Uno studio statistico è da prendere dalla parte dei numeri.
Si leggono.
Semplicemente dimenticando il politichese degli ottimi D'Alfonso e Paolucci.
Da una parte si odono parole di lusinga per aver portato la Sanità a livelli elevatissimi, dall'altra, l'Istat ci racconta della corruzione tipicamente abruzzese.
Uno studio attento e formalizzato.
Domande precise e puntuali risposte per gli anni 2015/2016.
Si legge " La situazione sul territorio appare notevolmente diversificata. L’indicatore complessivo di corruzione stimato aria tra il 17,9% del Lazio e il 2% della Provincia autonoma di Trento.Valori particolarmente elevati presentano anche l’Abruzzo e la Puglia, rispettivamente 11,5% e 11%, la Basilicata e il Molise, mentre all’opposto si collocano alcune regioni del Nord come la provincia autonoma di Bolzano, il Piemonte e la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia e le Marche.
La corruzione in sanità è più frequente in Abruzzo(4,7%) e in Campania (4,1%). A tale proposito la richiesta di effettuare una visita privata prima del trattamento nella struttura pubblica è elevata in Puglia(20,7%), Basilicata (18,5%) , Sicilia (16,1%) e Lazio (14,4%). La richiesta di tangenti o favori in cambio di benefici assistenziali è invece sensibilmente superiore al dato medio nazionale( 2,7%)in Molise (11,8%), Puglia (9,3%), Campania(8,8%)e Abruzzo(7,5%).
Il resto è politica...
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Commenti
Sempre pensato
ABRUZZO in PRIMIS.
Una delle regioni più corrotte d'ITALIA.
Solo la sanità?
Se solo diamo un'occhiata a ciò che succede ad Atri:potenziare un nosocomio, in previsione della costruzione dell'ospedale unico è una contraddizione, un'assurdo spreco di risorse ed è il solito specchietto per le allodole di "politici" che vivono in perenne campagna elettorale.
Per non parlare del nepotismo che impera alla asl di Teramo.
Hanno scoperto l'acqua calda.