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Cratere Sismico: I Teramani che amano Teramo nel giovedì di protesta...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Ci saranno i sindaci del cratere giovedì mattina alle dieci davanti alla sede del Genio Civile di Teramo?
Ci saranno le associazioni di categoria?
Ci saranno gli ordini professionali?
La convenienza lascerà per una volta, il posto all'interesse collettivo, al bene pubblico, al futuro di Teramo e di tutta la Provincia?
Conteremo gli assenti per ricordare il prezzo di un silenzio che mortificherà i quasi 5000 sfollati, l'economia di interi quartieri e comuni distrutta da una lentezza burocratica senza precedenti storici.
Conteremo i presenti oltre a Pasquale Di Ferdinando e Franco Fracassa perchè Teramo deve imparare a metterci la faccia.
Il Super mega iper direttore dell'Ufficio per la Ricostruzione, l'ing. Marcello D'Alberto, comunica a tutti i cittadini la sua intenzione di non mollare la ricostruzione.
Sulle pagine de La Città dichiara anche di essere stato idoneo a quattro concorsi espletati in questi mesi per diversi comuni dopo Lanciano.
La domanda sorge spontanea, come può un professionista dedito a un lavoro così estenuante riuscire a preparare ben quattro concorsi?
Facile la risposta è un genio e poi comunque sono simili tra loro.
L'altra domanda forse è più simpatica.
Perchè un professionista che ricopre un ruolo così gratificante sente l'esigenza di andare via partecipando ad altri concorsi e poi giura fedeltà al suo ruolo?
Nel frattempo, l'ufficio per la ricostruzione di Teramo è fermo, immobile, calcificato, proviamo Giovedì a dare una sveglia?
Il nostro sarà come il suo della campanella e la fine della ricreazione....

 

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Commenti

Di fronte al quasi totale immobilismo (salvo la fase iniziale di piega emergenza) della totalità della macchina dello stato al verificarsi di immani tragedie come quella che ha colpito il centro Italia nel 2016-2017, l'unica soluzione che una società civile può trovare è la rivoluzione.

Il totale rovesciamento dei poteri precostituiti, della politica (locale in primis) e di tutta la macchina burocratica, ma una rivoluzione nello stile anni 800..…..
uno stato che abbandona i propri cittadini (non dimentichiamo tutte le tragedie del passato)
non è degno di esistere,l'Italia è una vergogna per tanti cittadini onesti.