Alfonso D’Eugenio, fino allo scorso febbraio amministratore unico e legale rappresentante della Rdb.Ita, azienda di Atri (Teramo) produttrice della trave crollata, è stato posto agli arresti domiciliari con il divieto di avere contatti e comunicazioni con persone diverse dai conviventi. La polizia ha inoltre notificato misure interdittive nei confronti di due ingegneri: Carlo Melchiorre, per il quale è stato disposto il divieto di esercitare la professione per nove mesi, e Marco Passaleva, per sei mesi, ma con interdizione limitata alla direzione dei lavori.
Per tutti e tre gli indagati i reati ipotizzati sono omicidio colposo e lesioni colpose. Su D’Eugenio e Melchiorre grava inoltre l’accusa di crollo di costruzioni in concorso.
Il Gip, come riporta una nota della Procura guidata da Filippo Spiezia, ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza e ha ravvisato il pericolo di reiterazione dei reati di crollo e omicidio colposo. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, all’origine del disastro ci sarebbe stato un errore nella progettazione di una trave realizzata dalla Rdb.Ita. D’Eugenio, oltre che in qualità di legale rappresentante dell’azienda, è indagato anche come datore di lavoro.
Carlo Melchiorre, responsabile dell’ufficio calcolo della Rdb.Ita spa, risulta essere anche responsabile di produzione dell’azienda ed è indicato come l’autore del progetto e delle schede di produzione dei prefabbricati destinati al cantiere. Per lui la Procura aveva chiesto, come per D’Eugenio, la misura degli arresti domiciliari.
Marco Passaleva, infine, è il direttore dei lavori strutturali del cantiere, nominato da La Villata spa. Il Gip ha disposto nei suoi confronti l’interdizione di sei mesi limitata esclusivamente alla direzione dei lavori nei cantieri, mentre la Procura aveva richiesto un’interdizione totale dall’esercizio della professione di ingegnere.

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