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L'Abruzzo dei piccoli comuni: Renzo contro Renzi

di Giancarlo Falconi
4 minuti

"Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti".
La Luna e i Falò di Cesare Pavese, un passo destinato ad accompaganre la proposta di un ordine del giorno che il Presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, ha inviato ai sindaci della Provincia di Teramo sotto i 5000 mila abitanti.

Renzo, Renzo Di Sabatino,  il Presidente della Provincia di Teramo, contro Renzi, Matteo Renzi, il Primo Ministro della Repubblica Italiana.
Giorgio D'Ignazio contro Quaglierello in confronto è una marea senza luna.
Renzo e Renzi.
I promessi Sposi separati dai bravi dirigenti statali.
La taglia sui tagli. 
Un documento dettagliato che parla della lenta condanna che il Governo Centrale ha destinato i comuni italiani sotto i 5 mila abitanti.
Diversi punti a firma del Presidente della Provincia di Teramo e inviati a i sindaci per una decisa protesta romana.
Il 22 Luglio insieme all'A.N.P.C.I.

Si legge:

1) che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si è espresso pubblicamente sostenendo che Palazzo Chigi è la casa dei comuni ed in un twitter del 12 novembre 2013, ore 16.15 dichiarava : "questa storia che i piccoli comuni sono il problema dell' sono i piccoli comuni? Gli sprechi sono a Roma e nelle Regioni";.
2) che nonostante le belle parole del Primo Ministro i tagli attuali mettono in grave difficoltà i Comuni che non sono più in grado di garantire i servizi basilari ai propri cittadini; 3) che alcuni Comuni hanno anche subito tagli ingiusti perché il Governo non ha tenuto conto della gestione delle Residenze Sanitarie Assistenziali, che gravano sulle spese correnti dell’Ente locale  per oltre il 50% e quelle relative allo sgombero neve, dato che i comuni al di sotto dei 5000 abitanti in Italia sono il 72% (5629) e dislocati su un territorio, per lo più collinare e montano, a forte rischio idrogeologico;

4) che diversamente da altri, i piccoli Comuni hanno, grazie alla loro virtuosità, disponibilità di risorse, rese inutilizzabili solo a causa dei vincoli posti dal Patto di Stabilità (superato in parte dal DL 19 giugno 2015 n. 78 che però sottrae risorse ai Comuni per ulteriori 100 mln);
5) che a partire dal 31/12/2015 i Comuni sotto i 5000 abitanti saranno costretti a gestire in forma associata le funzioni obbligatorie, ritenendo, il legislatore, di ottenere in questo modo delle economie di scala quando è ormai assodato e dichiarato, anche dalla Cotte dei Conti, che non generano risparmi, ma costi aggiuntivi; 6) che a partire dal 1° settembre 2015, per i comuni sotto i 10.000 abitanti, vi è l’obbligo di avvalersi della centrale unica di committenza che allunga i tempi ed aumenta i costi;
7) che i continui tagli lineari, iniziati nel 2012, imposti dallo Stato agli Enti Locali continuano ad essere applicati in modo indiscriminato ed in misura insostenibile come si è verificato anche per il fondo di solidarietà, mettendo in ginocchio in particolare i piccoli comuni;
8) che al fine di impedire il collasso dei Comuni e quindi di evitare ricadute negative sui servizi essenziali a favore delle proprie comunità.

PER I COMUNI SOTTO 1 5000 ABITANTI SI CHIEDE AL GOVERNO:

1) blocco dei tagli ai comuni sotto i 5000 abitanti e il ripristino dei trasferimenti erogati prima del 2011;
2) eliminazione del Patto di Stabilità a partire dal 2016
3) abolizione dell'associazionismo obbligatorio.
4) mantenimento dell'affidamento diretto per l'acquisizione dei beni e servizi per importi fino a 40 mial euro  e per lavori fino a 207.000,00 euro.

Di impegnare il Sindaco di inviare il presente ordine del giorno: - al Presidente del Consiglio dei Ministri; - a i Capi gruppo parlamentari, affinché ne siano informati; - al Presidente Nazionale deIl’ANPCI; - a promuovere tutte le iniziative necessarie volte a sostenere le richieste sopra esposte per la sopravvivenza delle comunità di minore dimensione demografica, sentinelle del territorio e per garantire il mantenimento, da parte dei Comuni, dei servizi essenziali ai propri cittadini.

Una presa di posizione forte che dovrebbe essere replicata contro la Regione di Luciano D'Alfonso, rea di rallentare i fondi destinati alla Provincia di Teramo.
Colpevole di voler scippare a Teramo anche, e ripetiamo anche, la Santità dell'Asl.
Numeri superiori dei nostri ospedali contro la politica centrica aquilana.
PD contro PD?
Quale sarebbe il vero Partito Democratico?
I Trovatori o i Cortigiani?
...che la protesta coerente abbia inizio...

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Commenti

Forse non si sarà ancora accorto che milita ed ha militato nel PD. Forse non ha ben capito chi è il suo segretario nazionale ed attuale primo ministo di un governo che lo rappresenta.( con tutte le balle che racconta e ritratta in continuazione) Avrà almeno capito chi è il segretario provinciale del suo partito o non lo vede proprio? Con chi sta amministrando la provincia di Teramo ? Forse con gli stessi che appoggiano il governo centrale e stanno contribuendo a rovinare il nostro paese? Si sta dando da fare per costituire il partito della nazione o non si è ancora accorto di chi lo sta facendo? Se nel PD le persone per bene non si "ricapano" tutto è finito.
Anche l'art. 18 dello statuto dei lavoratori era un finto problema per Renzi, ma poi sappiamo come è andata. Al ballottaggio delle prossime elezioni politiche, grazie all'ennesima controriforma voluta da questo subdolo personaggio, gli italiani saranno chiamati a scegliere fra la coppia Salvini-Berlusconi e l'altro degno tandem Grillo-Casaleggio. Almeno sapremo di essere governati da tristi figuri che non hanno la faccia da c..o di definirsi di sinistra.
Un Presidente della Provincia che va in giro a lamentarsi; un Governatore che dopo Carsoli é un autostoppista e basta...e tutti gli altri a fare riunioni notturne con foto: Vuoto assoluto. Alle prossime elezioni Big bang !!!! Per cortesia non inviate i vostri squallidi messaggi ai docenti, non vi votiamo e buona estate con Verdini.