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Atri: " Ecco perchè suo figlio non ha potuto votare"...

di Giancarlo Falconi
4 minuti

Avevamo ricevuto e pubblicato questa lettera firmata.

 

É QUALCOSA CHE NON MI TORNA
Mio figlio Daniele, maggiorenne, ha ricevuto la Tessera Elettorale per esercitare il suo diritto di voto... 
O perlomeno così credevo...!
Ci siamo presentati al Seggio di riferimento e mi è stato detto che io non avrei potuto assistere mio figlio affetto da Grave Handicap di natura psichica in quanto l’assistenza al voto è previsto SOLO per le seguenti “CATEGORIE”:
1. ciechi
2. amputati delle mani
3. affetti da paralisi 
4. con gravi impedimenti
Premesso che tutte le persone con disabilità intellettiva, acquisiscono con la maggiore età gli stessi diritti e doveri di tutti i cittadini, tra cui quello di voto, mi è difficile comprendere come possa nella fattispecie mio figlio Daniele esercitare il suo diritto sancito dalla Costituzione, se non viene assistito in cabina, considerato il suo grave handicap psichico? 
Ma se non può essere assistito e da solo non è in grado di farlo (tenuto conto della sua grave patologia che ha compromesso le sue capacità cognitive così come riconosciuta dalle Commissioni Mediche Competenti) , perché gli è stato consegnato la TESSERA ELETTORALE per votare?
Se il GIUDICE TUTELARE PRESSO IL TRIBUNALE DI TERAMO mi ha nominato amministratore di sostegno affinché possa assisterlo nel compimento degli atti di sua competenza come ad esempio Presentare istanze ad uffici postali e della pubblica amministrazione per la richiesta di assistenza in generale, anche sanitaria e di sussidi; Presentare e sottoscrivere atti aventi natura fiscale; Conferire procura ad litem ad avvocati per procedure giudiziali e/o stragiudiziali; Compiere e perfezionare atti notarili in genere e quant’altro ritengo necessario alla sua vita in generale, perché il voto è escluso?
Se il Giudice mi ritiene RESPONSABILE di tutte le sue azioni, perché non posso essere responsabile anche del suo voto?
Se questa è la Legge, credo debba essere rivista e modificata, perché altrimenti mio figlio, come tanti altri ragazzi, non potrà MAI esercitare il suo diritto di voto.

Concezio Del Principio

Riceviamo e pubblichiamo la risposta del presidente del Seggio.

Visto che la decisione di non permettere il voto al figlio di Concezio sono stato io, quale Presidente della Sezione elettorale n. 4 del Comune di Atri, ritengo mi sia concesso di esprimere le mie valutazioni in merito, dal momento che leggo alcuni commenti dai quali si evince che non vi è nessuna cognizione in materia, ma solo spicciola indignazione.
Il diritto al voto assistito disciplinato, dall’art. 41 D.P.R. 570/1960, prevede che il Presidente di seggio, in assenza di apposita certificazione sulla scheda elettorale, può permetterlo solamente in tassative ipotesi, tutte attinente ad impedimenti di natura fisica (cecità, amputazione degli arti, paralisi degli arti superiori).
Nel caso di impedimento di natura psichica la Giurisprudenza del Consiglio di Stato (Sez. V, n. 387 del 31.01.2007) precisa che “È principio pacifico che l’ammissione al voto assistito presuppone un impedimento di carattere fisico che non consente unicamente l’espressione materiale del voto, con esclusione della rilevanza di altre malattie di carattere psichico”, “È da escludere perciò che un impedimento che si manifesti esclusivamente o prevalentemente in uno stato di alterazione psichica possa rendere legittimo il ricorso al voto assistito, giacché l’accompagnatore, in questo caso, non si limiterebbe ad effettuare un’operazione di carattere materiale tesa a supportare l’espressione di una volontà già formatasi, ma verrebbe a sostituire parzialmente o totalmente l’elettore nella stessa formazione della volontà relativa alla scelta elettorale. L’assistenza, in questo caso, finirebbe per incidere sullo stesso procedimento di formazione della volontà dell’elettore e risulterebbe, pertanto, incompatibile con i principi di personalità e libertà del voto (V. le decisioni di questa Sezione, n. 3360 del 24 maggio 2004, n. 1588 del 18 dicembre 1997 e n. 258 del 27 marzo 1992)”.
Io, mio malgrado, mi sono limitato ad applicare la Legge, senza possibilità alcuna di interpretazione estensiva, attesa la proununzia della Giurisprudenza Amministrativa.
Tanto dovevo per la tutela della mia onestà intellettuale e della mia professionalità nell'esercizio della pubblica funzione.

Umberto Sorgentone

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Commenti

semplicemente il presidente di seggio è un superpignolo.....

