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Laboratori del GRan Sasso: La Visita del Presidente Mattarella e l'acqua nascosta...

di Giancarlo Falconi
13 minuti

Pubblichiamo e riceviamo il comunicato stampa delle relazioni Esterne dei Laboratori del GRan Sasso

"IL PRESIDENTE MATTARELLA IN VISITA AI LABORATORI INFN DEL GRAN SASSO, IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL LORO 30° COMPLEANNO È una giornata speciale oggi per i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in visita nelle sale sperimentali all’interno del massiccio del Gran Sasso, e ha poi incontrato la comunità dell’INFN riunita per le celebrazioni del trentennale delle attività scientifiche dei LNGS. “Trent'anni dopo la nascita di questo straordinario laboratorio, che ha fatto avanzare la scienza e la tecnologia attraverso lo studio di processi fondamentali per la comprensione dell’universo e grazie alla realizzazione di esperimenti d'avanguardia a livello mondiale, siamo grati al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto festeggiare con noi questa storia italiana di eccellenza”, commenta il Presidente dell'INFN Fernando Ferroni. “Dall’idea del Professor Zichichi agli esperimenti oggi in corso, - prosegue Ferroni - i Laboratori del Gran Sasso dell’INFN si sono affermati come il più importante laboratorio sotterraneo per la fisica e come l'infrastruttura di ricerca italiana con la maggior capacità di attrarre ricercatori da tutto il mondo”. “Guardiamo con fiducia al futuro e continuiamo a lavorare con determinazione, serietà e passione per mantenere il prestigio di questo nostro laboratorio e la sua leadership internazionale”, conclude Ferroni. Il Presidente Mattarella è stato accolto, presso la Sala C dei Laboratori sotterranei, dal Presidente dell’INFN Ferroni, dal Direttore dei LNGS Stefano Ragazzi, dal Sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e dal Presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, ed è stato accompagnato quindi nella visita delle tre grandi sale sperimentali anche da una delegazione della Giunta Esecutiva dell’INFN e dal professor Antonino Zichichi. In particolare, il Presidente della Repubblica ha visitato gli esperimenti Borexino, GERDA, CUORE e XENON1T, le cui attività di ricerca, che riguardano la fisica del neutrino nel caso dei primi tre, e la ricerca diretta di materia oscura, nel caso di XENON1T, sono state illustrate dai coordinatori delle collaborazioni internazionali impegnate negli esperimenti. “Sono grato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per essersi voluto unire a noi nella celebrazione del trentennale dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso”, commenta il Direttore dei LNGS Stefano Ragazzi. “La partecipazione del Presidente della Repubblica è un riconoscimento importantissimo per tutti gli artefici del successo dei Laboratori, nati da un’intuizione visionaria del Professor Antonino Zichichi”. “L’eccellenza mondiale che possiamo vantare è stata costruita con costanza negli anni grazie alla ferma volontà della dirigenza dell’INFN, alla dedizione di tutto il personale, che non è mai venuta meno, anche nelle circostanze più difficili e gravose, ai ricercatori di tutto il mondo che hanno scelto i nostri Laboratori come luogo per le loro ricerche di avanguardia, e alla Regione Abruzzo che ha saputo accoglierci”, conclude Ragazzi. La visita del Presidente Mattarella ai Laboratori del Gran Sasso è quindi proseguita nei Laboratori esterni, dove si è conclusa nella sala Fermi con l’incontro con le Autorità e la comunità dell’INFN, riunita per celebrare i trent’anni dei Laboratori. La mattinata è quindi proseguita con gli interventi del Direttore Ragazzi, del Presidente della Commissione Scientifica dell’INFN per la fisica astroparticellare Marco Pallavicini, del Professor Zichichi e del Vicepresidente dell’INFN Antonio Masiero, coordinati da Speranza Falciano, membro della Giunta Esecutiva dell’INFN. I Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN Per dimensioni e ricchezza della strumentazione scientifica i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN sono il centro di ricerca sotterraneo più grande e importante del mondo, dove hanno condotto i loro studi e tuttora collaborano scienziati di fama internazionale e Premi Nobel, come il Professore e Senatore a vita Carlo Rubbia e Barry Barish premiato nel 2017 per la scoperta delle onde gravitazionali. I LNGS sono stati progettati e costruiti sotto 1400 metri di roccia con lo scopo di sfruttare la protezione della montagna dalla radiazione cosmica, che raggiunge incessantemente la Terra. I Laboratori si trovano così immersi in quello che i fisici chiamano ‘silenzio cosmico’: una condizione necessaria per svolgere l’attività scientifica cui sono dedicati e che prevede lo studio di fenomeni rarissimi e difficili da rivelare. Fu nel 1979 che il Professor Zichichi, all’epoca Presidente dell’INFN, ebbe la straordinaria idea di dotare l’Istituto di un grande laboratorio sotterraneo con strutture tecnologiche d’avanguardia per studiare le nuove frontiere della fisica: un’infrastruttura di ricerca grazie alla quale l’Italia, per la prima volta, avrebbe condotto un’impresa scientifica unica al mondo, e sarebbe stata quindi in grado di attrarre fisici da tutti i continenti. Le opere di scavo per la costruzione delle sale sotterranee iniziarono nel 1982 e nel 1987 i Laboratori furono in grado di iniziare la loro attività scientifica e di ospitare i primi esperimenti. “La visita del Presidente corona una serie di lavori condotti ai Laboratori del Gran Sasso su una fisica nella quale ancora pochi credevano quando fu proposto il progetto”, ha commentato il Professor Antonino Zichichi. “Il futuro dei Laboratori – prosegue Zichichi – risiede anche nel loro costante impegno per una scienza sempre più aperta, accessibile e senza frontiere, così come viene sostenuta da The New Manhattan Project”. “Perché la scienza è in grado di rappresentare un terreno di dialogo tra i popoli e uno strumento per la pace nel mondo: questo è un messaggio importante, che il Manifesto di Erice da sempre promuove e diffonde, e so che il Presidente Mattarella è un grande sostenitore di questi valori della scienza”, conclude il Professore. Situati a circa 120 km da Roma, in Abruzzo, all’interno del tunnel autostradale che collega le città dell’Aquila e di Teramo attraversando per 10 km il massiccio del Gran Sasso, i LNGS sono dotati di tre grandi sale sperimentali, ognuna delle quali misura circa 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza, e di gallerie di servizio, per un volume totale di circa 180.000 metri cubi. I Laboratori sono oggi utilizzati come struttura a livello mondiale da scienziati provenienti da una trentina di Paesi diversi: attualmente sono circa un migliaio, impegnati in una quindicina di esperimenti in diverse fasi di realizzazione. I principali argomenti di ricerca dell’attuale programma scientifico dei LNGS riguardano la fisica dei neutrini, quelli prodotti naturalmente sia nelle reazioni nucleari del Sole sia nelle esplosioni di supernova, la ricerca diretta di particelle di materia oscura, e lo studio di reazioni nucleari di interesse astrofisico e decadimenti rari. Grazie alle loro caratteristiche strutturali, ai loro apparati sperimentali d’avanguardia e alla competenza delle persone che vi hanno lavorato in questi trent’anni e che tutt’oggi vi lavorano, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN rappresentano un’infrastruttura internazionale leader a livello globale nella ricerca in fisica fondamentale, una preziosa risorsa per il territorio e il Paese, un centro di produzione di scienza e di conoscenza unico al mondo, con una storia di eccellenza, nella tradizione della fisica italiana.

