la quale, il 14 marzo 2014, il Comune di Caramanico Terme ha prodotto, ex post e d'ufficio, la proroga di un anno del servizio di riscossione tributi a favore della Soget".
Il presidente Luciano D'Alfonso si dovrà fare garante per tutto il consiglio regionale.
Dovrà garantire di non essere indagato e di non essere nella lista di quei politici che avrebbero ricevuto degli sconti personali sulle tasse da pagare.
Dovrà chiedere la stessa dichiarazione a tutti i membri del consiglio regionale D'Abruzzo.
Una trasparente autocertificazione etica e morale.
Chi si tirerà indietro?
Rimaniamo in attesa...
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