i Due Punti

Trasparenza.
“Iniziamo dalla fine.
Iniziamo da un’ordinanza del Tribunale del Lavoro di Teramo.
La firma è del giudice d.ssa Daniela Matalucci.
In accoglimento del ricorso si annulla il licenziamento del signor    difeso, come riportato sul ricorso, dagli avvocati Alessia Nepa ed Emilia Latella.
Condanna la Ruzzo Reti al pagamento di un’indennità risarcitoria pari a all’ultima retribuzione globale di fatto, fino a un massimo di dodici mensilità, dal giorno del licenziamento all’effettiva reintegra sul posto di lavoro.
Tutto compreso di interessi e rivalutazione monetaria.
Condanna la società convenuta a quasi 4 mila euro tra spese di giudizio ed esborsi per compensi”.
La Ruzzo Reti sicuramente si appellerà a questa ordinanza del tribunale di Teramo.
La data è del primo Febbraio 2017.
Nel frattempo, secondo voi, è stata data esecuzione alla sentenza?
Nel frattempo è stato pagato il dipendente ingiustamente licenziato ? ( secondo l’ordinanza del tribunale di Teramo).
Se la Ruzzo Reti perderà l’eventuale appello quando dovrà, anzi, dovremo pagare?
Potrebbe rischiare una denuncia per danni?
Quante sentenze di questo tipo ha collezionato la Ruzzo Reti?
Quanto ci sono costate?
Sono tutte inevitabilmente a carico delle nostre bollette o costi di gestione. 
Paghiamo noi.
Questo è sicuro.
Sempre noi.
Chi risponde?