Sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Verbania nell’ambito di un’inchiesta su una presunta frode fiscale, l’avvocato Alfredo Scaccia, residente a Frosinone, e suo figlio Gabriele Scaccia. Dalle indagini però, è emerso un ulteriore filone investigativo che ha portato a nuove accuse, sfociate il 7 marzo nell’emissione di misure cautelari nei confronti dei due legali e di un carabiniere: si tratterebbe di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico dell’Arma.
I due avvocati erano impegnati nel teramano nella difesa di Pietro Mercurio, imprenditore 66enne originario del napoletano, gestore del night club Zeus di Silvi dove nella notte del 19 aprile 2022 perse la vita Marco Monti, 51 enne di Città Sant'Angelo, e del fratello Alfonso Mercurio, coimputato nello stesso processo. Il processo è tuttora in corso e la sentenza si avrà presumibilmente a maggio.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Alfredo e Gabriele Scaccia avrebbero scambiato con il carabiniere favori in cambio di informazioni: il militare infatti, in servizio presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, avrebbe violato il sistema informatico per accedere a dati riservati, favorendo così i due avvocati.
Per Alfredo Scaccia è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre il figlio Gabriele e il carabiniere sono stati posti agli arresti domiciliari. L’inchiesta va avanti per chiarire eventuali altri aspetti della vicenda e accertare ulteriori responsabilità. L’avvocato Alfredo Scaccia e il figlio sono difesi dall’avvocato Marco Cianfrocca, mentre il carabiniere è assistito dall’avvocato Nicola.
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