Gentile Presidente Sorgentone,
a proposito della spicciola indignazione attribuibile a chi nel precedente commento si sarebbe lamentato,io sono uno di quelli.
Premesso che Lei ha applicato sicuramente la legge,per cui non ho ritenuto assolutamente che possa essere ritenuto responsabile,vorrei però chiederle,in questo caso di un ragazzo con grave handicap di problema psichico,come riferito dal padre stesso,Le sembra giusto che le istituzioni ,per le quali sono sempre indignato, gli facciano prima pervenire il certificato elettorale ,e dopo gli impediscono di votare attraverso il padre ,amministratore di sostegno nominato dal tribunale?
Non è questo un controsenso?Qualcosa non funziona o no?
Mi permette quindi di continuare ad essere indignato con queste istituzioni,e non condividere il Suo giudizio sulle spicciole indignazioni?
Gradirei pertanto una Sua risposta è La ringrazio anticipatamente.
Carlo

Vorrei correggermi,nel precedente commento,ho scritto erronea,ente scheda elettorale pervenuta al ragazzo di Atri,in effetti avrei dovuto scrivere TESSERA ELETTORALE e non scheda e me ne scuso.
Carlo

Gentilissimo Signor Carlo,
nell'esercizio delle funzioni di Presidente di seggio io sono un pubblico ufficiale e, come tale, devo attenermi alle disposizioni legislative. In caso contrario rischierei di essere denunciato per non aver applicato la legge o per averla applicata a modo mio.
E su questo rispondo anche all'anonimo signore, che nemmeno ci mette il nome, che parla di pignoleria, dimostrando di non aver ben compreso la situazione. Se un poliziotto mi fa la multa perché parlo al telefono mentre guido non è pignolo: fa semplicemente il suo dovere.
Come avrà letto nelle motivazioni della sentenza, nel caso di cui parliamo, c'è un problema riguardo alla volontà del cittadino elettore, che non sarebbe liberamente determinata, dal momento che il voto è, per disposizione costituzionale, "personale" e "segreto", oltre che "libero" ed "uguale".
A mio sommesso parere, allo stato attuale, il voto assistito non può essere permesso nella nostra ipotesi, a meno di cambiare le regole e stabilire che il genitore (o il tutore) possa votare al posto dell'infermo (al posto, non in ausilio). Ma in tal caso non si tratterebbe di voto assistito, bensì di voto in sostituzione. Come se Lei delegasse a me il Suo diritto di voto.
Sul perché il Comune mandi ugualmente la scheda elettorale non saprei rispondere; posso azzardare che forse la sentenza del Giudice che attesta l'infermità non è stata comunicata allo Stato Civile (bisogna poi vedere se trattasi di amministrazione di sostegno o di interdizione). Ho avuto altri due casi di voto assistito nel mio seggio e in entrambi i casi l'infermità era certificata sulla scheda elettorale e gli elettori hanno votato con accompagnatore. Ho preteso che fosse messo in funzione l'ascensore per permettere agli elettori non deambulanti, oppure semplicemente con difficoltà di deambulazione, di raggiungere i seggi posti al 2 e al 3 piano. In questo caso lo ammetto, sono stato superpignolo nel pretendere che TUTTI potessero raggiungere i seggi.
Spero di essere stato esaustivo.

Gentilissimo Presidente Sorgentone,
La ringrazio tantissimo per la Sua risposta fra l'altro esaustiva,ma io non vorrei entrare nel merito delle competenze fra il Comune ed il Giudice
tutelare,una cosa è' certa ,l'errore c'è' stato ed in un paese democratico
civile,queste regole vanno riviste e cambiate immediatamente.Torno a
ripetere,non è accettabile che ad un cittadino,venga prima consegnata una tessera elettorale e poi, come Lei giustamente ha dovuto procedere ,per una banale mancata comunicazione al Comune e non so da parte di chi,si debba negare la passibilita' di votare.
Questo è il motivo della mia indignazione.
La ringrazio di nuovo e La saluto cordialmente
Carlo

Credo che stiate confondendo il diritto al voto con la possibilità di essere ACCOMPAGNATO ed ASSISTITO durante il voto.
Per l'art 48 della costituzione: "Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. ... Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge."
Con l’art. 11 della legge 180/1978 (legge Basaglia!) il limite dell'incapacità civile viene praticamente superato, e riconsegnato alle persone interdette il diritto di voto, attivo e passivo.
Ma poiché "Il voto è personale ed eguale, libero e segreto"(art.48), a meno di impedimenti fisici, non si può essere accompagnati all'interno della cabina.

Prima di indignarsi con chi sta facendo il suo dovere, forse bisognerebbe informarsi.

Riassumendo e semplificando
Chi può votare? TUTTI i maggiorenni
Chi può essere accompagnato in cabina? Solo chi, a causa di impedimenti fisici non potrebbe esercitare la propria scelta.

Nessuno avrebbe impedito al ragazzo di votare senza accompagnatore.

Trovo comunque strano, viste le condizioni illustrate dal genitore,che si voglia far esprimere un voto ad un ragazzo che non è in grado di elaborare tale scelta.
Il voto sarebbe stato semplicemente una preferenza del tutore.

certo lei è un pignolo......che succedeva se entrava il padre in cabina??...un bel niente.

Pienamente d'accordo con il Presidente del seggio. La cosa veramente grave è che l'accompagnatore del disabile pretendeva di fatto di votare 2 volte...

SF, non di può votare 2 volte....