Meglio tardi che mai?
No.
Era il mese di Maggio 2016.
Scrivevamo...
Pensavamo che il peggio fosse il Cirsu.
Al peggio non c'è mai fine.
Caro Assessore Mazzocca, questo articolo è dedicato alle oltre 20 persone che abitano nella zona della discarica Piomba Fino in Contrada Santa Lucia di Atri.
Una coincidenza, ma ben 20 residenti hanno avuto diagnosticato, nell'ordine di comparizione, leucemie, cancro alla tiroide, cancro ai reni, cancro ai polmoni.
Molti sono morti.
Tutto denunciato alla Procura della Repubblica, ai Carabinieri, alla Guardia Forestale.
Cartelle clincihe alla mano.
Piccole buste gialle.
L'azione di controllo del comitato difesa ambiente S. Lucia ha una storia di oltre 15 anni ma la realtà è nata nel 1981.
Prima discarica in una zona dell'oasi dei Calanchi di Atri.
Siamo in Italia, peggio nel primo Abruzzo.
Basta togliere il vincolo paesaggistico e dimenticarsi lo stato strutturale di un calanco.
Dopo qualche anno la discarica, nonostante i dubbi, i tanti dubbi, frana e invade il fosso della Portella.
Una frana preannunciata da valenti professionisti che furono del tutto inascoltati.
I rifuti dal fosso della Portella, invasero di nutrimento e percolato il fiume Piomba.
Fiume inquinatissimo che continua a pagare i rifuti mai bonificati della prima e seconda discarica comunale e consorziale.
Seconda discarica scavata immediatamente sopra la prima.
Logica conseguenza di un errore è commettere un altro disastro ambientale.
Una seconda discarica sequestrata dopo pochi anni dal Noe di Roma insieme a oltre 15 tir con rifiuti sospetti.
Ritenuti pericolosi.
Quanti di questi scarti furono seppelliti e riposano a decine di metri sotto la discarica?
Caro assessore Mazzocca, lei è a conoscenza del risultato di una teletermografia sulla seconda discarica?
Una netta differenza di temperatura nel sottosuolo.
Tra le ragioni possibili l'emissione incontrollata di biogas e perdita di percolato.
Nessun controllo.
Solo altre denunce.
Ricapitoliamo.
Due discariche l'una sopra all'altra ancora sotto sequestro e mai messe in sicurezza.
La legge prevede il contrario.
Ma siamo in Abruzzo.
Ufficio rifiuti.
Risultato?
Inquinamento delle falde acquifere e del fiume.
Nel frattempo la catena alimentare si completava con i campi irrigati con l'acqua del Piomba e le pecore che si cibavano sopra il terreno delle precedenti due discariche.
Prodotti venduti regolarmente.
Terza discarica.
Indovinate dove?
Sopra la prima e la seconda.
Una lettera della regione Abruzzo datata il 27 agosto 2015, tranquillizzzava i residenti perchè il consorzio Comprensoriale non aveva ancora fornito il verbale di collaudo, gli allegati per la chiusura della vecchia discarica, il rinnovo per l'autorizzazione per l'esercizio dell'impianto mobile, l'autorizzazione sismica, le garanzie finanziarie.
Dopo cinque giorni la discarica, nonostante tutto, era in funzione.
L'invaso era stato scavato per accogliere 92 mila metri cubi di rifiuti indifferenziati.
Durata prevista 4 anni.
Secondo voi la terza discarica serve solo i comuni del Consorzio Piomba Fino?
Arsita, Atri, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Montefino, Pineto e Silvi?
No.
Arrivano da tutta Italia.
Oltre duecento Tir in 20 giorni.
Tutto filmato, fotografato e denunciato.
Targhe comprese e catalogate.
La zona di Roma è un'ottima cliente.
Si riconosce anche un camion con didascalia austriaca.
Sono autorizzati?
Cosa scaricano?
Nessuno lo sa.
Non sono neanche tutti sigillati ma gettano rifiuti da un cassonetto che si alza a ponte.
L'aria è irrespirabile.
Dipende dal vento.
Dai giorni.
Dalla fortuna.
Dal naso.
Dal fuoco ma tanto il certificato prevenzioni incendi sarà rigoroso e ben esposto.
L'impatto ambientale è visivo.
Nessuno ha valutato che la terza discarica è su di un punto visibile da ogni punto cardinale dall'oasi dei Calanchi?
Zona che vi ricordiamo protetta e di interesse comunitario.
La protezione in simil cemento è stata autorizzata?
In che materiale è stata realizzata?
Oggi un nostro amico di Contrada S. Lucia è a Teramo nel reparto di Oncologia.
Primo ciclo di chemioterapia.
Eppure dall'oasi dei Calanchi si vede il mare, la Maiella, il Gran Sassso, poi arriva lo Stato e condanna tutti ad un'altra vita.
Chi doveva indagare?
Chi avrebbe dovuto controlare?
Voi che farete?
La Procura?
Settembre 2018.
Arriva la scoperta dell'Asl di Teramo.
" Parere negativo sotto il profilo igienico sanitario".
Intanto, tutto lentamente muore....
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