Dopo i capolavori di Marcello Olivieri, non voglio far mancare anche una mia breve considerazione sull'UDC di Teramo, la casa dei moderati.
Tutti sanno che c'è un solo partito in Italia che difenda pervicacemente la famiglia tradizionale composta da un uomo e una donna, e questo partito è appunto quello di Casini che di famiglie ne ha già due ufficiali (ma non mettiamo limiti alla provvidenza).
Ciò che ha del comico è come l'UDC provinciale di Teramo, che ha celebrato il proprio congresso lo scorso 22 gennaio, sia riuscito nel capolavoro di eleggere una Direzione provinciale del partito composta da soli uomini. (f.to Casali)
Nel 2012 in Italia, Paese dove – pur nei ritardi accumulatisi – già esistono leggi che garantiscono l'obbligatorietà della partecipazione femminile ai vari settori ed organi della politica, che possa ancora esistere un partito provinciale che escluda totalmente l'universo femminile sembra impossibile oltre che anacronistico.
Eppure basta leggere su internet per apprendere che meno di tre mesi fa il Congresso abbia sancito l'elezione della Direzione provinciale dell'UDC, formata dal cospicuo numero di ben 16 membri.
Chi sono? Alfonso Di Sabatino Martina (Segretario provinciale), Enrico Robuffo (Vice segretario), Pierluigi Mattucci, Paolo Basilico, Primo Rosati, Pierluigi Marziale, Vittorio Beltramba, Vincenzo Falasca, Aurelio Tracanna, Alessandro Recchiuti, Berardo De Simplicio, Gianfranco Francioni, Osvaldo De Remigis, Marcello Procacci, Domenico Cimini e Filippo Di Agostino.
Senza parole.
Il neo Segretario Di Sabatino, appena eletto, si è subito dichiarato: "Sono molto soddisfatto".
Io in verità non lo sarei, mi sembra di essere tornati ai tempi della DC del dopoguerra, quando di donne nel partito non se ne vedevano.
Di Sabatino ha pure sottolineato che "Ora guardiamo oltre, il futuro ci appartiene".
Io penso, onestamente, che con una direzione provinciale dalla composizione così vetero-democristiana, non è il futuro ma il passato ad appartenere all'UDC.
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