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Caso Teramo-Anas. Ginoble riesce dove ha fallito D'Alfonso.

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Il Presidente della Provincia di  Teramo, Renzo Di Sabatino,  si era fidato del Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso.
Era il 3 agosto.
Le uniche due province fuori dal circolo Anas erano Imperia e Teramo.
Poi, ovviamente, solo Teramo. 
Luciano D'Alfonso?
L'anello mancante a forma di rosario.trtrtrtrtrtrt
Il melograno.
Una preghiera vana perchè il buon Governatore sul tavolo romano dell'Anas si era dimenticato della provincia di Teramo.
Per il presidente delle coccole, il Capoluogo tra i due fiumi,  è sinonimo di mucca da mungere.
Prossimamente ci saranno tagli verticali all'attiva sanità teramana contro le passive asl di Pescara e Chieti.
Il trucco?
Tenere per le corna i manager che a differenza di quelli di Pescara e Chieti, nominati a cinque anni, i "teramani" subiscono la conferma ogni due anni.
Tutto in cambio di un asservimento totale agli obiettivi regionali.

L'Anas?
Nessuna strada provinciale di Teramo sarebbe stata presa in consegna dall''Ente nazionale per le strade.
Carenza documentale.
D'Alfonso avrebbe cercato di riparare all'ennesima figura dei suoi uffici senza riuscire ad avere udienza.
Il peccato del clericale.
Sinonimi e contrari.
Al D'Alfonso distratto e distante dalle ragione di Teramo, fa da contraltare la soddisfazione dell'on. Ginoble che è riuscito a riaprire il tavolo tecnico.
La differenza tra il libro dei sogni, il masterplan e la concretezza di una progettualità. 

La nostra Provincia è ancora in gioco, riuscirà ad essere rappresentata da una Regione capace di remare a favore?
 

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Addirittura che Ginoble diventava un risolutore di problemi non ci avrà mai creduto.
Pensate come dono gli altri.