Vi ricordate i 100.000 nuovi posti di lavoro promessi da Luciano D'Alfonso in campagna elettorale?
Siamo abituati alle sparate del Presidente D’Alfonso, ma la balla del giorno di oggi è troppo grande per lasciarla correre come se nulla fosse.
A tutto c'è un limite!
In un articolo a tutta pagina pubblicato sul quotidiano Il Centro, D’Alfonso dichiara che l’Abruzzo cresce, l’economia migliora e che per il futuro si vede già una ripresa.
D’Alfonso evidentemente vive in una realtà parallela.
ISTAT, SVIMEZ e le diverse ricerche delle associazioni di categoria hanno certificato il disastro di questo governo regionale.
Questi i dati nel periodo 1 Gennaio 2014 – 1 Gennaio 2017:
IMPRESE: -2.425
OCCUPATI: -15.000
DISOCCUPATI: +10.000
POPOLAZIONE: -11.692
(Fonte: ISTAT)
Rapporto SVIMEZ 2017 sull’economia del Mezzogiorno: PIL Abruzzo -0,2%
Il dato peggiore fra le regioni del Mezzogiorno. L’Abruzzo è l'unica regione che decresce!
Dopo 40 mesi di governo PD, i risultati sono catastrofici. Peggio di loro solo il precedente governo di Centrodestra che è riuscito nella straordinaria impresa di far perdere alla nostra regione 30.000 posti di lavoro nei 66 mesi di governo (2009-2014).
D'alfonso è in preda alla sindrome del Renzismo spara balle?
Abbiamo bisogno di un governo del M5S, abbiamo la necessità di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
P.S.: D'Alfonso non sa o finge di non sapere che i confronti anno su anno si determinano mettendo in comparazione i dati al 31 Dicembre dell’anno in corso con i dati al 31 Dicembre dell’anno precedente. O al massimo, calcolando la media dei 4 trimestri dell'anno in corso con la media dei 4 trimestri dell'anno precedente.
Sara Marcozzi
Consigliere Regionale Movimento Cinque Stelle
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La decrescita felice no?
Come leggiamo questi dati?
Saldo imprese pesantemente negativo: sicuramente alcune aziende di medio livello soggette a politiche industriali piú grandi, ma anche tante ditte individuali e partite iva. Questo significa che non gira denaro, l'abruzzese ha paura o non puó spendere. Infatti le piccole imprese, i negozi, i professionisti che chiudono la p.iva perché non ce la fanno piú sono l'emblema di un territorio impoverito.
Il dato occupati / disoccupati é strano perché ballano 5000 unitá e non riesco ad interpretarlo. Puó significare che tra lavoratori dipendenti e autonomi abbiamo perso 25000 posti (una cittá come Giulianova o Sulmona o Roseto) , o che di 15000, solo 10000 hanno fatto iscrizione alle "liste di collocamento" o sono le indennitá di disoccupazione elargite dall inps. Non lo so.
Il pesante dato é quello dell'emigrazione, perché quel numero é sottostimato in quanto tante persone vivono fuori ma ancora hanno la residenza a "casa", un caso sono io.
Quello dello spopolamento é un dato preoccupante, circa 12000 unitá sul totale sono solo l'1% degli abitanti, ma in realtá vuol dire che una cittadina come Alba Adriatica ora é sparita.
Quindi meno abitanti e meno lavoratori portano a meno introiti fiscali, meno investimenti, meno peso a livello nazionale. Credo che una inversione di tendenza ci sará solo se gli abruzzesi si renderanno conto che possono ripartire solo dalla ricchezza del territorio. Iniziate a rispettare le leggi, ad eliminare i clientelismi, a non sfruttare il lavoro nero, a riformare la sanitá, a denunciare il malcostume e la corruzione che imperano e a non inquinare la vostra terra.
É grazie a questo sistema che sempre piú abruzzesi sono costretti a emigrare. La prossima volta potrebbe toccare a voi, vostro figlio o vostro fratello o sorella... Pensateci nel segreto della vostra urna.