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Che fine hanno fatto le biciclette comunali a Teramo?

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Guardate il nostro viaggio nel Bike Sharing di Teramo.
Condividere la bicicletta, si ma quali?
Non c'è più nulla a Teramo del vecchio progetto.
Solo gomme forate e tante ragnatele. https://www.youtube.com/watch?v=lgy56QWCyHg&feature=youtu.be

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Commenti

Un altro fallimento targato Brucchi

Quando dicevo che il bike sharing era na stronzata....
Soldi buttati in una città incapace a far fronte alla normale amministrazione

il Grande sindaco in bici!!!
e le piste ciclabili? ... che capolavori

Il Sindaco D'Alberto ne ordini la rimozione e la riparazione, mandando poi la fattura al suo predecessore che - per farsi perdonare l'errore commesso - potrebbe - magari - umilmente accettarla.
Il Comune ne proponga, quindi, (per fare un po' di cassa, con questi chiari di luna!) l'acquisto ad una città dove vige la cultura della bici (ci fa pure la rima!) come Ravenna, Ferrara, Rimini e altre ancora.
A Teramo, invece, vige - come è noto - " l'automania" e la deplorevole abitudine di parcheggiare alle fermate riservate agli autobus costringendo - gli autisti della STAUR soprattutto - ad effettuare soste irregolari: il tutto nella più assoluta impunità.
Con questa mentalità imperante e con la creazione di ridicole piste ciclabili, come si poteva pensare che il bike sharing avrebbe avuto successo?
Mai si potrà perdonare, però, a Forza Italia l'aver convinto certi medici a scendere in politica!

Buona riparazione!
Domenico Crocetti

Teramo non e' una città' in pianura ,su cui poter utilizzare la bicicletta su tutto il nostro territorio.
Provate a percorrere un tratto da Piazza Garibaldi verso Piano della Lente,
o verso Colleparco,dalla stazione verso il centro o da Porta Romana andate verso piazza Dante.Il tutto potrà' essere affrontato o da persone che al posto delle gambe hanno,fortuna loro dei pistoni enormi e potenti,oppure da bici con sistema di integrazione di pedalate elettriche.
Non serviva pertanto essere delle grandi menti pensanti,nel fare queste scelte,scelte scellerate comunque,che hanno creato ulteriore visibilità,oggi
non più' fortunatamente,ma tropo tardi,a chi ha avuto questa geniale idea del
Bike Shering a Teramo.

Certamente Teramo non è pianeggiante come Ferrara (dove andare in bicicletta è per molti un vero e proprio "stile di vita"), ma neanche - per così dire - "collinare" come Chieti dove l'uso delle due ruote è quasi impossibile, tranne che per gli "scalatori". Raggiungere il centro città da Villa Pavone, dalla Gammarana o dalla Cona, ad esempio, non è - in fondo - una grossa impresa, almeno per persone in normali condizioni di salute, anche se anziane.
Il problema, quindi, a mio avviso, non è solo nella conformazione del territorio comunale, ma anche nella mancanza di un'"atavica predisposizione" all'uso della bicicletta, per dirla con le parole di un ex sindaco di Ferrara.
Se così non fosse, allora, come mai a Bari, Foggia, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche o in città altrettanto pianeggianti del Lazio e della Toscana non è così diffusa l'usanza della mobilità sulle due ruote?
Buona pedalata a tutti! (Ma sulle piste ciclabili della costa adriatica).

Domenico Crocetti