Pubblichiamo la Lettera inviata dal Forum per L'acqua al Presidente Mattarella.
Intervista https://www.youtube.com/watch?v=QViq8vqs6PU

Egregio Presidente,

abbiamo appreso della sua prossima visita del 15 gennaio 2018 in Abruzzo presso i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso d'Italia per i festeggiamenti del trentennale dalla realizzazione dell'importante struttura di ricerca.Ovviamente siamo ben consci del valore mondiale di numerose ricerche ivi svolte e del prestigio che tale attività scientifica ha comportato per il nostro Paese e per l'Abruzzo.

D'altro lato, però, anche per evitare versioni agiografiche della storia di questo territorio, vogliamo ricordare alcune importanti criticità di cui bisogna tener conto come insegnamento per evitare il ripetersi di problemi nel futuro visto che i Laboratori sono classificati quale Impianto a Rischio di Incidente Rilevante sulla base delle Direttive comunitarie e del D.lgs.105/2015 . Tutto ciò per la presenza nei Laboratori di migliaia di tonnellate di sostanze pericolose stoccate nella montagna che disseta con la sua acqua circa 700.000 cittadini in diverse province abruzzesi, in primis le città di Teramo e L'Aquila.

Non possiamo non ricordare che la stessa costruzione dei tunnel autostradali e delle sale dei laboratori negli anni '80 del secolo scorso, senza la sensibilità ambientale che abbiamo oggi, ha comportato l'abbassamento della falda di circa 600 metri, uno dei più eclatanti casi in Europa di impatto negativo dal punto di vista idrogeologico, con effetti ambientali riscontrabili a decine di chilometri di distanza.

Successivamente nel 2002 i laboratori, nonostante i ripetuti appelli e dossier divulgati preventivamente dalle associazioni, furono purtroppo protagonisti di un importante sversamento di Trimetilbenzene, sostanza neurotossica, che comportò il sequestro dei Laboratori da parte della Magistratura per circa un anno, con la scoperta che l'importante struttura scientifica non aveva sostanzialmente alcun tipo di autorizzazione contravvenendo a numerose norme della Repubblica Italiana.

