Antonino Daidone era come il Pistacchio della sua Sicilia.
L'oro verde che si raccoglie ogni due anni; che ha bisogno di vulcano, di lava, di quel miracolo che sa di cenere e fecondità; di quell'ultima sigaretta che aspirava avidamente; di quel fumo che accompagnava i suoi pensieri; di natura e di un'attenzione sensibile; di silenzio e sole; di acqua prima dell'attimo; di storia e di vita.
Occhi negli occhi e bastava la parola data.
Il mio ricordo è parcheggiato in un' automobile enorme o forse eravamo noi, a essere piccoli.
Ci caricava in sette, a volte otto e ci portava a giocare a calcio.
Ci toglieva dalla strada.
Molti sono sopravvissuti, altri, vivono nella nostra disperazione.
Uomini tra uomini.
Il Pistacchio ha radici forte e oltre 300 anni di racconti.
Bronte e Antonino.
I bambini in Sicilia nascono con le rughe da sole e con i solchi del rispetto.
Hanno un passo diverso tra ombra e luce.
Li chiamano eclissati e spuntano improvvisamente dal buio a ricordare le promesse.
Messe antiche.
I Siculi camminano e salutano a raccolta del capo e del cappello.
L'incantensimo di Bronte.
L'Incanto Siciliano.
Raffaele & Mario, i figli che dovranno avere il coraggio di un ricordo; di tramandare il senso isolano alla propria famiglia attraverso non quello che si è fatto ma di quello che si è donato.
Raffaele, Donatella e Mario in memoria di Antonino a dieci anni della sua scomparsa.
Raffaele dovrà avere il carme di leggere una lirica a suo padre, il possessivo libero, presente in ogni parola e in ogni azione del quotidiano.
Si legge tra i suoi versi " Ricordo la tua voce rauca di saggezza,
l'accento siciliano in una parola mai tradita.
"Gli inchini delle rughe,
solchi di rispetto nella fronte,
i baciamani di umili sospiri
....affondano le mie radici.
Nei tuoi occhi, involucri di fede,
i doni cordiali di umanità
trasfusi anche al dissolversi
del nostro ultimo sguardo.
L'abbraccio del mio papà
che mi accorgo è qui,
sempre,
un po' più in là del silenzio".
Sicilia e Abruzzo.
Matassa di un legame.
Una festa per Antonino e siamo tutti padroni di Casa.
Tornano gli incontri organizzati dallo studio D/R Medical
Tornano con un altro sapore, un altro spessore, un'altra realtà.
Ricordi, famiglia, amore, poesia, fotografia, arte, scrittura, automobili, alta cucina.
Un insieme di tutto con una sorpresa nel mezzo.
La Mini Carretto Siciliano di Giancarlo Bucci.
Un ritorno al futuro.
Ci sarà l'Abruzzo, la Sicilia, l'arte e il cibo.
Tutto e quel niente che chiamano essenza e non assenza.
Le foto di Marco Divitini che impressionano una Sicilia vista attraverso le luci dell'anima, meraviglie oniriche, di quella tecnica ad infrarossi che sintentizza la crasi della natura prigioniera del mare..
“L’intento – spiega meglio il maestro – è quello di immortalare la bellezza ‘invisibile’ della natura di una terra meravigliosa, facendo godere dell’irripetibile esperienza di percepire per una volta le cose, proprio grazie all’infrarosso, oltre ciò che i ‘ricettori’ umani consentono solitamente di individuare”.
Un continuo divenire sotto gli occhi dei visitatori che mutano la percezione degli splendidi scorci siciliani operando nello spettro dell’infrarosso e virando al bianco della clorofilla. “Il risultato – conclude il fotografo teramano – è quello di scoprire ‘spazi magici’ della Trinacria che nascono da chiaroscuri di grande effetto e di forte impatto emotivo, in grado di connotare questi stessi posti di un’atmosfera surreale, a metà strada tra la dimensione onirica e la realtà”.
Sospesi.
Silvestro Cutuli con il suo Universo elegante, ci aprirà la porta da vero alchemico della forma, da professore e cultore, ci regalerà la chiave di lettura delle introspezioni dell'artista aprutino.
Il Preside Lino Befacchia, ci guiderà attraverso le pagine del romanzo di Giorgio Cauchi, " D'un muto uomo, il canto innamorato".
Lo scrittore siciliano, nato a Catania, ci racconterà l'amore, di un amore con il dialogo tra un uomo e la luna.
"Troppo spesso capita di farsi domande sul concetto "Amore" per provare a spiegarlo. In questo dialogo tra un uomo solitario e la Luna, attraverso le sue Fasi, vengono date delle possibili risposte...".
Befacchia e Leopardi, insieme " Il tuo volto apparia, che travagliosa/Era mia vita: ed è, nè cangia stile/O mia diletta luna. E pur mi giova/La ricordanza, e il noverar l'etate/Del mio dolore. Oh come grato occorre/Nel tempo giovanil, quando ancor lungo/La speme e breve ha la memoria il corso/Il rimembrar delle passate cose/Ancor che triste, e che l'affanno duri!".
E le domande sottointese.
C'è ancora spazio per l'amore platonico?
Il tutto diviene rivoluzionario nella società dal tempo veloce e dai consumi ancora più rapidi?
L'amore è un bene reale o immaginario?
La voce narrante e cantante, da storica trovatrice di fuochi fatui e vecchi abecedari sarà di Alba Riccioni.
Antonino avrebbe sorriso, pacca, scusate, paccona sulla spalla e quell'andatura da siciliano di Bronte.
Pasta di Pistacchio.
Uomo.
19 Dicembre ore 18 C/O Medical, via Colombo 126/B San Nicolò ( Te)
Questa lettura è valida come invito...
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Commenti
Le nostre colonne. Grazie Giancarlo per questo dono e grazie per non esserti dimenticato degli amici. Mi hai aiutato anche dopo che sono uscito dal carcere e non dimenticherò. L'avrebbe fatto anche Antonino. Un abbraccio.