- Le attività connesse alla vita sociale, ad esempio attività di accompagnatori e di accompagnatrici (escort), di agenzie di incontro e agenzie matrimoniali
- la fornitura o organizzazione di servizi sessuali, organizzazione di eventi di prostituzione o gestione di locali di prostituzione
l’organizzazione di incontri e altre attività di speed networking
Nuovo codice Ateco, (formato da una combinazione alfa numerica che identifica l'attività economica svolta dall'impresa: le lettere individuano il macro settore economico di appartenenza; i numeri invece rappresentano categorie e sotto categorie dei settori di riferimento) che garantisce la fiscalità delle attività professionali di uomini e donne che forniscono servizi intorno alla sfera sessuale.
Ricordiamo che in Italia è proibito chi sfrutta la prostituzione e non chi vende il proprio corpo.
Il Tribunale di Pescara ha stabilito che la gestione di un centro massaggi in cui vengono offerte prestazioni “extra” ai clienti, come masturbazione o rapporti sessuali, rientra nel reato di sfruttamento della prostituzione. A supporto di questa interpretazione, una sentenza della Cassazione del 2018 ha affermato che lo sfruttamento consiste in «qualsiasi consapevole e volontaria partecipazione, anche occasionale, ai proventi dell’attività di prostituzione». Alla luce di tali premesse, sorge un interrogativo: in che modo le attività identificate con il nuovo codice Ateco – comprese quelle relative all’organizzazione di incontri e servizi sessuali – possono non risultare in contrasto con la normativa vigente?
Non sarebbe lo stesso Stato a tranne vantaggio?- In questi Paesi la prostituzione è ammessa come attività economica, spesso con obbligo di registrazione, pagamento delle tasse, e controlli sanitari.
- Germania: la prostituzione è legale e regolamentata. Le lavoratrici del sesso possono registrarsi, pagano le tasse, e accedono a servizi sanitari e previdenziali.
- Olanda: legale e regolamentata. Esistono bordelli autorizzati, le lavoratrici possono aprire una partita IVA e fatturare.
- Austria: legale con obbligo di registrazione e controlli medici regolari.
- Svizzera: legale e soggetta a tassazione.
- 🟠 Paesi dove è parzialmente legale
- Qui la prostituzione in sé non è vietata, ma lo sono attività correlate come il favoreggiamento, il reclutamento o la gestione di bordelli.
- Italia: la prostituzione non è reato se esercitata individualmente, ma è vietato il favoreggiamento e lo sfruttamento (Legge Merlin, 1958). Non si può quindi aprire legalmente un’attività imprenditoriale legata al sesso, né fatturare servizi sessuali.
- Spagna: tecnicamente legale, ma non regolamentata. Non ci sono leggi specifiche che disciplinano il lavoro sessuale come attività economica, quindi resta un “vuoto normativo”.
- 🔴 Paesi dove è illegale o fortemente limitata
- In questi Paesi è vietata in tutto o in parte, specialmente per quanto riguarda l’acquisto di prestazioni sessuali.
- Svezia, Norvegia, Islanda, Francia: seguono il “modello nordico”, che punisce il cliente e non la persona che offre prestazioni sessuali.
- Irlanda: la prostituzione in sé non è reato, ma pagare per sesso è illegale.
Segnatevi questi numeri 96.99.92.
In Italia potrebbe aprire quindi a nuove partite Iva.
Il piacere nella fatturazione.
Commenta
Commenti
Sarà bello capire come la GDF deve effettuare i controlli ... ;-)
Come sempre Teramo anticipa: vedi la prostituzione ai Tigli.
SLENDORI & MISERIE DELLA BELLA DI NOTTE, IVA COMPRESA.
mi sono sempre chiesto perché sia immorale, pagare o essere pagata, per un atto perfettamente legale se compiuto gratuitamente.
Non mi è mai piaciuto chi condanna " Irma la Dolce " drfinendola:
Ragazza di Vita, in un letto di Morte.
La Partita IVA la renderà LIBERA!
E io tra di voi
Aznavour
Le tasse si ma imporre controlli sanitari non è interesse primario di questo Stato?
Più tasse e meno soldi agli sfruttatori e alle mafie