Il dissequestro avvenne solo grazie alle promesse di risoluzione delle criticità, intenti avanzati da Angelo Balducci, nel frattempo nominato commissario delegato del Governo per il Gran Sasso. Oggi sappiamo che, nonostante una spesa di ben 84 milioni di euro, i lavori di messa in sicurezza non hanno risolto alcun problema circa l'interazione tra laboratori, autostrade e acquifero con i relativi acquedotti di L'Aquila e Teramo.L'autorevole Istituto Superiore di Sanità nel parere del 2013 ha evidenziato la non conformità di alcuni esperimenti con alcune norme contenute nel testo Unico dell'Ambiente poste a tutela delle captazioni idropotabili.

Da allora non solo non si è operato per l'allontanamento delle sostanze chimiche pericolose imposto dall'Art.94 del D.lgs.152/2006, materiali che, tra l'altro, non avrebbero potuto neanche essere stoccati in considerazione dei divieti imposti fin dal 1986 dal D.P.R.236, ma si è anche verificato un altro caso di contaminazione, ad Agosto 2016, con il temibile Diclorometano perso nell'acqua durante una maldestra attività di manutenzione degli apparati sperimentali con conseguente dichiarazione di emergenza idrica per l'intera provincia di Teramo da parte della Giunta Regionale.

Tale fatto ha riportato all'attenzione la generale inosservanza di fondamentali e basilari norme di sicurezza, come, a mero titolo di esempio, l'esistenza di un Piano di Emergenza Esterno per la popolazione approvato come "provvisorio" nel 2008 senza il coinvolgimento della popolazione prescritto dalla legge e poi scaduto addirittura nel 2011 in quanto non più aggiornato ogni tre anni come prescritto dalla normativa in vigore.

Esistono altre criticità che progressivamente stanno venendo alla luce, a partire, a mero titolo di esempio, dalla presenza di una faglia passante nei laboratori stessi, e relativo rischio sismico, alle gravi omissioni per quanto riguarda la trasparenza dei documenti e il diritto all'accesso nonostante l'entrata in vigore delle modifiche al D.lgs.33/2013 (cd FOIA).

Ovviamente queste problematiche sono all'attenzione della Magistratura e di vari enti, in quest'ultimo caso per cercare di affrontare con l'azione amministrativa le criticità di sicurezza dell'acqua ricollegabili alla presenza di alcuni esperimenti (sulle decine in corso) che non potrebbero essere svolti in questo contesto così vulnerabile, all'interno di un Parco nazionale e di un Sito di Interesse Comunitario.

Avremmo voluto poter manifestare il nostro pensiero in maniera colorata e pacifica con un piccolo presidio come è stato fatto a luglio ad Assergi da centinaia di persone e a novembre a Teramo quando 4.000 cittadini sono scesi in piazza assieme alle istituzioni locali per chiedere sicurezza per l'acqua ma una singolare interpretazione della sicurezza, in un sistema territoriale la cui insicurezza è ammessa dalle stesse Istituzioni che Lei sicuramente incontrerà, ce lo impedisce*.

Cionondimeno Le auguriamo una visita fruttuosa auspicando che il tema della legalità possa essere affrontato al fine di garantire contestualmente, con l'allontanamento delle sostanze pericolose e i lavori di messa in sicurezza delle captazioni e delle condotte, il diritto dei cittadini a vivere in un territorio sicuro e ad avere l'accesso all'acqua potabile che è un diritto umano fondamentale nonché la ricerca scientifica che offre all'uomo un orizzonte in continuo divenire. Il tutto senza porre a rischio una Natura che, alla stessa stregua delle attività scientifiche, tutto il mondo ci invidia e che è un patrimonio unico della Nazione.

Ovviamente siamo disponibili a fornire tutta la documentazione del caso e ad illustrare ed approfondire i contenuti delle problematiche sopra ricordate.

Cordiali saluti

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Commenti

Salve a tutti. Come mai nessun politico Teramo è stato invitato a questa importante manifestazione che pur ci coinvolge direttamente? Non dimentichiamo che i cosiddetti “scarichi” vengono “sversati “ sul territorio Teramano. Grazie.

Mi scusi Bernardo,
a quale titolo avrebbe dovuto partecipare un "politico" teramano quando ad occuparsi della questione acqua del Gran Sasso sono esclusivamente associazioni ambientaliste, attivisti e cittadini? Ai festeggiamenti ed alla ratifica istituzionale e scientifica dell'inosservanza del Testo Unico dell'ambiente, delle normative sulla sicurezza, ecc., semmai avrebbe dovuto partecipare chi si adopera concretamente per il diritto alla salute dei cittadini abruzzesi.
Aggiungo che il diniego dell'autorizzazione a "manifestare" è stato ricevuto dal coordinamento della Mobilitazione per l'Acqua del Gran Sasso e non dall'Osservatorio, credo vi siate sbagliati.

al Presidente Mattarella cosa hanno hanno offerto ? un bel bicchiere d'acqua della sorgente sotto ai laboratori ?