Il giorno che smetteremo di occuparci della Repubblica indipendente di Grasciano, la discarica sarà al sicuro, ci sarà una società con un enorme capitale sociale, ci sarà una donna nel cda, non ci saranno incendi, fuoriuscite di percolato e controversie legali.
Costose controversie legali.
Avevamo anticipato che il ricorso di Cirsu nei confronti di Aia e di altri rappresentanti amministrativi era inutile.
Un gioco a perdere tempo.
Inutile ( un'evidente questione di competenze al momento della proposizione della domanda) e costoso per l'impostazione del ricorso stesso, anzi per un sequestro conservativo e per la resistenza che visto il Gran Sasso vicino, avrebbe avuto sicuramente vita giuridica semplice.
Indovinate?
Indovinate chi ha vinto tra il Cirsu e l'Abruzzo Igiene Ambientale, Lunella Cerquoni, Luciano D'Amico, Deco SPA, Gabrielle Di Pietro, Giovanni Marchetti e Simonetta Spina?
Tutti, ovviamente, tranne il Cirsu che dovrà pagare ben oltre 50 mila euro di spese legali.
Tutto in mano al Tribunale de L'Aquila sezione specializzata per le imprese, ecco la competenza e l'eccezione di inammissibilità.
In attesa della ristrutturazione del debito da parte degli eletti di Grasciano, ci piacerebbe sapere se i sindaci e i cittadini del mondo Cirsu siano soddisfatti.
Noi, no.
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